Nei prossimi 3 anni lo Stato italiano ha comunicato che saranno investiti 90 milioni di euro per creare 2mila nuovi posti per accogliere richiedenti asilo afghani nel Sistema di accoglienza e integrazione.
In arrivo per i Comuni di Lampedusa e Linosa, Porto Empedocle, Pozzallo, Caltanissetta, Vizzini, Messina, Siculiana, Augusta, Pantelleria e Trapani, 1,5 milioni per fronteggiare le esigenze connesse al contenimento della diffusione del Covid 19 e garantire la regolare gestione, anche di natura sanitaria, dei flussi migratori.
Questa misura fa parte di un disegno più grande.
Legge di bilancio, Milleproroghe, conversione Decreto Pnrr: nelle ultime settimane il Governo ha stanziato e disciplinato l’utilizzo di ingenti risorse, cruciali per determinare l’andamento del quadro economico dell’anno appena iniziato e di quelli a venire. Qual è il ruolo giocato dagli enti locali in questo scenario? Quante di quelle risorse dovranno essere gestite direttamente da loro e a quale scopo? Stando a quanto emerso da una ricerca condotta da Centro Studi Enti Locali (Csel) per l’Adnkronos, il tesoretto di competenza dei comuni derivanti dal combinato disposto delle 3 misure citate, ammonta complessivamente – per il solo 2022 – a circa 2,6 miliardi di euro.
Cifra che aumenta notevolmente se si guarda agli anni successivi perché in molti casi gli impegni già assunti da queste manovre sono caratterizzati da un progressivo aumento che porta oggi a prevedere l’arrivo nelle casse dei comuni italiani, di 2,7 miliardi nel 2023, poco meno di 3,3 mld nel 2024, 2,8 mld nel 2025, 3,4 mld nel 2026 e 2027, 3,5 nel 2028, 3,6 nel 2029 e 3,5 nel 2030.