E’ una sfida importante, quella che la Nissa giocherà domenica al “Tomaselli” con la Nuova Igea Virtus (ore 14,30 calcio di inizio). Non solo in chiave sesto posto, ma anche per monitorare un percorso di crescita che la squadra fin qui ha avuto, ma che bisognerà capire fino a che punto s’è realizzato e, soprattutto, sulla base di questa crescita, dove questa squadra potrà arrivare anche in prospettiva futura e cosa bisognerà aggiungere per renderla più forte e competitiva al massimo.
Insomma, l’impressione è che domenica non si giochi semplicemente lo spareggio per il sesto posto in solitaria o in compagnia. Si gioca invece una partita che deve dire, ad esempio, se in attacco la Nissa, al di la del duo Diaz – Rotulo, che ha già segnato 20 gol in due, è in grado di esprimere altro. Non va dimenticato, in questo senso, che la Nissa ha un parco attaccanti di prim’ordine con Bonanno e lo stesso Samake che sarebbero titolari in altre squadre del girone I di serie D.
Si tratta di due grossi investimenti che la società ha fatto profondendo risorse non indifferenti per assicurare una maggiore alternativa sottoporta. Bonanno, in particolare, non ha ancora segnato. L’impressione è che l’attaccante della Nissa, sbloccandosi, possa ritrovare le sue magiche parabole e i suoi tiri imprendibili che lo hanno fatto diventare uno dei migliori attaccanti della D.
Bisognerà anche valutare il centrocampo di una Nissa nella quale è cresciuto parecchio Dalloro. Questo ragazzo ha dato sprint e verve ad un reparto di centrocampo nel quale è cresciuto parecchio anche capitan Agnello. Da qui alla fine della stagione sarà interessante vedere quanto Tumminelli, unico nisseno presente in prima squadra, potrà dare alla squadra anche perchè il laterale nisseno è patrimonio sportivo per i tifosi e la piazza; l’esterno ha fin qui offerto sempre prestazioni generose che vanno rinforzate ulteriormente in questo finale di stagione.
Resta sempre la domanda: per questa stagione dove può arrivare questa Nissa? Può ambire a qualcosa di più del sesto posto? Si tratta di una domanda alla quale non è facile rispondere. Di certo i 12 pareggi in 25 partite giocate costituiscono un tema di riflessione: un pari è sempre una vittoria sprecata o una sconfitta evitata; l’impressione è che, in diversi casi, la Nissa di quest’anno abbia pareggiato al culmine di match nei quali avrebbe anche potuto vincerli.
Per altro, non è un caso che la Nissa si ritrovi a dover fare i conti anche con il suo percorso di crescita contro l’Igea Virtus. I messinesi, infatti, sono riusciti a conquistare la serie D due stagioni or sono. A distanza di due campionati, hanno oggi un livello che, più o meno, è lo stesso della Nissa al suo primo anno. Segno, indiretto, che comunque, fin qui la Nissa ha fatto comunque bene al suo primo anno di D e che il suo campionato di quest’anno è da apprezzare in quanto può costituire l’anticamera per provare a costruire una squadra da primato per la prossima stagione o comunque una squadra in grado di lottare per le prime posizioni.
Ma questo è il momento nel quale bisogna andare avanti senza voltarsi indietro. Il progetto Nissa va avanti perché presto se ne tireranno le somme di questo primo anno di serie D. E la sfida con la Nuova Igea Virtus appartiene ad una stagione che è di la dal tirare le somme e che, invece, deve monitorare quelli che sono i risultati che arrivano e arriveranno da questo lungo quanto appassionante campionato di serie D. (foto Claudio Vicari)

