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Il vertice. Il ministro Alfano:”Caltanissetta capitale rivolta imprenditori onesti”

Redazione

Il vertice. Il ministro Alfano:”Caltanissetta capitale rivolta imprenditori onesti”

Lun, 21/10/2013 - 16:38

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imageCALTANISSETTA – “Siamo nella capitale della ribellione da parte dell’imprenditoria onesta nei confronti del racket. Siamo qui con i vertici delle forze dell’ordine a ribadire sostegno e vicinanza agli imprenditori, a cominciare da Antonello Montante e Ivan Lo Bello che si sono ribellati al racket”. Lo ha detto il ministro degli Interni, Angelino Alfano, oggi a Caltanissetta per presiedere un vertice antimafia. “Siamo qui a ribadire -ha detto il vice premier- che lo Stato e’ piu’ forte dell’antistato e che le forze dell’ordine sono piu’ forti delle forze del disordine. Siamo qui per riconfermare la strategia di contrasto alla mafia che e’ fatta di arresto di latitanti di carcere duro e di sequestro e confisca del loro patrimonio illecitamente accumulati.

Abbiamo fatto il punto su una situazione veramente delicata perche’ noi siamo memori del grande drammatico insegnamento che viene dal passato ossia prima ti delegittimano, poi ti isolano e poi finisce che ti ammazzano. Lo scopo di questo comitato nazionale era, e ci siamo riusciti, a schierare in campo la squadra Stato nelle sue articolazioni, le forze dell’ordine, i magistrati, i prefetti a favore delle imprese oneste, a favore delle imprese che denunciano a favore di quelle imprese che decidono di militare nel campo della legalità.

Il nostro obiettivo – ha proseguito Alfano- era fare il punto sulle minacce, le intimidazioni che coloro i quali hanno avviato una vera e propria ribellione civile contro il racket delle estorsioni e della criminalita’ organizzata hanno patito anche in tempi recenti. E’ stata l’occasione anche per approfondire sul piano tecnico i processi di riorganizzazione della mafia e delle organizzazioni criminali e per valutare insieme alle forze dell’ordine e alla magistratura punti di forza e punti di debolezza nelle strategie antimafia e nel sistema normativo e pratico di contrasto alla criminalita’ organizzata. E’ venuto fuori -ha affermato Alfano- un bilancio con tante luci e alcune ombre che vanno assolutamente diradate ad esempio in primo luogo ad una necessita’ di maggiore efficienza nell’uso delle risorse confiscate. Noi abbiamo un’Agenzia per i beni confiscati cui occorrera’ dare altro supporto e probabilmente una strumentazione normativa piu’ efficace per riuscire ad ottenere che tutti i beni confiscati e sequestrati, che rappresentano una delle ragioni di maggiore ottimismo e soddisfazione di quanto fatto in passato, vengano poi utilizzati e che nessuno possa dire che lo Stato toglie il lavoro che la criminalita’ organizzata aveva dato e che le imprese che vengono sequestrate e confiscate poi falliscano”. Il ministro hja poi ribadito che “i piu’ grandi latitanti sono stati arrestati, le nostre carceri vedono al carcere duro i piu’ grossi boss della mafia, miliardi di euro di patrimoni sono stati confiscati o sequestrati. Vi e’ una strategia di aggressione ai patrimoni criminali e di arresto dei latitanti che rimane insieme al carcere duro la strategia di fondo attraverso la quale il nostro Paese -ha concluso- vuole continuare a combattere fino a vincere la criminalita’ organizzata”

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