La storia del mondo -ha ragionato Alfano- ci riporta sempre al Mediterraneo che sta diventando la capitale del piu’ grande processo migratorio che la storia dell’uomo abbia mai conosciuto. Da questo deve partire un ragionamento serio. Noi ci siamo tanto impegnati per costruire il mercato europeo con cinquecento milioni di individui e la moneta ma non abbiamo costruito un popolo. Forse abbiamo cominciato dalla parte sbagliata. Se dall’emergenza si passa all’immanenza si capisce da dove deve partire il confronto sulla dinamica migratoria: l’instabilita’ dei regimi politici e l’enorme forza di organizzazioni criminali porta questa gente a migrare, ma bisogna partire da un punto fondamentale: chiedersi cosa si fa li’, in quei Paesi, capire come funziona quel sistema e se la cooperazione internazionale sta funzionando come si deve”. Secondo il ministro dell’Interno, “bisogna consentire una partenza responsabile prima che si intraprenda il viaggio. Se questo primo livello non funziona com’e’ vero, comincia per queste persone il viaggio in mare. E allora vi dico che l’Italia e’ campione di salvataggio in mare e siamo andati a prenderli, oltre diecimila persone fino ad oggi, senza alcun dovere di salvataggio internazionale ma con il dovere della nostra coscienza”, ha detto Alfano riferendosi all’operazione “Mare nostrum”, avviata dopo la morte di 366 eritrei nel naufragio del 3 ottobre 2013 davanti alla costa di Lampedusa.