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Un caffè con Ottavio Bruno. Nissenità e… Nissa

Redazione

Un caffè con Ottavio Bruno. Nissenità e… Nissa

Sab, 30/06/2012 - 09:56

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CALTANISSETTA – “La nissenità come identità da costruire ed incentivare”. Quest’affermazione rappresenta al meglio lo spirito di Ottavio Bruno, uno degli ideatori del premio “Nisseni del mondo”, noto inoltre per le sue straordinarie conoscenze calcistiche che lo hanno portato a pubblicare dei libri di grande successo sulla storia della Nissa. Piacevole ed imprevista la sua visita in redazione. “Da persona propositiva e costruttiva il mio intento non è denigrare il territorio ma esaltarlo – ha proseguito Ottavio – come faremo il 5 ottobre 2012 (anticipazione esclusiva ed ufficiale) con il premio Nisseni nel Mondo, che assegniamo alle personalità cittadine eminenti che si sono distinte nei vari settori. Vi confido che nella prossima edizione consegneremo il premio a Michele Trobia, presidente del TC Caltanissetta, per il lavoro straordinario svolto con la quattordicesima edizione del torneo internazionale di Tennis, Città di Caltanissetta e ricorderemo anche alcuni personaggi epocali della radiofonia locale che purtroppo non ci sono più. Tante altre sorprese, le tengo in serbo”. Inevitabile che la discussione viri sul grande amore di Ottavio, la Nissa. La salvezza miracolosa ottenuta lo scorso campionato, ancora induce forti emozioni, ma non si vive di solo passato. “Evitiamo di rimpiangere ed esaltare il passato, il mio riferimento è agli anni scorsi non al passato recente, ed andiamo avanti, impegnamoci per costruire un futuro solido e serio. Sperando che ogni iniziativa in questo settore, qualora dovesse esserci qualche errore, possa essere oggetto di una serena e costruttiva interlocuzione. Il diritto di critica è condizione ineliminabile di una crescita sana”. Ottavio è un fiume in piena che vira dallo sport al sociale, senza far mancare riferimenti alla storia cittadina. “Fondamentale il consociativismo per costruire l’identità nissena. In fondo la nostra storia, successivamente al periodo delle miniere, manca di una vera ed incisiva identità”. Immancabile il riferimento allo storico Club Nissa “Michele Lo Piano” che per un periodo è stato presieduto da Bruno. “Purtroppo è stato fatto sparire il 22 giugno 2012, anche se adesso è ormai inutile far polemica. Ci siamo opposti soltanto io, Enzo Amico, Manlio Pasqualino e Fabrizio Martorana. Poi hanno tentato di ricostituirlo per addebitare a me la colpa della scomparsa. Una vicenda che a tutt’oggi mi riempie di amarezza”. Ottavio prosegue: “Nel 2008 quando costituimmo il club, nello statuto inserimmo anche il turismo sportivo; ecco perché quando arrivarono i Dugo rimasi positivamente impressionato dal loro progetto che poi si è rivelato un bluff. Ancora ricordo le parole del presidente Antonino Monterosso che mi disse abbiamo 400mila euro che stiamo per depositare in un istituto bancario, era tutto falso. L’unica positività aver conosciuto due persone a modo come il prof. Salvo Bianchetti ed il prof. Mario Genova. Anch’io tentai di fare qualcosa in quel periodo ma ci ho rimesso tempo e qualche soldo. Tutti remavano contro. Oggi tutti, sono a…favore”. Notevole l’amarezza di chi ha il cuore bianco scudato: “Antonio Dugo è arrivato a dire che mi aveva dato trecento euro per le locandine di due gare interne, Nissa-Battipagliese e Nissa-Messina; tutto falso, lo stesso Dugo in seguito ha smentito”. Ed il presente in casa Nissa, Ottavio ha la sua idea: “ Parliamo della pianificazione 2012-2013? Quali progetti? Accanto a questi pazienti e buoni dirigenti-tifosi che hanno salvato la squadra, vi è qualche soggetto imprenditoriale forte? La conferenza stampa di presentazione di questa nuova società che ha salvato con merito e capacità la Nissa, quando avverrà? La si aspetta da Marzo. Chi sono i fantomatici ragionieri-commercialisti? Io credo debba e possa nascere un sodalizio forte ma il presidente dovrebbe fornire qualche indicazione in più. Ognuno tifosi, amministrazioni, imprenditori, dirigenti, si assuma le proprie responsabilità. Oggi la società ha perso credito, il riferimento è non alla vertenza di Dario Rocco che credo non sia l’unica; ipotizzo ve ne siano almeno altre sei. Si desidera soltanto una situazione chiara, un organigramma trasparente ed ufficiale, niente situazioni equivoche. Questa società, che dovrebbe avere un budget minimo di 400mila euro, può essere condotta come D.G. dal volenteroso ma forse troppo solo Carmelo Milazzo? Chiudo con un riferimento al disastrato settore giovanile, sia affidato al più presto a persone serie e competenti, non ad elementi di poco conto”.