SAN CATALDO. I colori di un derby, il verdeamaranto per due terzi di stadio, il biancoscudato per il settore della tribuna coperta. Un derby all’insegna di piccoli e grandi sfottò tipici di un confronto che pure ha vissuto una vigilia alquanto sentita nonostante la classifica delle due squadre non fosse tale da alimentare sogni di prima grandezza. Al Valentino Mazzola le due tifoserie comunque hanno dato vita ad una bellissima giornata di sport senza dare adito a situazioni di potenziale pericolo per l’ordine e la sicurezza. Un derby che ha consumato il suo rituale di forte contrapposizione misto a rivalità senza tuttavia sfociare nella volgarità e nella violenza fisica o verbale.

Tutto sommato, le due società, alla vigilia del match, avevano entrambe auspicato che la partita potesse trasformarsi in una festa dello sport e così è stato. L’uno – due che ha indirizzato lo score del match sull’1-1 è stato caratterizzato da due gol nei primi 16 minuti di gioco. Prima il gol di Diaz con la grandissima esultanza della curva biancoscudata in tribuna coperta.

Poi la rete di Bonilla che ha rimesso le cose a posto per la Sancataldese facendo esplodere lo stadio di un autentico tripudio verdeamaranto. Un gol che è stato salutato con ovazioni e gioia da un pubblico, quello sancataldese che, al pari di quello nisseno, s’è dimostrato sanguigno, fedele ai colori e soprattutto affezionato alle rispettive squadre. Poi, dopo l’uno – due iniziale, occasioni, la segreta speranza dentro il tifoso della Nissa come dentro quello della Sancataldese che un gol potesse far pendere l’ago della bilancia dall’una o dall’altra parte.

Il tifoso della Sancataldese che sostiene i propri beniamini nella segreta speranza di fare lo sgambetto ai cugini nisseni, e i tifosi della Nissa a sperare, a loro volta, che, fino all’ultimo secondo, arrivasse un gol che facesse retrocedere di un punto in classifica la Sancataldese. Tutto questo alla fine non è arrivato ma si è respirato nella tensione con la quale i tifosi hanno seguito le loro squadre in un derby che, alla fine, s’è colorato solo di tifo, gol e sport.

