Sbagliare è umano, perseverare è diabolico: da Palazzo del Carmine un quadro a tinte “grigie”

imageCALTANISSETTA – In cosa dovrebbe contraddistinguersi una piccola comunità come quella della città di Caltanissetta?
Una classe dirigente composta da una borghesia cattolica, intelligente ma silenziosa.
Un senso della riservatezza e della misura sviluppato, talvolta forse troppo.
Una cittadinanza apparentemente statica, ma che ha saputo e sa dimostrare il proprio grande segno di apertura e di appartenenza ad un universo più vasto, accogliendo con grandi difficoltà ed egual tolleranza una moltitudine crescente di immigrati di diversa etnia e religione.
Una cittadinanza che ha pianto per l’11 settembre, per la strage di Lampedusa e per l’attentato di Parigi con lacrime dello stesso colore, perché i morti sono uguali tra loro anche più dei vivi.
Le bandiere del Comune, luogo del Governo locale, espressione di quella cittadinanza, dopo quel tragico 13 novembre, sono rimaste a mezz’asta in segno di lutto.
Le scuole tutte, sono impegnate a far comprendere ad attoniti e terrorizzati piccoli alunni, da giorni ansiosi di comprendere cosa è successo e le motivazioni di tanto sangue, che i fatti mostruosi a cui hanno assistito, sono frutto di una sparuta minoranza di fanatici, che con la religione hanno poco o niente a che fare, ed il miglior modo per combattere il terrorismo e’ di continuare a vivere fiduciosi l’uno accanto all’altro, impedendo che l’odio prenda il sopravvento.
Unità, compostezza e senso di protezione, questo dunque dovrebbe contraddistinguere la piccola comunità Nissena.
Ma mentre il mondo piange le sue vittime, studia tattiche preventive per un nemico insidiosissimo e cerca di educare le giovani generazioni alla cultura non violenza ed alla tolleranza, cosa fa il Presidente del Consiglio Comunale, seconda carica cittadina, durante una conferenza dei capi gruppo finalizzata alla rimodulazione delle commissioni consiliari?
Durante un diverbio con un collega lo nomina con l’appellativo di “terrorista dell’ISIS” infrangendo così quel delicato vaso di cristallo che costituisce il fragile sistema di relazioni di una comunità che, nonostante tutto (e per fortuna) e’ riuscita a mantenere il controllo senza l’ausilio delle proprie figure istituzionali.
Non ci appassioneremo a ricercare la motivazione di tanto fervore, da indurre l’alto rappresentante del civico consesso a mettere sullo stesso piano le sue “commissioni” con quanto è successo e sta succedendo nel mondo. Ci basta pensare alla compostezza della coppia di genitori veneziani, nell’annunciare al mondo la perdita della propria figlia nell’attentato del bataclan per comprendere, purtroppo, quanti anni luce dobbiamo percorrere per assistere a scene “normali”
Ci siamo in passato innocentemente soffermati sulla visione ludica del Presidente del Consiglio Comunale. Le risate alla festa di San Michele e alla visita del Presidente della Repubblica, passando anche dalla scampagnata con la CMC. Ancora ‘calda’ e’ la vicenda dell’sms delle dimissioni del Sindaco, e ci ritroviamo stavolta di fronte ad una prova preoccupante di incontinenza comportamentale, consumata dalla seconda carica cittadina in una sede pubblica ed ufficiale, dove il malcapitato “terrorista” ha per altro anticipato a mezzo stampa di stare per valutare azioni a sua tutela.
Non spettano a noi i giudizi politici sull’equilibrio di chi rappresenta la cittadinanza nei luoghi deputati, ma certamente non possiamo fare a meno di osservare, e ce ne dogliamo veramente, che una gaffe del genere rischia di vanificare gli sforzi educativi di una comunità, già fortemente alla corda per le proprie questioni interne sul tema dell’immigrazione, ed alla quale, la perdita di controllo delle figure che oggi ne costituiscono punti di riferimento, assume contorni critici e certamente destabilizzanti.
Speriamo che questo incidente rientri al più presto, e metta la parola fine alla interminabile serie di spettacoli poco piacevoli a cui i nostri concittadini, loro malgrado stanno assistendo.
Errare è umano, perseverare è diabolico.

