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Volley femminile, retrocessione Albaverde: bilancio di fine stagione, parla il presidente Fabrizio Montagnino

Michele Spena

Volley femminile, retrocessione Albaverde: bilancio di fine stagione, parla il presidente Fabrizio Montagnino

Sab, 16/05/2015 - 14:15

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MONTAGNINO-Fabrizio-300x207CALTANISSETTA – Tempo di bilanci di fine campionati  nel mondo dello sport e anche in casa Albaverde si tirano le somme al termine di una stagione in chiaroscuro. E chi meglio del massimo esponente della società nissena è in grado di tracciare un consuntivo? Con questo obiettivo pubblichiamo di seguito l’intervista con Fabrizio Montagnino, da otto stagioni al timone della società.

Dopo la splendida stagione scorsa che ha portato alla conquista della serie C, è arrivato il rovescio della medaglia sotto forma di retrocessione in D. Te lo aspettavi e come lo giustifichi? Eravamo coscienti delle difficoltà della serie C ma ritenevamo che il nostro organico fosse in grado di disputare un campionato tranquillo, anche se non conoscevamo le potenzialità delle squadre del nostro girone. Alla luce di quello che abbiamo visto, nonostante la retrocessione e nonostante il nostro si sia dimostrato il girone più difficile, ora a campionato concluso ne sono ancor più convinto.”

Quali sono, nonostante la retrocessione, le note positive di questo campionato (se ce ne sono) e invece, a parte il risultato sul campo, da dove vengono le maggiori delusioni? “Note positive poche se non quello di essere riusciti a portare specialmente all’inizio della stagione tanto pubblico al PalaCannizzaro tra cui spiccavano soprattutto le piccoline del nostro vivaio accompagnate dai loro genitori, a dimostrazione del buon lavoro fatto nel minivolley e nelle giovanili. Sono rimasto deluso invece dal fatto che in moltissimi elementi della prima squadra la convinzione dei propri mezzi non è stata pari all’impegno profuso a livello dirigenziale.”

A mente serena, e dopo avere affrontato tutte le avversarie, quindi la squadra maggiore con questo organico si poteva salvare! Allora perché non c’è riuscita? “Si lo ribadisco, la squadra di serie C aveva un organico che, con tutti i suoi limiti, per quello che si è visto avrebbe potuto salvarsi o quantomeno arrivare ai play-out. La causa della mancata salvezza è stata discussa e analizzata dentro le nostre quattro mura e li resterà. Sicuramente le riflessioni già fatte e i punti di domanda che ci siamo posti hanno trovato una risposta e questo consuntivo sarà un qualcosa da cui trarre spunti importanti per il futuro. Una cosa però mi sento di evidenziare: bisognava non piangersi  addosso per quello che mancava ma cercare di prendere il meglio, poco o tanto, di quello che si aveva e valorizzarlo con l’impegno di tutti.”

Il settore giovanile dell’Albaverde cresce in maniera esponenziale sia numericamente che qualitativamente (vedi finale provinciale under 14). Sei soddisfatto o si poteva fare di più? “Il lavoro è un qualcosa che da sempre i frutti e i numeri ci stanno dando ragione. La novità è costituita dal settore maschile con cui da quest’anno ci siamo presentati per la prima volta in un campionato federale. E’ stata inoltre  un bella soddisfazione essere arrivati alla finale provinciale a tre con l’under 14 femminile guidata da Lucio (Tomasella – n.d.r.) in considerazione anche del fatto che ci scontravamo con Gela e con la Nike che sono frutto dell’unione di due vivai. Credo comunque che possiamo ancora migliorare a livello qualitativo perché nella seconda parte della stagione con questo gruppo ci siamo un po’ fermati.”

