Chiusura Multisala Moncada. Le valutazioni di Italia Nostra

CALTANISSETTA – La notizia della chiusura della multisala Moncada è grave. Tragica. Questa città muore. Inesorabilmente, giorno dopo giorno. Lo scorso anno la chiusura della storica, prestigiosa libreria Sciascia. Adesso il cinema-teatro Moncada. A ciò si aggiunge, come ben sappiamo, la chiusura di tante, troppe imprese, di tante attività commerciali, di tanti studi professionali. I tanti, troppi suicidi. Una città ferita, debole, moribonda. Lo abbiamo detto altre volte e lo ripetiamo anche oggi: molteplici sono le cause di questa crisi. Di certo qui più che altrove la politica, gli amministratori sono responsabili; qui, più che altrove è responsabile, colpevole una classe dirigente cinica e ignorante che però ha saputo speculare, fare affari su ogni cosa. Di certo i nuovi, mega centri commerciali, a corona della vasta area urbana, hanno dato il colpo finale alla città. Denari spesi male. Denari maledetti. Denari riciclati. E poi, lavori pubblici pensati male, progettati male, realizzati male, gestiti male. Un centro storico in disfacimento. Una periferia sempre più grande, insensata, spaesante. Un senso di decadenza, di sconfitta, di avvilimento ci colpisce, ci pervade, adesso che abbiamo perduto persino il simbolo collettivo degli anni Sessanta, del famoso boom economico, della gioia e della ripresa economica: il cinema. Insomma, la città perde persino la possibilità di un immaginario. Brutto segno. Tanti brutti segni. Cosa dire? Vengono in mente le parole del celebre saggio Le città invisibili, di Italo Calvino: “Detto questo, è inutile stabilire se Zenobia (Caltanissetta) sia da classificare tra le città felici o tra quelle infelici. Non e in queste due specie che ha senso dividere la città, ma in altre due: quelle che continuano attraverso gli anni e le mutazioni a dare la loro forma ai desideri e quelle in cui i desideri o riescono a cancellare la città o ne sono cancellati.”

Leandro Janni

Presidente regionale di Italia Nostra Sicilia

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  • La chiusura del Moncada è solo l'ennesima prova del decadimento della nostra città e la sconfitta per quelle ditte storiche operanti in centro. Ci siamo fatti scappari pezzi troppo importanti a favore di altre province..vedi il caso Banca d'Italia..o l'università Kore di Enna. Nessuno ha battutto i pugni sui tavoli!!!Non abbiamo capito che Caltanissetta ha vissuto il suo periodo d'oro grazie ai posti offerti dalla pubblica amministrazione...adesso la manna dal cielo è finita, anzi qualcosa da raschiare rimane..come gli ultimi posticini creati per gli ex articolisti/LSU del comune..o le assunzioni pilotate in Caltacqua.
    Non si è fatta e non si sta facendo alcuna programmazione seria su un possibile rilancio...si danno solamente licenze per l'apertura di nuovi supermercati e centri commerciali, organizzando ogni tanto la solita fiera di bancarelle in Cso Umberto.
    Cosa fare? ci sarebbe molto da dire sul rilancio del turismo o lacreazione di una vera zona franca che attiri imprenditori che possano offrire delle serie possibilità lavorative per i giovani...
    Se a Cl si ragiona ancora con il contentino dei 150 € agli scrutatori nominati dai politichini di Palazzo del Carmine e quando finiranno i soldini dei genitori impiegati nella P.A. (e ciò avverra molto presto) allora la nostra città diventerà un paesone fantasma, abitato solamente di pensionati.

  • I Mandalà in campagna elettorale hanno sostenuto Campisi. il quale subito dopo eletto, ha reso inaccessibile il Teatro Margherita per favorire, magari non volutamente, una stagione teatrale proprio al Moncada. di questo personalmente non mi scandalizzo. ma adesso attribuire all'Amministrazione le colpe di una disfatta che si prospettava da tempo, mi pare sbagliato. I Mandalà sono imprenditori seri e competenti e sono certo che sapranno investire la loro professionalità in una multisala, magari in un centro commerciale, dove ormai nei fine settimana si concentra la maggiore affluenza di pubblico.

