Salute

Caltanissetta. Rosanna Moncada (Cgil): “Inviato ai presidenti del Consiglio dei Comuni della Provincia decalogo di proposte a difesa del diritto alla salute”

Redazione 1

Caltanissetta. Rosanna Moncada (Cgil): “Inviato ai presidenti del Consiglio dei Comuni della Provincia decalogo di proposte a difesa del diritto alla salute”

Ven, 29/09/2023 - 17:42

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CALTANISSETTA. La Cgil provinciale, tramite la segretaria Rosanna Moncada, ha messo a punto una piattaforma di rivendicazioni sul tema legato alla difesa della salute.

Nel documento il segretario provinciale, ha sottolineato: “Il grande lavoro della CGIL Provinciale per la difesa della Salute come diritto fondamentale delle persone e delle comunità e per la piena attuazione dell’art 32 della Costituzione, continua ancora più intenso in vista della manifestazione nazionale del 7 Ottobre promossa dalla CGIL “La via Maestra in difesa della Costituzione e del lavoro e dei diritti ed un Servizio Sanitario nazionale forte, pubblico e universale

Il diritto alla salute e il valore del SSN non possono essere sottaciuti ed è per questo che abbiamo inviato a tutti i Presidenti dei Consigli Comunali della Provincia per diffondere ai consiglieri dei rispettivi Consigli Comunali 10 punti della nostra piattaforma sulla sanità per poter presentare ordini del giorno e chiedere alla Regione di assumere iniziative verso il Governo nazionale per stanziare nella prossima legge di bilancio le necessarie risorse per il SSN .

Diverse e immediate devono essere le misure che il Governo deve adottare e nessuno deve tirarsi indietro:

1. Garantire un forte investimento al Servizio Sanitario Nazionale in termini economici aumentando il finanziamento del SSN, sia in termini assoluti che in rapporto al PIL in maniera consistente e stabile per allineare l’Italia entro il 2030 ai Paesi europei. Aumentare il finanziamento pubblico, oltre a quanto previsto, di almeno 5 miliardi l’anno per i prossimi 10 anni per garantire il potenziamento dei necessari servizi di prevenzione, ospedalieri e territoriali al fine di garantire l’erogazione uniforme dei LEA, l’accesso equo alle innovazioni e il rilancio delle politiche del personale sanitario che è quello che sta soffrendo di più.

2. Investire sul personale con un piano straordinario pluriennale di assunzioni che vada oltre le stabilizzazioni e il turnover, superi la precarietà e investa nella formazione e valorizzazione delle professionalità del SSN. Occorre superare i tetti alla spesa del personale e al salario accessorio e garantire un piano pluriennale per rendere attrattiva la formazione nelle professioni sanitarie.

3. Rilanciare e riadeguare la rete ospedaliera, rafforzando le dotazioni organiche, per favorire accessibilità, sicurezza, qualità, a partire dai Pronto Soccorso, sempre più al collasso. Prevedere un adeguato numero di posti letto in linea con la media Ocse. Serve investire nella rete ospedaliera per superare le differenze strutturali e di prestazioni sanitarie tra le regioni del sud, del centro e del nord e contrastare la mobilità passiva e garantire il diritto a curarsi nel territorio in cui si vive.

4. Dare risposta agli inaccettabili tempi d’attesa che negano il diritto alla salute e favoriscono il ricorso a prestazioni private. Attuare e completare la Riforma per lo sviluppo dell’Assistenza Territoriale: realizzare una rete capillare di servizi sanitari e socio-sanitari territoriali in un’ottica di forte integrazione. Realizzare e rendere operativi strutture e presidi territoriali come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità, a gestione pubblica, garantendone la piena attività con tutte le figure professionali necessarie anche con un piano straordinario di assunzioni e con risorse strutturali. Investire sui distretti per la gestione, il coordinamento e l’assistenza della rete dei servizi sanitari e sociosanitari territoriali. Definire una riforma della medicina generale, a partire dalla formazione dei Medici di Medicina Generale (MMG) e dei Pediatri di Libera Scelta (PLS) che regoli anche la partecipazione nelle Case della comunità. Va previsto un piano di assunzioni di MMG, PLS e specialisti ambulatoriali anche nell’ottica di un progressivo passaggio alle dipendenze del SSN. Potenziare l’assistenza domiciliare quale pilastro della Riforma dell’Assistenza Territoriale, garantendone la gestione pubblica con personale dipendente dei SSR. Dare attuazione al piano di sviluppo e potenziamento dell’utilizzo delle tecnologie digitali per la teleassistenza e la telemedicina e definire un piano di alfabetizzazione di tutta la popolazione per evitare la marginalizzazione sociale. Potenziare i servizi di salute mentale sia per utenti adulti che per utenti nell’età dello sviluppo, prevedendo potenziamenti dei servizi per garantire la continuità della presa in carico, e i dipartimenti per le dipendenze (e dei Ser.D).

5. Potenziare il sistema dei consultori pubblici assicurando la capillarità e le professionalità necessarie a garantire la piena applicazione della Legge 194/1978 e delle Linee di indirizzo ministeriali sull’IVG farmacologica, la libera scelta di maternità e la salute di genere.

6. Migliorare il sistema di residenzialità e della sua accessibilità e sostenibilità economica. Va ammodernata la rete delle strutture residenziali, garantiti il rispetto di standard organizzativi, professionali e qualitativi, e l’inclusione nella filiera dell’assistenza territoriale. Rivedere il sistema di accreditamento e riequilibrare il rapporto pubblico-privato, così come per l’area della riabilitazione che oggi presenta forti squilibri tra l’offerta pubblica e quella privata.

7. Fermare i processi di esternalizzazione e privatizzazione, compreso il ricorso a professionisti “a gettone” nelle strutture ospedaliere pubbliche. Riformare il sistema degli accreditamenti anche al fine di contrastare il dumping contrattuale in un nuovo rapporto tra pubblico e privato, e gli standard assistenziali, sia nelle strutture ospedaliere che in quelle residenziali per anziani e disabili. Affrontare le dinamiche degli appalti e le conseguenti condizioni di lavoro negli ospedali, nelle strutture socio sanitarie e assistenziali: pulizie e sanificazione, ristorazione, manutenzione, smaltimento rifiuti, vigilanza ecc. Occorre porre fine alla costruzione di bandi con tagli di risorse messe a gara.

8. Riconoscere l’importanza della prevenzione e della promozione della salute, nella consapevolezza che i livelli di salute delle persone e delle comunità dipendono da diversi determinanti. Occorre una particolare attenzione alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro e alle disuguaglianze di salute e di malattia che si sono manifestate nell’emergenza Covid-19.

9. Sostenere le persone non autosufficienti, dando attuazione alle specifiche leggi e con adeguate risorse a carico della fiscalità generale, e promuovere politiche per l’invecchiamento attivo per realizzare un nuovo sistema di sostegno alla vita autonoma, un nuovo equilibrio a favore delle soluzioni di vita e di assistenza a domicilio. Necessario dare seguito alle disposizioni della Legge 234/2021 per la definizione dei LEPS sulla Non Autosufficienza e allo schema di Piano Nazionale sulla Non Autosufficienza 2022-2024.

10. Promuovere politiche per la piena inclusione sociale delle persone con disabilità e sostegno per le famiglie che se ne fanno carico.

Occorre operare e fare in modo che le forze politiche si assumano le responsabilità di difendere e rafforzare il nostro SSN ponendo al centro delle loro azioni le persone e i bisogni delle nostre comunità”.