“I negozi, e cioè a dire quelli che ancora svolgono attività, – ha detto il presidente del centro commerciale naturale “Centro Storico” Antonio Gruttadauria – rimarranno regolarmente aperti; chiuderanno solo per il giorno di ferragosto mentre negli altri giorni saranno aperti”.
Poiché ferragosto cade di venerdì, pensavamo che i negozi chiudessero perlomeno da giovedì o da venerdì a domenica. Invece no. Probabilmente qualcuno, ma solo qualcuno, lo farà; gli altri, invece, rimarranno con le saracinesche alzate. “Non vede – ha fatto rilevare Gruttadauria – che la città non si svuota? Non vede quante persone ci sono in giro e non vanno in ferie? E se la gente rimane in città, noi negozianti teniamo i negozi aperti con la speranza che chi resta in città può fare qualche acquisto perché abbiamo bisogno di vendere”. E poi: “La crisi è molto pesante, il commercio langue, e se la gente non acquista, la merce ci rimane invenduta mentre dobbiamo pagare i nostri fornitori per cui non vogliamo perdere neanche la minima possibilità offerta per vendere. Confidiamo anche nell’avventore occasionale costituito da chi viene a trascorrere il ferragosto in città con i propri cari e può fare qualche acquisto”.
Ha quindi aggiunto: “Non chiudiamo i negozi e non andiamo in ferie. Chi pensa di andare in ferie si è organizzato con i turni di presenza costante nel negozio”.
Della stessa lunghezza d’onda è il presidente provinciale della Confesercenti Lillo Randazzo per il quale “i commercianti non chiudono perché hanno interesse a tenere i negozi aperti per racimolare qualcosa che consenta loro di arrivare a raccogliere le somme necessarie per potere pagare gli acquisti fatti precedentemente”.
Anche per Randazzo “tutto questo è conseguenza della crisi che colpisce ogni attività in generale e il commercio in particolare dal momento che la gente non ha soldi e non fa acquisti”. Quindi: “La gente non ha soldi, non spende e non acquista e i commercianti non pensano nemmeno alle ferie; mantengono i negozi aperti sperando che qualcuno entri e faccia anche il minimo acquisto”.
Per il presidente della Confesercenti “sarebbe opportuno che gli acquisti venissero indirizzati verso i prodotti locali a beneficio della nostra economia”.
(Luigi Scivoli – La Sicilia)