San Cataldo. Il sindaco Giampiero Modaffari: “i sindaci non possono essere ridotti a meri esattori delle tasse”.

SAN CATALDO. Il sindaco Giampiero Modaffari (nella foto) ha invitato tutti i cittadini a manifestare il prossimo 21 aprile a Caltanissetta tutto il disagio delle amministrazioni comunali nei confronti di quelle che sono le azioni del Governo regionale e nazionale. <I sindaci non possono essere ridotti a meri esattori delle tasse>, ha sottolineato il sindaco di San Cataldo in una nota. <I tagli indiscriminati dei trasferimenti statali e regionali e l’imposizione di nuovi tributi locali e tasse nazionali e regionali, mettono in pericolo il sistema delle autonomie locali. I Comuni ormai non ce la fanno più, costretti come sono a scontrarsi ogni giorno con le proteste dei cittadini, con le difficoltà a redigere i bilanci in pareggio e con la necessità di assicurare, malgrado tutto, i servizi alla Città. La drammatica situazione delle finanze dei Comuni è ormai una tragica realtà>. Un messaggio chiaro quanto inequivocabile, quello lanciato da parte del sindaco di San Cataldo. <In un’escalation di tasse e balzelli vari, cui siamo stati costretti dai tagli nazionali e regionali, noi Sindaci siamo costretti a confrontarci quotidianamente con i danni della crisi finanziaria e con il disagio e il malcontento dei cittadini i quali vedono diminuire i servizi ed aumentare le tasse. Ormai il nostro ruolo è degradato in quello di “esattori delle tasse” per conto dello Stato e della Regione. I tagli indiscriminati dei trasferimenti statali e regionali e l’imposizione di nuovi tributi locali e tasse nazionali e regionali, mettono in pericolo il sistema delle autonomie locali; lo Stato ci sottrae da subito delle risorse certe, che avrebbero dovuto essere trasferite ai Comuni, e di contro ci impone di introdurre nuovi balzelli quali l’Imu sui terreni agricoli di indubbia riscossione vista la delicata situazione economica delle famiglie dei nostri concittadini; tra l’altro con abile manovra fa figurare quali esattori e vessatori i sindaci che si vedono costretti – per la sopravvivenza dei comuni e per garantire i servizi essenziali – a richiedere le imposte, ovviamente con grave nocumento dei rapporti istituzionali tra amministratori locali ed amministrati>. Proseguendo nella sua analisi, Giampiero Modaffari ha rilevato: <Ma è soprattutto il rapporto tra amministratori e amministrati che vive momenti di tensione sociale, per il ruolo delicato, difficile ed impopolare che ci troviamo a ricoprire in questo difficile momento. La difficilissima emergenza istituzionale e finanziaria che attanaglia i Comuni della Sicilia impedisce a noi Amministratori di onorare il mandato ricevuto dai cittadini, le cui aspettative siamo moralmente e politicamente obbligati a rispettare. modaffari_sindacoI Comuni ormai non ce la fanno più, costretti come sono a scontrarsi ogni giorno con le proteste dei cittadini, con le difficoltà a redigere i bilanci in pareggio e con la necessità di assicurare, malgrado tutto, i servizi alla Città. Ci sentiamo abbandonati dalle alte Istituzioni dello Stato e della Regione, stanchi di subire azioni vessatorie che penalizzano e paralizzano l’attività dei Comuni e di coloro che sono chiamati ad amministrare. Ormai siamo in presenza di una totale mancanza di tenuta istituzionale, in quanto i Comuni non hanno alcuna interlocuzione con la Regione>. Parole forti quelle del primo cittadino che ha pertanto invitato i colleghi sindaci a partecipare alla manifestazione che si terrà il prossimo il 21 aprile a Caltanissetta. <Sarà un confronto diretto con i cittadini – ha spiegato – e, facendo appello alla dignità istituzionale del ruolo che siamo chiamati a svolgere, spiegheremo loro quali sono gli impedimenti che non consentono a noi Sindaci di governare le nostre Città e per assumere forti azioni di protesta a livello mediatico ed istituzionale. Non siamo più disposti a “tirare a campare” nella annunciate con roboanti proclami e puntualmente disattese>.

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  • Mettiamo che le tasse non sono colpa sua, ma la qualità dei servizi si però.
    Strade sporche, carta straccia al vento, cumuli di immondizia nei cassonetti stracolmi.
    Che dobbiamo fa?
    Tutti sanno che alcuni operatori ecologici invece che lavorare pensano ad altro, ad esempio a greggi di pecore... e lei che fa?
    Dice che è colpa di Renzi......certo è più facile.

  • Perché Lei signor Sindaco quando si trovava all'opposizione e questo suo stesso grido lo lanciava il Sindaco Raimondi la pensava in tutt'altra maniera?

  • E' da quasi dieci anni che le istituzioni regionali e nazionali fanno questo continuo taglio ai COMUNI......DA ANNI I PRECEDENTI SINDACI LAMENTAVANO QUESTI PROBLEMI

    OLTRE ALLA PROTESTA BISOGNA FAR ALTRO, PROGETTARE, RISPARMIARE, INVESTIRE, DARE FIDUCIA, TOGLIERE GLI SPRECHI, DECURTARE LE INDENNITA' PER DESTINARLE AD ALTRO ECC ECC..

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