Lotta al randagismo. Dal 25 giugno operativo in città “l’ufficio anagrafe animali d’affezione”

CALTANISSETTA – L’Amministrazione Comunale, d’intesa con l’Azienda Sanitaria Provinciale di Caltanissetta e in sintonia con l’orientamento espresso dal Consiglio Comunale, nell’ambito del programma di lotta al randagismo ha concretizzato l’attivazione dell’Ufficio anagrafe animali d’affezione, che si aggiunge alla già collaudata struttura di C/da Bucceri.
L’Ufficio che ha sede presso i locali dell’ex mercatino rionale di via Luigi Rizzo, è aperto al pubblico dal lunedì al venerdì, dalle ore 9:00 alle ore 13:00 a partire da lunedì 25 giugno p.v.
“L’ufficio anagrafe animali d’affezione” eroga servizi e prestazioni specifiche in materia di iscrizione, variazioni cancellazioni, smarrimenti e passaggi di proprietà di animali d’affezione;
La disponibilità di un ufficio, aperto tutti i giorni specificatamente dedicato a tale servizio, a parere dell’Assessore Gaetano Angilella e del responsabile dell’U.O.S. Randagismo dell’ ASP CL Dott. Elia Rizzo, riveste particolare importanza nell’azione di prevenzione del randagismo, essendo uno strumento determinante nella identificazione della maggior parte della popolazione di cani presenti sul territorio comunale. L’offerta di servizi e prestazioni in materia di anagrafe degli animali d’affezione, con l’apertura dell’Ufficio, integra e potenzia l’azione del Comune di Caltanissetta iniziata già da molti anni in stretta collaborazione con l’ASP CL.
La scelta dell’ubicazione in pieno centro urbano, facilmente raggiungibile anche a piedi dai proprietari degli animali, aperto tutti i giorni lavorativi, aumenta la disponibilità di servizi totalmente gratuiti per il cittadino che oltre all’iscrizione all’anagrafe, potrà ottenere informazioni e modulistica specifica nonché presentare la documentazione relativa a tutte le variazioni legate al proprietario ed al proprio animale, evitando così di incorrere nelle sanzioni previste per legge. (L.R. n. 15/2000)
Le operazioni di identificazione con l’impianto del microchip e la conseguente iscrizione dei cani all’anagrafe degli animali d’affezione, effettuate dal veterinario dell’ASP CL, si svolgeranno il martedì ed il giovedì dalle ore 09:00 alle 11:00; l’iscrizione avviene presentando un documento di riconoscimento in corso di validità ed il codice fiscale del proprietario che firma la scheda di riconoscimento ed iscrizione all’anagrafe e ritira il certificato di iscrizione del proprio cane a cui è stato impiantato il microchip.

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  • Condivido pienamente quanto argomentato da Salvatore Colonna, che peraltro e' quanto prevede la L.R.n.15/2000 e che purtroppo quasi tutti i Comuni e le ASP sicilini non rispettano, grazie anche all'ignoranza e totale mancanza di senso civico di tanti cittadini come la signora Michela, che ostacolano con la loro ignoranza e stupidita' la crescita civile e culturale oltre che economica della nostra regione!!!Alla signora Michela ed a tutti quelli che ragionano(si fa per dire!!!) Come lei, di provare ad aprire il cuore e se per caso fosse cristiana di riflettere sul fatto che tutte le creature viventi , animali compresi , sono figli dell' Unico Dio e quindi nostri fratelli e si consideri " razzista" perche' e' proprio da queste intolleranze ed ignoranza che si sviluppa ogni forma di razzismo , di odio e di barbarie che caratterizza tanta parte dell'umanita' di oggi!!! E' di questo che deve aver paura , cara signora, altro che dei poveri , innocenti ed indifesi animali che vivono in modo naturale e per certi aspetti ,mi creda, sono migliori di noi: li guardi negli occhi e comunichi con la loro anima e vedra' che si sentira' bene e nulla le fara' piu' paura e sopratutto ne sara' ricompensata!!!

  • Condivido pienamente quanto argomentato da Salvatore Colonna, che peraltro e' quanto previsto dalla L.R. n.15/2000 ,che purtroppo i Comuni e le Asp (quasi tutti!!!)della nostra Regione non rispettano anche grazie alla ignoran

  • Gentile Sig.ra Michela, lei parla tanto per parlare e nissenamente criticare. La paura dei cani è una forma di fobia che va curata e non certamente eliminando i cani. Complimenti all'amministrazione comunale per la sensibilità mostrata e a tutti i volontari.

