Salute

Maurizio Parisi: le ragioni di un “divorzio amaro”. Intervista del 16 settembre all’ex comandate dei vigili urbani di Caltanissetta

Michele Spena

Maurizio Parisi: le ragioni di un “divorzio amaro”. Intervista del 16 settembre all’ex comandate dei vigili urbani di Caltanissetta

Mar, 29/09/2015 - 15:12

Condividi su:

2709_FATNIS_004_1

Pagina 4 del mensile cartaceo “il Fatto Nisseno” di settembre 2015

CALTANISSETTA – Andando via non ha “sbattuto” la porta nonostante, probabilmente, ne avesse i motivi. Soltanto Maurizio Parisi, 52 anni, laureato in giurisprudenza, da un anno e mezzo comandante della polizia municipale di Caltanissetta, può dipanare l’intricata vicenda che si è conclusa con le sue dimissioni.
Da qualche tempo i “veleni” di Palazzo del Carmine, sembra abbiamo contagiato pure gli uffici del Comando di via Kennedy. Dopo un cocktail micidiale di ricorsi alla graduatoria di merito del concorso, lettere anonime, incomprensioni con l’Amministrazione e una quotidianità sempre più difficile tra mancanza di risorse finanziarie e carenze di personale, il comandante ha deciso di lasciare l’incarico. Ripercorriamo con lui il periodo trascorso a Caltanissetta ed i perché di una scelta dolorosa e molto discussa.
Ci racconti la sua esperienza nissena, ci aiuti a capire meglio quanto sta succedendo. “Il mio percorso di dirigente al comune di Caltanissetta inizia già in maniera tortuosa. Alla graduatoria di merito, vengono proposti numerosi ricorsi al Tar, il principale ed il più importante dei quali rigettato sei mesi or sono. Detta situazione ha comportato il mio inserimento nel l’organico dirigenziale a tempo determinato, in quanto l’eventuale esito positivo del ricorso mi avrebbe comportato, una volta licenziatomi dal mio datore di lavoro di origine (ministero della giustizia) la perdita dell’impiego, dal quale sono rimasto in aspettativa per tutta la durata del mio incarico, ed al quale tornerò avendo nel frattempo perso l’interesse al posto di comandante, purché lo avessi desiderato tanto e inseguito con pazienza e sforzi notevoli”.
ParisiSentiamo più di una punta di rammarico e di rimpianto nella sua voce. Lasciare l’impiego di dirigente del corpo di Nisseno, dopo essere stato vincitore del concorso bandito dall’amministrazione precedente è una scelta che ho operato con dispiacere, soprattutto dopo avere fatto tanti sacrifici, allontanandomi e disagiando la mia famiglia, con due figli ancora adolescenti, scelta che ho adottato dopo un’attenta valutazione di ogni alternativa concretamente percorribile.
Quali le motivazioni? La principale la mancanza di sinergia con l’organo politico, con il quale, nonostante tutti i miei sforzi non sono riuscito a costruire un rapporto di collaborazione.
Si riferisce all’amministrazione del sindaco Ruvolo? Si purtroppo. Per la verità io prendo in carico un comando sottodimensionato.66 componenti, escludendo il personale amministrativo ed ausiliario, dei quali 2 ufficiali, categoria D1, provenienti da progressioni verticali dai ranghi dei sottoufficiali, oggi tutti in quiescenza, 47 ispettori capo, sotto ufficiali apicali di categoria c5, provenienti dalle progressioni orizzontali degli agenti ed assistenti, e solo 17 assistenti, agenti graduati di categoria C1 C2, di cui 16 con contratto a tempo determinato (ex l.s.u.) ed un solo stabilizzato. In detta situazione il dato più stridente è la mancanza di ufficiali, per i quali, in tempo utile l’amministrazione precedente, con Delibere di giunta 9, 10 e 11 del 6.2.2014 e n. 17 del 21 febbraio 2014, provvedette a organizzare la procedura è bandire i concorsi. Per detti provvedimenti fu espletata ritualmente la concertazione sindacale, conclusasi positivamente il 14 aprile 2014, ed oggetto di ricognizione con Delibera di giunta 54 del 24 aprile 2014.
In quella sede, valutata congiuntamente alle Organizzazioni Sindacali, la possibile durata delle procedure concorsuali, rivelatasi poi veritiera, atteso che ancora oggi non risultano concluse, si stabilì, nel rispetto delle regole di trasparenza e pubblica evidenza, nelle more della conclusione delle procedure concorsuali, di conferire le mansioni superiori a tempo determinato di Ufficiale di Polizia Municipale al personale interno in possesso dei requisiti di legge.