  • Caro Leandro
    Condivido la tua amarezza nel vedere la nostra città' sprofondare in una profonda crisi sociale ed economia
    La fuga degli intellettuali dei giovani degli imprenditori dalla nostra città', non sono causati dalla classe politica
    odierna, ma da vari fattori come la chiusura delle miniere, delle aziende come Averna, la prolat, il pastificio piedigrotta, la mancata realizzazione del polo universitario, la nascita dei grandi centri commerciali, e non mi riferisco a quello di San Cataldo, anche se territorialmente ricade su Caltanissetta, la chiusura del frigo macello, sono alcuni esempi che hanno fatto la storia del declino della città'.
    Ora viene spontaneo chiedere, ma la politica degli untimi 20 anni dove era?
    I finanziamenti dell'ampliamento del posteggio medaglie d'oro, della grande piazza, del piano particolareggiato del rione Provvidenza.....sono stati svincolati da questa amministrazione e impegnati e spese con regolare bando ad evidenza pubblica... La mancata realizzazione del polo universitario , devi sapere che è' stata colpa di una classe politica nissena che non trovava un equilibrio politico, tutta la documentazione per ottenere il decreto rimase sul tavolo di un funzionario che aspettava alcuni documenti per emettere il decreto assessoriale, una mattina un noto politico dell'ennese passando a Palermo. da quel funzionario gli chiese cosa fossero quelle carte sul tavolo, intuì' l'importanza e l'opportunità' di dare una svolta all'economia della sua provincia e si premuro, a fare sostituire la destinazione del polo universitario, mentre la classe politica nissena di quei tempi discuteva come ripartire i posti al' interno della struttura. non sto a recriminare le responsabilità,' del politico di destra che di sinistra perché' sono convinto che sono stati responsabili tutti.
    Nel tuo articolo parli di denari sporchi, riciclati e spesi male, ti informo che i finanziamenti fermi da decenni sono soldi che possono essere spesi solo se si realizzano quei progetti per i quali sono stati approvati , soldi erogati dalla Comunità' Europea e non comunali.
    Se non avessimo impegnato le somme della grande piazza, frutto di un grande progetto portato avanti dalla precedente amministrazione, del finanziamento,del posteggio medaglie d'oro, si sarebbero persi e dirottati in altre nazioni europee.
    Questa amministrazione si è' trovata una situazione drammatica nel settore della solidarietà' sociale con un forte impegno finanziario per fare fronte ai disagi di natura abitativa , sostegno economico, ricoveri, previsti dalla legge e a totale carico del' amministrazione impegni di spesa da milioni di euro.
    Durante la mia presidenza del consiglio abbiamo sboccato oltre 20 cooperative edilizie ferme presso gli uffici comunali dal 1980, abbiamo approvato numerosi progetti per la valorizzazione del centro storico, e varie varianti al piano regolatore. Ma ad oggi solo un minima percentuale ha iniziato i lavori, ciò' dovuto alla forte crisi del settore edilizio e la mancanza di liquidità'.
    Parli di una classe politica ignorante affarista cinica speculatrice, ti invito a denunciare alle autorità' se conosci fatti che ti portano a fare queste considerazioni, così faremo pulizia di quei politici che vivono a danno della collettività'.
    Ci conosciamo dalla scuola elementare San Giusto, poterci incontrare presso l'Assessorato lavori pubblici con l'Assessore Milazzo e fare chiarezza sull' attività' di questa Amministrazione eforse cambiare opinione , come dice il proverbio " di un filu non si po fare un fasciu"
    Con affetto e stima Lillo rinaldi

    • Carissimo Lillo, parlo di "una classe dirigente cinica e ignorante che però ha saputo speculare, fare affari su ogni cosa." La mia analisi non si riferisce soltanto all'immediato presente. Con il termmine "classe dirigente" intendo non solo politici, amministratori, ma anche taluni burocrati, dirigenti, imprenditori e professionisti che hanno saputo soltanto depredare questa povera città. I nomi? Chi conosce la storia recente di Caltanissetta i nomi li conosce benissimo. Un saluto affettuoso, e buon lavoro.

  • Non capisco questo interessamento della politica sulla chiusura di una struttura privata. Se chiuse un negozio non se ne parla e se chiude un cinema si!!!!! Finiamola e pensiamo che la città economicamente è finita!!!! Qui si dovrebbero interessare i politici.

  • È assurdo prendere palesemente in giro la gente e i commenti arrivano da tale janni che la politica la fa da sempre .
    Sarebbe bello conoscere quale intelligenza ha creato tutti i chioschi della città, cosa ha fatto nella vita se non criticare
    Perché non pone con trasparenza la gestione di Italia nostra per far capire ai cittadini cosa fa e quali obiettivi ha conseguito. Come si diventa presidenti di Italia nostra ? Convinzione di essere, ........., ignoranza o incapacità , superbia o impreparazione. ....... ai posteri l'ardua sentenza

    • Michele, poche idee ma confuse, mi pare. Coraggio, un po' più di impegno! Soltanto vacue e confuse illazioni. Michele, hai il nome giusto per diventare sindaco di questa sventurata città.

