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Caltanissetta, festa gioiosa per i 90 anni di Nardo Savoia: ex allievi da tutta Italia…anche dalla Germania

Redazione

Caltanissetta, festa gioiosa per i 90 anni di Nardo Savoia: ex allievi da tutta Italia…anche dalla Germania

Mer, 22/03/2023 - 16:36

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Le candeline, la torta, le emozioni, i ricordi, un tuffo nello sport genuino e galvanizzante, che purtroppo non esiste più, della Caltanissetta, frizzante e gioiosa, degli anni dal 60’ alle soglie del 2000.

Davvero un tripudio di avvenimenti quelli che hanno caratterizzato la festa per i 90 anni di Nardo Savoia, iconico, storico, indimenticabile, personaggio del calcio nisseno.

In un noto locale cittadino, giovedì 16 marzo, si sono ritrovati una pletora di “Savoiardi”, fedeli alla gloriosa Savoia, per celebrare degnamente la ricorrenza. In tanti sono giunti da ogni parte della Sicilia, dell’Italia (Verbania, Isernia) ed anche d’Oltralpe: merita una citazione Enzo Augello che ha “sofferto” per 36 ore di bus da Francoforte, in Germania, pur di non mancare.

Presente anche il sindaco Roberto Gambino, accompagnato dall’assessore allo sport Fabio Caracausi, che ha consegnato una targa a Nardo Savoia.

I “Savoiardi” si sono abbracciati, alcuni ritrovati dopo tanti lustri: personaggi noti e meno noti, del calcio e dello sport in genere, nisseno.

Un susseguirsi di dolci ricordi, aneddoti, racconti di vittorie e sconfitte, che hanno attraversato la storia sportiva di Caltanissetta, da quando la Savoia aprì i battenti nel 1948 (per volontà del padre Pasquale) per poi chiudere nel 2000. I numeri aiutano a capire quante generazioni di ragazzi abbiano vissuto il calcio, e non solo, per merito di quella storica società sportiva: oltre 15mila tesserati in 50 anni di attività. Tutti transitati dalla storica sede in via Castelli, proprio vicino la chiesa del Collegio.

Proprio Nardo, controverso ma intuitivo e lungimirante, in una lunga intervista a La Sicilia, a firma di Giuseppe Scibetta (del 4 settembre 2000) allorquando annunciava la fine della gloriosa società, già fu profetico: “Adesso per giocare quasi tutti i ragazzi sono costretti a pagare”.

In quell’occasione ricordò anche: “I miei ragazzi hanno fatto calcio, basket, volley, pallamano, pattinaggio, bocce, atletica leggera; non c’è né uno che non abbia ricevuto da me degli schiaffi. Ma erano schiaffi a fin di bene, per far capire loro alcune cose. Dopo il diverbio la sera me li portavo a “putia di vino”, in trattoria dalla “zi titina” o a San Cataldo da “Michele u’ vicchiu”. Ed i risultati si sono visti, adesso in molti sono professionisti affermati, gente rispettata e rispettabile. Non volevo seguissero strade sbagliate. Io non ho mai fatto pagare una lira ai miei ragazzi; adesso è finita. Fanno attività sportiva quelli che vanno nelle scuole calcio e che quindi possono permettersi di pagare le mensilità: hanno fatto diventare il calcio giovanile un’attività industriale, dove i ragazzi più poveri che non hanno i genitori che pagano la retta rimangono a casa senza fare niente”.

Tornando alla serata dei 90 anni, una poesia è stata dedicata a Nardo da Rino Carlino, portiere-scrittore. Non è mancato il taglio della torta e la consueta foto ricordo.

Lillo Terrana, apprezzato uomo di sport, sintetizza il pensiero dei Savoiardi: “Nardo mi ha fatto scuola. E’ stato il trascinatore dei quartieri popolari. Ci ha tolto dalla strada. È riuscito a far praticare sport a tutti i livelli. Ci ha lasciato l’ultima impronta dello sport veramente popolare, erano i tempi in cui non si pagavano le quote associative. Noi, con lo sport moderno, purtroppo facciamo pagare le suddette quote perché sono finiti i contributi. Quell’era è finita, ma a noi ha lasciato un’impronta indelebile che non possiamo dimenticare”.

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