La pallavolo nissena cresce nei numeri (vedi ultimi concentramenti di mini volley) ma qualitativamente siamo fermi nelle squadre di “vertice” alle ultraventenni (tranne qualche rara eccezione) mentre in C abbiamo visto giocare titolari anche 15 e 16enni. Perchè la nostra pallavolo non sforna talenti? “La risposta è per me ovvia. I nostri  ragazzi non sono diversi da quelli delle altre provincie e le annate possono essere più o meno positive. Quindi è sui tecnici che bisogna puntare l’attenzione in quanto, a mio modo di vedere, costituiscono sicuramente l’elemento fondamentale soprattutto nella fase di crescita dell’atleta. Quelli che attualmente gravitano nel nostro territorio dovrebbero crescere in quantità,  qualità e soprattutto umiltà. Certo anche il nostro Comitato Provinciale dovrebbe fare la sua parte dal punto di vista tecnico e organizzativo, mentre in quest’ultimo periodo lo vedo più attento a cercare gli equilibri geopolitici che a curare la qualità delle scelte. E quelle fatte quest’anno, a vari livelli sia tecniche che organizzative, vanno verso direzioni che io non condivido. E alla fine, a giochi fatti, non basta nascondersi dietro i comportamenti delle persone se queste sono poi frutto delle proprie scelte.”

A caldo, e a pochi giorni dalla fine del campionato, parlare di futuro capisco che sia difficile. Ma hai già una idea di come potrà essere l’Albaverde della prossima stagione? “Le idee ci sono sempre e possono andare verso le più svariate direzioni. Va però sicuramente fatta un’analisi attenta sul futuro. Noi non lasciamo chiusa alcuna porta, dalla serie C, magari ritrovata tramite un ripescaggio, a scendere. Quello di cui sono certo è che il tutto va armonizzato con scelte oculate, sia per quanto riguarda  i tecnici che il roster, senza distogliere lo sguardo dai bilanci economici. Attualmente l’unica certezza è che l’Albaverde continuerà ad esistere ma in quale serie, con quali giocatrici e con quali tecnici non è stato ancora deciso. Abbiamo cominciato a parlare con i protagonisti della stagione appena conclusa iniziando dal tecnico e dal d.s., ma, solo appena avremo le idee chiare su che tipo di campionati affrontare, potremo capire con chi affrontarli. Io sono sempre stato fautore delle collaborazioni a largo raggio ma le esperienze passate non mi inducono all’ottimismo.”

A chiusura di un intervista è sempre il momento dei ringraziamenti……a chi ritieni di rivolgerli? “Sicuramente un plauso particolare va a chi ha partecipato all’ultima gara stagionale a Palermo impegnandosi in una trasferta logisticamente e psicologicamente difficile da digerire. Questo manipolo rimasto fino all’ultimo a onorare la dignità di una maglia e di una società ha rappresentato lo spirito dello sport per come lo concepisco io. Lo sport che va pensato non solo nell’aspetto agonistico ma anche nel senso della disciplina e dell’impegno che si assume nel condividere un progetto che coinvolge persone e mezzi.  Un grazie va anche agli sponsor primo fra tuttoPOSTAExpress e al referente per CaltanissettaRoberto La Placa che con entusiasmo ha condiviso questa nostra annata. Un pensieri ai dirigenti Totò (Miraglia – n.d.r.) sempre presente, e a Roberto (Morgana – n.d.r.) che solo per motivi di lavoro non ha potuto fare di più. Mi fa piacere ricordare che abbiamo coinvolto nel nostro progetto anche persone che erano state  lasciate ai margini del volley nisseno come Tony e nella seconda parte Antonio (Ciancio e Fonti – n.d.r.) non facendoci condizionare da chi li riteneva soltanto personaggi scomodi da gestire.  L’Albaverde è, e resterà, un gruppo aperto di persone con il solo obiettivo di remare tutti in un’unica direzione. Un ultimo ringraziamento va ad Angela ed Alessandra (Mosca ed Erba – n.d.r.) le nostre istruttrici di minivolley che sono riuscite sempre di più a coinvolgere i nostri piccoli atleti. In questi angoli di palestra dove vi è poca visibilità non si vince e non si perde ma ci si diverte soddisfatti per avere trascorso una giornata ad inseguire una palla.” (Fonte albaverdevolley.iy)

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