  • Basta abbiamo bisogno di ripartire. Via questa classe di inutili amministratori. Dove sono finiti. Nuove elezioni e persone perbene, culturalmente ed eticamente adatte a gestire la citta'. Sono tutti assenti. Pensano solo alle cazzate. Uno si vanta di spostare le panchine dal viale trieste a via xx settembre, l' altro di abbellire il comune quando arriva schifani. E i veri problemi chi li risolve? Non sono in grado di gestire cose serie. Basta mandiamoli ad occuparsi di casa loro, se li teniamo un altro anno passeremo all' ultimo stadio. La morte della citta'. MA VERAMENTE NON ABBIAMO PIU' VOGLIA DI SALVARE LA CITTA? Non e' piu' possibile subire questa incapacita'. Caltanissetta e' vuota, vuote le strade, vuoti i negozi, le due ville. Dobbiamo rinascere, ma e' prioritario staccare dalle poltrone questi amministratori. Al voto subito.

  • il punto centrale, credo, risieda nel carattere molle ed indolente di una certa parte della cittadinanza nissena. Diciamo della classe media. Si indugia nei bar, si indugia a guardare le vetrine, si indugia a vivere la vita come spettatori supponenti. Si commenta, si dibatte del lavoro e dell'opera dei pochi nisseni che invece si ribellano a questo meccanismo che avviluppa tutti o comunque molti. In questa citta non si corre, non si lotta. Si indugia, si passeggia, si dibatte, si cerca di trascorrere la vita senza mai provare a viverla. Il fatto che non si corra, che non si lotti, che non si sogni in grande non e' il sintomo ma la vera e propria causa di tutto. Il lavoro manca quindi non mi batto! Questa e' una scusa. Per quanto mi riguarda credo all'esatto contrario.
    La storiella dei cattivi politici e' ridicola, perche'?. Questi mostri di arroganza del servilismo e del clientelismo sono stati creati ed alimentati da schiere di nisseni che hanno garantito voti e voti in cambio di posti di lavoro, mai per il bene collettivo. Ho visto file senza fine nelle varie segreterie, non ho mai visto invece una coscienza sociale autentica.
    Scusate il mio intervento, non e' contro nessuno dei ragionamenti fatti. Non e' certamente contro la povera gente che in fondo e' vittima della supponenza e dell'indolenza di questa inutile classe media capace di vivacchiare e criticare, vivacchiare ed indugiare, indugiare e guardare, sbadigliare.....

  • Questa città muore?
    Io direi che è già morta, purtroppo. Sono un Nisseno semi disoccupato di 36 anni, sposato senza figli. Penso ogni giorno a fare le valigie ed andare via. Mia moglie mi frena, economicamente "sopravviviamo". Certo di questi tempi anche andare al cinema è un lusso, specie quando il biglietto nei week-end costava € 10,00.
    Il problema resta e rimane e rimarrà sempre quello ... "LAVORO". Qui non c'è sviluppo, idee, economia e tutto ciò che riguarda la crescita di una città.
    E poi il centro delle CITTA' rappresenta la parte più importante mentre da noi è al contrario, abbiamo un centro storico che sta crollando.
    Le vecchie guardie politiche (che ancora si vedono e si ricandidano sempre) non hanno fatto nulla per portare un minimo di benessere alla nostra "città" o forse "paesone". Però si sono fatti tanti soldi in questi anni, hanno cercato di sistemare qualcuno, insomma si sono fatti i fatti loro, infischiandosene della collettività che ormai è al collasso.
    E' vero che il Nisseno non è abituato alle rivoluzioni o a combattere. Ma qui siamo arrivati all'osso. L'ideale sarebbe imbracciare le armi ed andremmo a finire tutti in galera. Per fortuna sono un pacifista e non riuscirei a farlo. Non mi rimane che pensare ad una vita fuori da qui. Se dovessi avere un figlio che futuro gli darei qui??? Il NULLA.
    Qui non crescerà nenache più l'erba, sarà solo deserto.
    A mio avviso l'unica soluzione è un cambio radicale delle politiche nazionali e locali. Privatizzare tutto e andare verso la meritocrazia. Ma sono un sognatore non avverrà MAI (almeno qui, nel nord europa è normalità).
    Quando ho fatto un colloquio per una nota azienda locale (oggi in grossa crisi), tutta Caltanissetta era lì. Giovani, anziani, laureati, diplomati etc.
    Alla fine hanno fatto tutte le assunzioni (dei raccomandati) e oggi sono in crisi nera.
    Insomma qui non crescerà neanche l'erba ... a malincuore descrivo la realtà.
    Vorrei pensare positivo ma alla mia età guardo la situazione e non vedo soluzioni. Le promesse, le raccomandazioni, la voglia di andare avanti, la speranza nel domani. Sono stanco (e penso un pò tutti i NISSENI)...