Faccio presente che detta operazione non avrebbe comportato costi per l’Amministrazione, in quanto il trattamento retributivo del C5 apicale del Sottufficiale di P.M. e’ superiore a quello del livello iniziale di inquadramento degli ufficiali di Categoria D1.
Su tale procedura l’amministrazione Ruvolo non fu dello stesso avviso dell’amministrazione Campisi, con il risultato che ho dovuto gestire un comando senza il normale ausilio di figure intermedie che potessero aiutarmi nelle quotidiane incombenze e sostituirmi nelle mie a quel punto impossibili assenze per ferie o malattia.
A ciò si aggiunge la mancanza di risorse delle quali avevo più volte chiesto disposizione per divise, automezzi, formazione professionale, progetti per il miglioramento della sicurezza dei cittadini. Difficile gestire senza strumenti delle esigenze del territorio sempre crescenti, e per di più con un amministrazione le cui aspettative sono inversamente proporzionali alle risorse che ti mette a disposizione.
Quindi un carico di lavoro e responsabilità insostenibili alla base della sua decisione?
Assolutamente no. Il lavoro non mi ha mai spaventato, e per questo ho ricevuto riconoscimenti da tutte le amministrazioni per cui ho lavorato, non ultima l’amministrazione Campisi che mi ha formalizzato un encomio. Il vero problema è la mancanza di dialogo e di rapporto fiduciario tra datore di lavoro e dirigente. Detto rapporto, instaurato precedentemente mi ha permesso, insieme all’amministrazione, di raggiungere obiettivi ambiziosi quali la riorganizzazione degli uffici, il pon sicurezza con l’installazione delle telecamere di sorveglianza, è venuto meno con la attuale giunta del Sindaco Ruvolo, conseguendone un calo dell’efficacia dell’azione.
Responsabilità dell’attuale amministrazione sulla sua scelta quindi? Non è compito mio stabilire responsabilità. Posso certamente affermare di aver continuato a servire il comune di Caltanissetta con il medesimo zelo. Devo constatare, purtroppo che nei miei confronti, se escludiamo i tentativi, purtroppo infruttuosi, effettuati dagli assessori Falci e Centorbi, di stabilire una linea di dialogo con il sindaco, ho dovuto, con rammarico, constatare che mi è sembrata fin da subito preclusa la possibilità di instaurare un normale rapporto di collaborazione.
A cosa addebita tale apparente chiusura nei suoi confronti? Ritengo che ogni sindaco voglia scegliere i propri collaboratori, sta nella logica delle cose. Nel mio caso la precarietà del rapporto di lavoro, così come prima di me lo era stata quella del segretario generale dott. Alessi, abbia offerto all’attuale compagine di governo della città una possibilità di cambiare almeno una parte della compagine dirigenziale.
Anche alla luce delle notizie diffuse dal consigliere Oscar Aiello circa azioni di mobbing che la giunta avrebbe esercitato nei suoi confronti, ritiene ammissibile tale comportamento? Valuterò in seguito tutti i tristi aspetti della vicenda che mi ha riguardato, ringraziando tutti quanti coloro se ne sono interessati con il desiderio di fare chiarezza. Per fortuna ho un posto di lavoro in cui ritornare. Mi costa rinunciare alla mia passione di fare il comandante della polizia municipale, ma sarebbe di nocumento al mio benessere psico fisico perseverare in una situazione per la quale francamente non vedo sbocchi. Dedicherò più tempo alla mia famiglia ed ai miei figli.
Cosa porterà con se di Caltanissetta, solo un brutto ricordo? Al contrario. Forse solo della parte finale della mia permanenza. Indipendentemente dalla stranezza di un mondo politico variegato con cui sono stato costretto a confrontarmi, ho conosciuto tante persone per bene, ho apprezzato la sinergia con le forze dell’ordine e le istituzioni che ringrazio per la collaborazione offerta, e salvo rare eccezioni, con il personale del comando dì polizia municipale. È stata comunque, nonostante le difficoltà, un esperienza costruttiva della quale non ho rimpianti per averla vissuta. Ringrazio e saluto infine i cittadini nell’interesse dei quali ho avuto il compito di operare.

banner italpress istituzionale banner italpress tv