CALTANISSETTA – Fare tornare Caltanissetta (e i servizi sanitari che essa offre) “centripeta” non “centrifuga” affinché venga restituita dignità alla Sanità locale. Soltanto così si potrà giustificare la classificazione che l’ospedale “Sant’Elia”oggi vanta (Dea di 2° livello) ed aspirare a diventare sede del Policlinico del centro Sicilia. Oltre a lanciare un appello alla “politica”, i cittadini che hanno partecipato ieri pomeriggio all’assemblea cittadina promossa da Rita Capraro e Sergio Cirlinci, hanno quindi chiesto con forza che se l’ospedale di Caltanissetta ha tale prestigiosa classificazione, deve potere offrire servizi altrettanto validi come quelli che offrono gli altri tre “Dea” regionali.
Con un sospetto avanzato apertamente; che se i servizi che oggi l’Äsp nissena propone non sono al livello di “Dea”, ciò potrebbe essere la logica conseguenza di un’azione di smantellamento scientificamente organizzata negli ultimi anni.
Insomma, la rivendicazione del
Policlinico sostenuta dalla volontà dei nisseni si è trasformata in un violento
(ancorchè struggente) atto di accusa nei confronti di chi ha gestito negli anni
la Sanità regionale e provinciale… facendola scivolare al livello attuale.
Più che “urlare” che la migliore sede del futuro policlinico è Caltanissetta, ieri sera i (pochi) politici intervenuti e gli altrettanto pochi cittadini convenuti all’interno del “Margherita” hanno fortemente contestato quello che oggi la Sanità offre a Caltanissetta. E soprattutto hanno messo in evidenza che nel disegno di legge che sta viaggiando all’interno della Regione siciliana non c’è l’Asp di Caltanissetta e non c’è il Cefpas, centro di alta formazione sanitaria che potrebbe avere un peso determinante nella scelta della sede del futuro policlinico.
E a proposito della fondazione che l’assessore regionale Razza vorrebbe costituire per realizzare il Policlinico “diffuso” nei territori delle tre province, è stato pure evidenziato che al tavolo che si dovrà costituire per scrivere lo statuto della fondazione, le istituzioni di Caltanissetta sono poche e deboli. Da qui il sospetto che l’impalcatura che è stata messa su per “costruire” il Policlinico del centro Sicilia sia una operazione ben progettata a tutto danno del territorio nisseno e dei nisseni.
Ieri sera è stata stigmatizzata, con grave disappunto, la mancata presenza del direttore generale dell’Asp, Alessandro Caltagirone, attraverso cui è stato ribadito con forza – si deve fare arrivare all’Assessorato regionale alla Salute lo sdegno per la qualità dei servizi che un “Dea” di 2° livello deve potere offrire agli utenti e che invece non è nelle condizioni di garantire proprio per le (scientifiche?) operazioni di smantellamento che negli anni sono state messe in atto senza alcun freno.
Di fronte a tutte queste amare riflessioni, oltre ad una impietosa presa di coscienza, è affiorata prepotente l’esigenza che Caltanissetta dimostri di avere un’anima e una dignità e che rivendichi ciò che le spetta proprio per la classificazione del “Sant’Elia”. Elementi, questi, indispensabili prima di potere reclamare la sede del Policlinico, anche perche – è stato sottolineato in più interventi – il gran parlare che si sta facendo in questi ultimi mesi potrebbe essere finalizzato soprattutto alla imminente campagna elettorale in vista delle regionali.
Prima che sul palco del “Margherita” salissero vari medici (ex e attualmente) in servizio al Sant’Elia, e vari esponenti politici (tra cui il sottosegretario Giancarlo Cancelleri), il sindaco Roberto Gambino ha spiegato lo stato dell’arte della situazione. Che, cioè, dopo avere lanciato l’idea del Policlinico” diffuso”, l’assessore Razza ha corretto il tiro parlando di Fondazione che abbia il compito di ottimizzare le strutture sanitarie delle tre province da mettere a disposizione degli studenti universitari di Medicina.
Gambino ha ribadito che qui si sta facendo ogni cosa per dare accoglienza agli universitari nisseni ed ha ricordato che dal prossimo anno accademico (cioè tra pochi mesi) il corso di laurea di Medicina si trasferirà nell’ex scuola “Capuana di via Re d’italia, in attesa di trovare collocazione stabile e definitiva nell’ex Banca d’Italia che il Consorzio Universitario, in pieno accordo con l’Università di Palermo da cui dipende, sta tentando di acquisire avviando una vera e propria trattativa.
In definitiva, quindi, ieri sera c’è stata una importante presa di coscienza che attraverso la sanità si puo costruire sviluppo e ricchezza nel territorio, ma che se questa battaglia si intraprende da soli (come è apparso chiaro ieri sera) il futuro non sarà roseo per il territorio di Caltanissetta.
***Per completezza di informazione, aggiungiamo la relazione di fine assemblea, redatta dai due organizzatori, Rita Capraro e Sergio Cirlinci.
Oggetto: Relazione Assemblea cittadina del 02/05/2022 sulla tematica Istituzione Policlinico
dialogare con i cittadini, con gli utenti della struttura che dirigono e ai quali hanno il dovere di dare risposte. Anche di questo il Consiglio Comunale deve prendere atto, della distanza che le istituzioni sanitarie locali hanno messo tra loro e i cittadini. Se la POLITICA vuole che i cittadini collaborino deve porgere la mano .
Auspichiamo che il Consiglio Comunale crei momenti di ascolto delle denunce dei cittadini perchè sta in quelle denunce la verità dello stato in cui versa l’Ospedale. Se voi politici vi recate con preavviso per fare ispezioni è ovvio che troviate tutto a posto. Se vi servite del servizio ospedaliero è ovvio che troverete immediata assistenza. Molto interessante il racconto che ha fatto l’On. Azzurra Cancelleri del suo ricovero in occasione del suo parto. Tutto funzionante, tranne poi sentire una normale utente lamentare che quel tutto a posto era dovuto alla sua presenza. Desolante il racconto della deputata Damante sulla impossibilità di incontrare la dirigenza ospedaliera. Noi per adesso ci fermiamo qui. Ora sta a voi, siete voi le nostre gambe. Buon lavoro e grazie per l’attenzione.