  • Gent.le (si fa per dire) Signora,
    il suo commento è non solo fuori luogo privo di ogni conoscenza giuridica e civica riguardo il tema randagismo. Premettiamo innanzitutto che questa struttura nasce per microchippare I CANI DI PROPRIETA' e non i randagi proprio per evitare che diventino tali tramite l'abbandono. Sarebbe buon costume al fine di evitare pessime figure informarsi in merito prima di emettere ridicoli giudizi. Detto questo...
    1) in risposta al suo pensiero secondo il quale chi da da mangiare agli animali randagi sia affetto da qualche strana psicosi che provoca senso di colpa vorrei chiederle.... i medici che fanno volontariato in Africa sono anch'essi malati? Io dico di no... io dico che chi fa volontariato, in qualunque campo, lo fa perché non riesce materialmente a stare a guardare mentre un altro essere vivente soffre. Se lei invece riesce a restare impassibile a dolore e sofferenza altrui non se ne vanti tanto ! all'80 % dei casi inoltre chi ama e aiuta gli animali , compie gesti di volontariato anche nei confronti di altre associazioni, o addirittura cerca di unire le 2 cose... gente che invece porta tutto questo disprezzo dentro e non riesce a capire il vero valore dell'altruismo finisce per criticare tutti, fingendo di essere solidale per l'uno o l'altro tema quando in realtà non fa niente se non per se stesso.
    2) A mio avviso (e degli scienziati) inoltre si parla di inquinamento provocato dall'uomo, non dagli animali. Le lattine, le bottiglie , carte, cartoni, cicche, chewing-gum , preservativi, siringhe , vestiti ecc... non credo sia opera degli animali, anzi di uno si: l'uomo! Perché cara signora nel caso in cui le fosse sfuggito anche l'uomo è un animale e non può essere l'unico al mondo! La storia ci insegna che la mancata tolleranza non ha mai portato a nulla di buono.
    3) Ed io ho più paura di gente come lei che degli animali... perché è proprio la gente come lei che condanna la nostra regione ad una condizione arretrata rispetto a molti altri Paesi, non evolvendosi, non aprendo gli orizzonti a nuove realtà. Sono le persone intolleranti ad essere un pericolo.
    Secondo Gandhi "il progresso di una civiltà si può vedere da come essa tratta gli animali". Quindi cara signora si senta un po' in "colpa" anche lei e faccia un po' di volontariato.

    PREGO.

    • Lei ha una visione tutta sua del randagismo, dell'inquinamento e della solidarietà; io penso che chi si prende cura di un animale, debba seguirlo con attenzione, non portandogli del cibo e poi che cosa fa durante il resto del giorno non si sa; per quanto riguarda la sporcizia per le strade, Le assicuro che io personalmente non butto una carta per strada e se avessi un cane non lo lascerei o lo curerei per strada lasciando che se fa danno non mi senta responsabile. Inoltre la solidarietà bisogna farla con abnegazione di se stessi, non con un gesto fugace e tutta apparenza.
      Grazie.

  • Se per animali di affezione si vogliono indicare i cani che vengono allevati per strada, nelle varie strade della città, il mio giudizio, che è comune a tanta gente che come me ha paura dei cani, è negativo, perchè comunque sono dei randagi microchippati e basta, continuano ad essere pericolosi, specie quando sono più di uno e continuano a sporcare la città che sembra un cacatoio pubblico. Inoltre penso che chi ha questi animali da "affezione", ha solo uno strumento per sentirsi la coscienza a posto se si pensa a fare del bene a qualche essere vivente, dandogli da mangiare, per sentirsi a posto; si fa un doppio danno alla società, e dal punto di vista della sicurezza cittadina, ricordiamoci che una bambina è stata aggredita davanti ad una scuola e inoltre si sporcano gratuitamente le nostre strade, che, ricordo, vengono pulite a spese dei cittadini.
    Grazie.

