Un’ occasione privilegiata per riflettere sui fondamenti della libertà di espressione, sulle sue forme e sulle modalità di esercizio della stessa ma anche sui suoi limiti e i suoi confini.
Il punto interrogativo sarà il filo rosso di tutto l’incontro che ha come obiettivo primario quello di far sorgere domande piuttosto che fornire risposte. La libertà di espressione costituisce uno dei pilastri delle moderne democrazie ed è una delle conquiste storiche piu’ rilevanti sul terreno dei diritti della persona.
Questa però, lungi da essere un’ astratta affermazione di principio, deve concretamente realizzarsi nel contesto di una realtà sociale sempre più aperta dove convivono sensibilità religiose, modelli culturali, correnti di pensiero che talvolta ne possono limitare il raggio d’azione o addirittura porsi in contrasto con essa.
Le riflessioni saranno stimolate dal professor Salvatore Greco, che vive e lavora a Siracusa dove insegna letteratura italiana in un istituto superiore del capoluogo ed ha al suo attivo alcune pubblicazioni di carattere storiche sull’Ottocento siciliano.
Con “Je suis Charlie ?” la “Stanza dello Scirocco” apre un ciclo di appuntamenti i denominati “Scirocchiamoci: immersioni guidate di gruppo nel vento di scirocco”. “Scirocchiamoci” in linea con la filosofia di fondo della “Stanza” tende a coinvolgere in prima persona i partecipanti, su temi scottanti di stretta attualità, creando un piccolo luogo di resistenza e di resistenza culturale dove un gruppo di persone si concede una sosta tentando di selezionare ed approfondire la moltitudine di informazioni in cui i moderni sistemi di comunicazione ci immergono ogni giorno.
Lo spazio di Via Suterese, gestito dall’Associazione teatrale Prima Quinta, con la direzione artistica dell’attore e regista nisseno Aldo Rapè, arricchisce così la propria offerta affiancando questa nuova iniziativa alla rassegna di musica e teatro “Nudo e crudo”, giunta al secondo anno e che ha già riscosso il gradimento del pubblico con spettacoli dalla indiscussa qualità artistica.
Per l’ incontro di domenica 24 Gennaio ingresso libero previa prenotazione. Per ulteriori info consultare la pagina FB della stanza dello scirocco.
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Come al solito gli argomenti devono essere trattati distintamente. Credo che l'oggetto del contendere non sia l'attacco terroristico con i conseguenti morti, assolutamente e fermamente condannabile, quanto invece l'uso di certa stampa definita satirica attraverso la quale si pensa di poter scrivere e illustrare qualsiasi cosa senza alcuna conseguenza.
É lo stesso atteggiamento di chi va allo stadio e si esibisce in sproloqui verso arbitri e giocatori senza pensare che queste persone stanno lavorando: vorrei vedere se qualcuno entra in ufficio oppure in un altro posto di lavoro dicendo "buongiorno figlio di p... come stai?".
Io sono dell'idea che qualsiasi forma di "satira" andrebbe fatta verso persone che possono eventualmente replicare e che non ledono la sensibilità di comunità o popoli. La tanto invocata libertà di espressione, ricordiamoci, finisce sempre dove comincia la libertà degli altri.
Dissento ...se qualcuno dovesse entrare nel mio ufficio e darmi del " figlio di p......" certamente non gli scaricherei una mitragliatrice addosso perché sta ledendo la mia sensibilità ... offendendomi, e il diritto di replica non è mai stato negato a nessuno anche se quest'ultimo non può avvenire, nel nome della libertà altrui lesa ed offesa, tramite un ...kalashnikov.
Il punto (?) interrogativo...non dovrebbe neppure esistere , c'è poco da "riflettere" su una domanda che potrebbe apparire quasi offensiva e "provocatoria" nei confronti di quelle vittime, dove non c'è e non può esserci giustificazione alcuna né culturale, né religiosa, né personale per quello che è successo . In tal senso assolutamente senza se e seza ma : " Je suis Charlie ".