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  • Che vergogna! Ancora abbiamo i morti caldi a terra e questa "signora" messa lì dai dante causa, oggi decuis politicamente, padre-Lomaglio-Galle' offende il sentire e la pietà comune! Irride con il Suo amico Ruvolo pure i Santi e le funzioni religiose; confida le esternazioni a caldo di dimissioni finanche del Suo amico come a pulcinella; presiede i consigli comunali come chi vende il pesce all'asta al mercato ittico; e' stata eletta come presidente con un'irregolarità. Premesso ciò di quali scuse dobbiamo parlare? C'è da prendere atto che non ha la caratura né l'autorevolezza per proseguire il suo mandato! Che i suoi decuis stiano preparando "contromosse", perché solo di questo si tratterà, non vi è dubbio. Ma prima delle poltrone, che sono l'interesse primario dei suddetti decuis del PD, viene la dignità delle Istituzioni. Non vogliamo sentire scuse, ma solo dimostrata dignità! Questa città ne ha visto fin troppe!

    • Se proprio vogliamo scomodare il latino, facciamolo correttamente. Decuis non vuol dire niente... De cuius (o decuius unito) è la corretta forma. Solo "per essere chiari" e corretti.

  • Ennesima caduta di stile !!
    Mi sa tanto che si doveva spiegare a TUTTI che ricoprire un ruolo non vuol dire offendere verbalmente il proprio interlocutore ogni qualvolta lo si ritiene opportuno o si viene contraddetti , accettare le critiche e rispondere con il dialogo , dare l'esempio di senso civico e non da osteria , trasformare l' Aula del Consiglio in un ring o nella Vucciria , rappresentare la città con la fascia vuol dire rispetto ed attaccamento non ilarità infantile , effettuare controlli e verifiche non vuol dire gitarella , etc ... , il Comune è un luogo istituzionale non un luna park . Il giudice di solito vuol sentire le due campane , al momento se n' è sentita una , manca il secondo rintocco ........ , qualunque sia reputo sbagliato parlarne ed amplificarlo , specie in questo periodo . Da persone adulte è meglio chiarirsi facci a faccia in colloquio a quattr'occhi e prenderne un provvedimento disciplinare se necessita , anziché accusare come gli scolaretti .

  • Personaggi che hanno centinaia di sostenitori, che si credono politici di grande caratura. Al limite ex ragazzini viziati, figli di papa' completamente in preda a deliri di onnipotenza.

  • Questo è un chiaro segno di quanto nervosismo ci sia all' interno del consiglio comunale, l' unico che ancora riesce a fare finta che tutto va bene è il nostro caro sindaco.
    Che sia il caso di svegliarsi ?
    Noi aspettiamo delle risposte!

  • Che tristezza certi personaggi in consiglio comunale... , dopo la scazzottata adesso anche le ingiurie ( e che ingiurie)...! Sono pochi ... Pochissimi che non escono mai fuori dal seminato, che hanno un modo signorile nel porsi con la gente... Che parlano in un italiano comprensibile e che vanno al sodo delle questioni, che rispettano il luogo e la carica che rivestono anche negli atteggiamenti. Che non hanno bisogno del gettone o dei permessi per non andare a lavoro...
    Tutti il resto SQUALLIDI!

  • Montagnino dimettiti e i consiglieri che facessero un documento politico con richiesta di dimissioni!

  • Purtroppo questi "incidenti" dialettali ci fanno comprendere quanto poco rispetto hanno le istituzioni locali per se stesse, non si comprende che il civico consesso consiliare, se pur formato da amici e/o conoscenti, non è un luogo ludico e bisogna rispettare i ruoli, le battute, anche quelle che potrebbero risultare simpatiche (e non è questo il caso) si rimandano all'uscita del portone del palazzo di città.

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