PALERMO – Si allarga l’inchiesta della Procura di Agrigento che sei giorni fa aveva già coinvolto tredici persone in un presunto giro di tangenti legato all’assegnazione di appalti pubblici. Tra gli indagati figura ora anche il deputato regionale del MPA, Roberto Di Mauro, fino a poche settimane fa assessore regionale all’Energia.
Il suo nome emerge ufficialmente dall’avviso di accertamenti tecnici non ripetibili notificato nelle ultime ore. Secondo gli inquirenti, Di Mauro avrebbe avuto un ruolo centrale nell’organizzazione criminale ipotizzata dagli investigatori, che sarebbe stata finalizzata alla turbativa d’asta e alla corruzione.
All’esponente politico viene contestato di avere promosso e diretto, in concorso con altri, un’associazione a delinquere che avrebbe influenzato il regolare svolgimento delle gare d’appalto, orientando le procedure a vantaggio di soggetti compiacenti.
L’ex assessore, che si era dimesso circa un mese fa, è ora al centro delle indagini che puntano a fare luce su un presunto sistema di malaffare radicato nel settore degli appalti pubblici agrigentini. L’inchiesta, coordinata dalla Procura, prosegue con l’acquisizione di documenti e l’analisi di dispositivi sequestrati.
La posizione di Di Mauro, al momento, è quella di indagato. Si attendono sviluppi nei prossimi giorni, anche in merito agli interrogatori e alle eventuali misure cautelari.