  • Leandro Iannì, come al solito, riesce a rendere un quadro lucido e intelligente della situazione, che è gravissima. Tuttavia le persone come lui restano spesso inascoltate perché i comandanti vecchi e nuovi di questa città morente sono occupati nei loro sporchi affari, la magistratura insegue i fantasmi di vent'anni fa, la borghesia non esiste più, gli intellettuali nemmeno e la cittadinanza non assume alcuna iniziativa, anche perché priva di guida. Nessuno parla della drammatica chiusura del Multisala Moncada, che era una delle poche ragioni per sentirsi abitanti di una città e non di un villaggio. Si apra un dibattito, per favore, e si faccia qualcosa....

    • Che chiude il Multisala Moncada alla gente non interessa proprio nè tantomeno alla politica. La gente non riesce più a vivere figuratevi se è interessata al cinema!!!!1 SVEGLIATEVI PRIMA DI DIRE SCIOCCHEZZE!!!!!

      • A ne interessa andare al cinema... Il cinema è un momento di aggregazione e di cultura ed io ne sento il bisogno

    • Caro Antonio.
      Sono stordito della manifestazione di tanto qualunquismo da parte Tua, da me sempre ritenuta Persona intelligente e terza.
      Io sarei uno di quegli Amministratori ignoranti, impegnato in chissà quali sporchi affari?.
      Perchè non vieni a vedere quali e quanti progetti si stanno concretizzando, con quanta abnegazione ed entusiasmo vengono portati avanti, ti sarebbe per altro estremamente facile farlo.
      Stiamo cercando di recuperare un centro storico in cui una incuria pluridecennale ha causato oltre diciotto milioni di euro di danni, con condizioni disperate partecipando a tutti i bandi nazionali e comunitari, con ottimi risultati. Sono forse questi sporchi affari?
      Faccio fatica ad immaginare dove sta l'errore (Forse tra questi di non aver dato incarichi professionali?). Certo tutto è migliorabile, perfettibile, ma da fonte di tanti irreprensibili diagnosti del disastro mi piacerebbe sentire P R O P O S T E. Sono veramente esausto dei pontificatori dell'irreversibile declino, Essi stessi ne fanno parte contribuendo a metabolizzarlo nel comune cittadino, sussidiariamente premiati da una certa parte di stampa (fortunatamente minoritaria) che già da tempo ha abdicato al dentologico obbligo pedagocico e di corretta informazione sacrificandolo sull numero delle copie vendute o accessi che dir si voglia.
      Una cosa posso dirla. A differenza di molti che parlano, scrivono e pontificano, non ho mai fatto politica prima d'ora e men che mai ho ricevuto benefici umani e professionali dalla stessa. La mia storia umana e professionale è nota a tutti e specchiata. Non ho mai avuto un incarico proveniente dalla politica prima di diventare Assessore di questo Comune (che mi onoro di essere accanto alla persona per bene che si chiama Michele Campisi), e non sono quindi a nessun titolo responsabile di quanto in maniere subliminale mi si accusa in quanto parte dei comandanti (nuovi per fortuna) di questa Città. Sono certo che rifletterai su quanto ho scritto, per la verità solo perchè rivolto ad una persona che conosco e stimo, non essendo interessato a diversi ed ulteriori repliche.
      Ti invito, magari accanto a tuo Fratello che con entusiasmo ed abnegazione sta collaborando per l'Ente in cui lavora a tutto ciò, a impegnare un'ora del tuo tempo presso i Nostri Uffici. Vedresti come ti sbagli, e come si sbaglia chi parla senza conoscere.
      Ti congedo rassicurandoti sulla non chiusura del Multisala dei Sig.ri Mandalà, dagli stessi annunciata nel corso della trasmissione odierna di Tony Accessi, decisione dai proprietari adottata sulla scorta della disponibilità offerta al dialogo da questa Ammnistrazione, che i Sig.ri hanno prontamente ringraziato.
      Con immutata stima
      Andrea Milazzo

      • Caro Andrea, c'è stato un equivoco. Non mi riferivo a te né alla Giunta della quale fai parte. Ai Comuni residuano poche competenze e, soprattutto, non arrivano più finanziamenti da Stato, Regione e UE. Purtroppo i "comandanti" sono altrove e non hanno alcun interesse nel salvare questa città. Certo, mi aspettavo di più, anche un maggiore coinvolgimento della cittadinanza in progetti e proposte, e in quest'ottica ti do la mia disponibilità, da semplice cittadino, a dare dei suggerimenti nell'interesse di questa città.
        Tra persone intelligenti e oneste, quali siamo, c'è sempre la possibilità di chiarire l'equivoco, che spero di avere fatto con queste poche righe, rinnovandoti la mia fiducia personale nel tuo operato.
        Con affetto e stima.

    • Antonio Campione ha letto benissimo tra le righe - rendendo ancora più lucida, completa l'analisi. E comunque, grazie.

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