    • L'ufficio che aprirà lunedì in via Malta Michela, ha il solo scopo di incentivare l'iscrizione all'anagrafe dei cani di proprietà, strumento essenziale per contrastare e prevenire il crudelissimo fenomeno dell'abbandono cui consegue come diretta filiazione il randagismo. Capisco che la foto scelta per quest'articolo possa incoraggiare la zoofobia latente di tanti cittadini come lei, ma le assicuro che ci sono anche tante persone come me che questi poveri randagi, diventati tali magari dopo esser stati abbandonati dall'uomo al loro destino, tentano di aiutarli ogni giorno con del cibo e dell'acqua fresca ricevendo in cambio non tentativi di aggressione (non è ammissibile continuare a dipingerli come mostri assetati di sangue!) bensì moltissimo affetto e gratitudine. L'aggressione della bimba è stata invece solo una montatura giornalistica. Ho sentito con le mie orecchie alcuni testimoni affermare che quei cani si recavano in quella scuola ogni mattina proprio perchè gli stessi bimbi, com'è istintivo fare per un bambino, gli regalavano parte della loro merenda. La bimba infatti, come refertato dal pronto soccorso(un giornalista che lo ha letto ha ammesso l'inesistenza di ferite da morso), si è procurata delle escoriazioni cadendo nel tentativo di fuggire ad una cagnetta che la seguiva nella convinzione che il panino che teneva in mano fosse un dono per lei... Comportamento anomalo che dimostra quanto sarebbe essenziale oggi che i genitori passassero più tempo insieme ai propri figli immersi nella natura, invece che tutte le domeniche a passeggiare in uno sterile centro commerciale per esempio...
      I veri colpevoli del randagismo quindi, i veri mostri cioè, sono coloro che settimanalmente si disfano del proprio cane o di un'intera cucciolata strappata alla madre subito dopo il parto, lasciandoli sotto il sole cocente, incrementando il numero di randagi per le nostre strade e vanificando i nostri sforzi sul fronte di sterilizzazioni, adozioni e controllo dei cani senza microchip. I cani costretti ad arrangiarsi, come farebbe chiunque di noi lasciato a se stesso, sono solo le vittime in realtà. Neanche noi volontari, mi creda, li vorremmo per strada a patire fame, freddo, caldo, sete ma pure avvelenamenti, maltrattamenti e crudeltà di ogni genere compiuti proprio in nome di una zoofobia in netta ascesa nella nostra piccola (anche culturalmente)città; ma la sterilizzazione e la reimmissione sul territorio sono l'unico strumento oggi, insieme al controllo dei cani padronali, per arginare quella che ormai va definita come una vera e propria emergenza sanitaria e finanziaria (per il Comune e quindi per tutti i contribuenti). Canile/deposito strapieno di cani e Sindaco costretto a emanare un'Ordinanza contingibile ed urgente per reperire nuovi posti pur essendo già molto al di sopra del numero massimo previsto dall'ultimo bando. Insomma un vero e proprio disastro per la città, un inferno per il miglior amico dell'uomo che soprattutto nei mesi caldi rischia di morire per colpi di calore e disidratazione. Provi anche lei nel suo quartiere a lasciare una bacinella d'acqua... I cani della zona aspetteranno che si allontani prima di bere (il randagio ha istintivamente paura dell'essere umano a meno che non sia un cane abbandonato il giorno prima) ma da lontano la guarderanno impauriti e grati allo stesso tempo... Quasi stupiti di quell'isolato gesto di "umanità" di fronte all'unica cosa a cui sono abituati giornalmente: violenza, cattiveria, risa sadiche e comportamenti ostili. Queste infatti le cose a cui devono abituarsi in fretta sin dalla nascita per strada o dal giorno del loro abbandono.
      Per sua informazione poi, mai un randagio si sognerebbe di sporcare un marciapiede o una piazza. Non sarebbe un comportamento naturale per un cane vagante...Per un cane esistono moltissimi posti più interessanti del cemento per lasciare i propri odori. Anche in questo caso la responsabilità è dell'essere umano. Dei proprietari che li tengono al guinzaglio, che decidono dove farli defecare, ma che poi non rimuovono gli escrementi. Se sapessero farlo, sono sicuro che i cani lo farebbero da se!
      Per concludere inoltre, aiutare un essere vivente, che abbia 2 gambe, 4 zampe o solo delle radici piantate al suolo, non provoca alcun "doppio danno" alla società a mio parere. E mi stupisco di questo suo severo giudizio sul volontariato o più in generale sulla solidarietà fra esseri viventi. Si ricordi che tutti noi un giorno(quindi anche lei Michela) potremmo aver bisogno di una mano tesa. Proprio come quel randagino che magari vive sotto casa sua e che lei oggi guarda con tanta indignazione ed insofferenza. Come essere umano è sempre più difficile riconoscere negli altri il sentimento di gratitudine. Riempia una ciotola ad un cane o ad una colonia di mici. Non dimenticheranno mai la sua buona azione fino all'ultimo giorno della loro durissima esistenza...

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