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Caltanissetta: città e Diocesi insieme per l’Ucraina. Venerdì una fiaccolata per la pace

Marcella Sardo

Caltanissetta: città e Diocesi insieme per l’Ucraina. Venerdì una fiaccolata per la pace

Mar, 08/03/2022 - 17:19

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La guerra è guerra. E’ odio, violenza e distruzione. E’ un azione contestabile sotto ogni punto di vista o posizione. E proprio per ribadire un congiunto sostegno alla pace che l’amministrazione comunale e la Diocesi di Caltanissetta hanno deciso di scendere in Piazza Garibaldi con una fiaccolata. E con loro, venerdì 11 marzo dalle ore 19, è invitata tutta la cittadinanza.

Una fiaccolata, organizzata in forma statica attorno alla fontana Tripisciano, alla quale contribuiranno con messaggi di pace rappresentanti istituzionali, mondo dell’associazionismo e cittadini privati.

Per garantire il distanziamento fisico ciascuno avrà la propria postazione ma l’intento è quello di restare emotivamente “uniti” per un comune intento.

La pace è un valore universale e Caltanissetta ha deciso di coinvolgere coloro i quali condividono questo principio

“Stiamo per uscire dalla grande guerra della pandemia ed entriamo, se pur coinvolti a distanza, in una guerra ancora più terribile – ha spiegato il presidente del Consiglio comunale di Caltanissetta Giovanni Magrì – . Quanto succede in Ucraina é molto più vicino di quello che possa sembrare. Un nostro messaggio di grande solidarietà é dovuto. In sinergia con il Sindaco Roberto Gambino abbiamo pensato di organizzare questo evento e la Diocesi di Caltanissetta ha immediatamente sposato l’iniziativa estendendo l’invito a tutta la città. Il nostro impulso è stato immediatamente raccolto dalla città e ci auguriamo una partecipazione numerosa di persone di ogni età”.

Le fiaccole consentiranno di accendere la luce in un momento buio della storia dell’Occidente, in un momento in cui incombe una guerra che non risparmia né i civili né i bambini, che minaccia di uscire al di fuori dei confini dell’Ucraina e utilizzare anche le armi nucleari. Uno scenario funesto che bisogna scongiurare in tutti i modi.

Contrastare la guerra e promuovere la pace, però, non è un concetto che va limitato soltanto a questo contesto e nell’attualità. Per poter avere una società migliore, una popolazione mondiale che utilizzi il dialogo come strumento di confronto e che contrasti qualsiasi forma di violenza è necessario “educare” le nuove generazioni. Ed è quello che sta facendo la scuola “Leonardo Sciascia” di Caltanissetta che in questi giorni ha sensibilizzato tutti i suoi studenti di età compresa tra i 3 e i 10 anni, invitandoli a riflettere sulla pace attraverso ogni forma di espressione utilizzando disegni, poesie e produzioni multimediali.

“Abbiamo saputo della fiaccolata cittadina e abbiamo immediatamente dato la nostra disponibilità – ha sottolineato Rossana Ambra dirigente scolastica dell’istituto Leonardo Sciascia di Caltanissetta – perché riteniamo fondamentale esserci non soltanto discutendo in aula ma attivandoci con la presenza fisica in piazza mostrandoci, tutti uniti, come corpo. La scuola, agenzia formativa per eccellenza, ha il dovere di preparare l’individuo a essere un cittadino responsabile e consapevole. Alunni, genitori e docenti si riuniranno sventolando gli striscioni e le bandiere che i bambini stanno realizzando in questi giorni e leggendo delle poesie scritte dagli alunni della primaria anche con il contributo dei bambini della scuola dell’infanzia”.

Anche il gruppo dei Boyscout ha espresso il desiderio di partecipare alla fiaccolata mettendosi a disposizione per la distribuzione delle candele ma gli organizzatori hanno invitato chiunque a scendere in piazza portando la propria candela della pace, un gesto che, simbolicamente, invita a riunirsi con i propri concittadini portando la “luce del proprio focolare domestico”.

Una fiamma che mantiene accesa la speranza di un “cessate il fuoco”, che illumini un futuro senza guerra, una fiaccola che riscaldi i cuori di chi, adesso, da tutto il mondo, è chiamato a dare il proprio contributo anche attraverso l’accoglienza di profughi o di invio di indumenti, farmaci o altre risorse per il sostentamento immediato di chi fugge dalla guerra.

Un appuntamento, quello di venerdì 11 marzo alle ore 19, al quale non bisognerà mancare. “Vi invito a esserci – ha concluso Magrì – e dare un grande segnale di condivisione. Partecipiamo”.

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