La Sancataldese ha perso 3-1 al De Simone sul campo della capolista Siracusa. Un risultato che, almeno a guardarlo da fuori, sembra esprimere una supremazia degli aretusei sui verdeamaranto sancataldesi.

In realtà la squadra ospite, se pur con un organico ovviamente meno dotato di quello del Siracusa capolista, ha cercato sempre di tenere botta contro una squadra che veniva dalla clamorosa sconfitta di domenica scorsa sul campo dell’Acireale e che, proprio per questa ragione, in campo non ha concesso sconti ad una pur generosa Sancataldese.

A sbloccare il match è stato il niscemese Alma che, a seguito dell’assenza contemporanea nell’attacco siracusano di Sarao e Maggio, ha tolto le castagne dal fuoco portando in vantaggio il Siracusa. I padroni di casa hanno poi raddoppiato con un gol del talentuoso Di Grazia.

La Sancataldese, tuttavia, non è sparita dal match ed è anzi riuscita in qualche modo a rientrarci con un’autorete che ha permesso ai verdeamaranto di dimezzare lo svantaggio e di sperare in una possibile rimonta. Perlomeno, comunque, i ragazzi di Orazio Pidatella hanno avuto il merito di mantenere sul filo un match che il Siracusa ha saputo poi chiudere con l’ottimo Russotto riportandolo sul doppio vantaggio 3-1.

La Sancataldese, in casa della capolista, ha giocato con personalità e carattere, ma soprattutto ha gettato il cuore oltre l’ostacolo cercando di mettere in difficoltà gli avversari. Gli applausi a fine gara della stessa tifoseria di casa, associati a quelli del Gruppo Neuropatico, costituiscono la riprova che la Sancataldese c’è, che è ancora viva ed in grado di battersi contro chiunque e battere chiunque.

La Sancataldese, a seguito di questa sconfitta, è quartultima con 24 punti e domenica prossima al Valentino Mazzola arriva il Locri terzultimo in classifica per quello che si configura come un vero e proprio spareggio in chiave salvezza che la Sancataldese non potrà permettersi in alcun modo di sbagliare se non vuole complicare ulteriormente la propria posizione di classifica.