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Maria Falcone: commento al libro di Boccassini “violata la privacy e smarrito senso del pudore”

Redazione 2

Maria Falcone: commento al libro di Boccassini “violata la privacy e smarrito senso del pudore”

Lun, 11/10/2021 - 11:28

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“Finora ho preferito evitare commenti su una vicenda che mi ha molto amareggiata, ritenendo che il silenzio, di fronte a parole tanto inopportune, fosse la scelta piu’ sensata. Quando, pero’, si supera il limite e si arriva, forse paradossalmente con fini opposti, a commenti inappropriati che scadono nella ridicolizzazione e’, secondo me, impossibile non replicare”.

Lo scrive Maria Falcone, sorella del giudice Giovanni, in una lettera inviata a ‘La Sicilia’ a commento di un intervento ‘satirico’ sul quotidiano di Ottavio Cappellani sul libro autobiografico di Ilda Boccassini.

“Quel che allarma innanzitutto – afferma Maria Falcone – e’ che sembra si sia smarrito ormai qualunque senso del pudore e del rispetto prima di tutto dei propri sentimenti (che si sostiene essere stati autentici), poi della vita e della sfera intima di persone che, purtroppo, non ci sono piu’, non possono piu’ esprimersi su episodi veri o presunti che siano e che – ne sono certa – avrebbero vissuto questa violazione del privato come un’offesa profonda.

Quanto al commento ospitato dal vostro giornale – aggiunge – del quale non riesco bene neppure a comprendere il senso – forse voleva essere una critica al libro della dottoressa Boccassini, ma anche leggendolo piu’ volte non e’ chiaro – mi pare si sia superato il limite. Questo immaginare scenette da sit-com di basso livello – osserva Maria Falcone – questo descrivere due persone, che hanno fatto della compostezza e della riservatezza regole di vita e che sono state uccise per difendere la democrazia nel nostro Paese, come ridicoli protagonisti di un romanzetto di quart’ordine e’ vergognoso.

In nome della liberta’ di espressione del pensiero non si puo’ calpestare la memoria di chi non c’e’ piu’ e la sensibilita’ di chi e’ rimasto e ogni giorno deve confrontarsi con un dolore che non puo’ passare”.

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