Entrando nel dettaglio spiccano le assoluzioni “perché il fatto non sussiste”, dal reato di illecita concorrenza aggravata dal fatto di avere agito con metodi mafiosi, del capomafia Giuseppe “Piddu” Madonia e dell’imprenditore nisseno Salvatore “Totò” Rizza, come chiesto dagli avvocati difensori Sergio Iacona, Flavio Sinatra e Cristina Alfieri. A 1 anno e 4 mesi è stato invece condannato l’imprenditore di Gela Alberto Cammarata per concorso esterno in associazione mafiosa, che è pure stato assolto dall’accusa di illecita concorrenza con l’aggravante di avere favorito la mafia. Condannati pure i collaboratori di giustizia nisseni Pietro Riggio (2 mesi in continuazione con una precedente condanna) e Alberto Carlo Ferrauto (5 mesi). Ha patteggiato a 1 mese – in continuazione con una precedente condanna per mafia a 24 anni – il collaborante gelese Carmelo Barbieri.