La Nissa affonda in casa: l’Acireale s’impone uno a zero. Retrocessione sempre più vicina

CALTANISSETTA – Nissa sconfitta in casa dall’Acireale per uno a zero ed a due giornate dal termine del campionato, le possibilità di salvezza si riducono al lumicino. La salvezza dei biancoscudati è appesa ad un filo anzi a due punti. Attualmente il distacco fra la squadra di Caltanissetta (sedicesima con 30 punti) e l’Acri (con 40 punti) che occupa la tredicesima posizione è di dieci lunghezze: se dovesse permanere questo distacco, sarebbe retrocessione diretta poiché secondo il regolamento qualora vi siano più di 8 punti di differenza tra la 13ª e la 16ª non si disputano i play-out. La speranza è l’ultima a morire ma la situazione appare ormai disperata. Spalti deserti; poco più di 150 presenti ma i paganti sono circa 100, la giornata festiva infrasettimanale non aiuta. L’inizio dei padroni di casa è incoraggiante; Sassano schierato come attaccante centrale crea movimento, ma non punge. Prima emozione al 16’ traversone di Avola, sugli sviluppi di un calcio di punizione, e D’Angelo (l’ex di turno, davvero indiavolato) con il piattone insacca: si alza la bandiera del collaboratore di linea per un’ipotetica posizione di fuorigioco del giocatore che ai più sembra essere partito in posizione regolare. Al 31’ occasione gol enorme, sprecata dalla Nissa; contropiede letale con Bruno in percussione, supportato da Sassano contro un solo difensore granata: Bruno sbaglia il passaggio ed il portiere in uscita bassa devia la sfera, arriva Piangente che conclude ma ancora il guardia pali si oppone con il piede. Al 39’ l’episodio che decide la gara e probabilmente, in maniera negativa, la stagione della Nissa. Il difensore Cirilli senza nessun motivo rifila un colpo, a palla lontana, a Savaranola, sotto gli occhi del collaboratore di linea: immediata la segnalazione all’arbitro che tira fuori dal taschino, il cartellino rosso. Il difensore nisseno si sfila la maglia e s’incammina verso gli spogliatoi, a capo chino, fra le veementi grida degli sparuti supporter. Un nervosismo esagerato ed apparentemente immotivato: le cause sono da ricercare nell’importanza della gara e nella relativa carica nervosa, nelle provocazioni di un avversario o in altri “motivi”? Ai posteri l’ardua sentenza. Ripresa con padroni di casa che, nonostante l’inferiorità numerica, s’impegnano e lottano. Al 56’ episodio degno di “Mai dire gol”: su un innocuo retropassaggio l’estremo difensore degli ospiti si confonde, cicca la sfera e per poco non regala un autogol incredibile. Dopo due minuti il neo entrato Dimitrascu (classe 94′) si invola centralmente, su un invitante filtrante di Tumbo, e colloca la sfera in rete. Risuonano cupe le note del Requiem, la sensazione tangibile è che il baratro ingoia la gloriosa società biancoscudata. Marra si affida a Dellera (unica punta di peso in organico che sedeva in panchina), poi a Marletta ed all’altro attaccante D’Urso. Il capitano Avola, in un paio, di occasioni, impegna dalla distanza Zelletta. I nisseni sudano ma la situazione è difficile e gli ospiti in contropiede sprecano almeno tre palle gol nitide. Sei minuti di recupero che prolungano l’agonia dei tifosi nisseni. Al triplice fischio finale, scatta la contestazione dei pochi presenti: Butticè (uno che ha davvero speso tutto) si reca sotto la gradinata per interloquire con gli ultràs.: toni accesi ma sinceri e corretti. Sala stampa inizialmente deserta, poi nell’ordine arrivano il D.G. Carmelo Milazzo, il presidente Gabriele Roccia e molto dopo l’allenatore Sasà Marra, visibilmente scosso: “L’espulsione ha condizionato la gara. Il giocatore si è scusato. Siamo un malato con poche speranze ma continuiamo a lottare finché la matematica non ci condanna”. La Nissa nelle ultime tre gare ha racimolato un solo punto; nelle due gare casalinghe che dovevano incrementare sensibilmente la graduatoria, sono arrivati un pareggio ed una sconfitta: il dato statistico esemplifica la situazione. Non è il momento dei processi o delle critiche; è il momento di stringersi attorno alla squadra e sperare nel miracolo. La retrocessione potrebbe portare la “morte” del calcio in città.

Tabellino
Nissa- Acireale 0–1 (0-0)
Marcatori: 16′ st. Dimitrascu (A)
Nissa: Sanfilippo; Marchese; Piangente (42′ st. D’Urso); Butticè; D’Angelo; Cirilli; Rabbeni; Avola; Sassano; Bruno (37′ st. Marletta); Di Marco Y. (25′ st. Dellera). In panchina: Novembre; Fiandaca; Orlando; Mirabella. All.: Marra.
Acireale: Zelletta; Silvestri; Trovato; D’Addamo (11′ st. Dimitrascu); Vezzosi; Fascetto; Tomarchio (42′ st. Ragusa); Zumbo; Aiello; Panepinto (24′ st. Intelisano); Savanarola. In panchina: Romano; Longobardo; Arnone. All.: Rana
Arbitro: Ranaldi della sez. di Tivoli
Note: spettatori circa 150; ammoniti Marchese (N), Piangente (N), Avola (N), Silvestri (A), Tomarchio (A), Aiello (A), Intelisano (A). Espulso Cirilli (N) per aver colpito un avversario. Angoli 8 a 3 per la Nissa. Recupero: 2’ p.t.; 6’ s.t.

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  • Finalmente questo quotidiano online può celebrare la retrocessione della NISSA, sembrava che non vedevate l'ora, si è retrocessione così tutti i gufi possono mettere l'animo
    in pace

    • certo che parlare male di un quotidiano on line celandosi dietro l'anonimato è facile! se vuoi essere credibile, usa il tuo vero nome e cognome!

        • Oscar astura sta murinnu, non ti aspettavi questa vittoria, probabilmente retrocederemo lo stesso ma i gufi dovranno aspettare l'ultimo minuto dell'ultima giornata. Il giro sull'autobus me lo faccio perché per la prima volta nella sua storia, la NISSA ha un autobus tutto suo che permetterà la riduzione dei costi delle trasferte

  • Caltanissetta è un capoluogo di provincia, gela che è parte della provincia è già più grande. 60mila abitanti capoluogo o no. Siamo una piccola realtà e con una economia al collasso.

  • Dispiace per la probabile retrocessione. Siamo tutti colpevoli, tutti! L'unica grande amarezza è che nessuno prenderà questa squadra in Eccellenza, nessuno...neanche l'attuale gruppo di tifosi-dirigenti! La storia della Nissa volge al termine.

  • Con una economia provinciale ai minimi rispetto al resto d'Italia la serie D è già un traguardo ambizioso.
    Per divertirsi basta una buona squadra anche in eccellenza, per i sogni ambiziosi c'è sempre l'Xbox360.

  • "la nissa ai nisseni" così si scriveva sui muri della città in opposizione all'acquisto della società da parte di un imprenditore di Modica.
    Un gruppo dirigente quello attuale degno di una squadra di 3° categoria!!!!
    Campanilismo da retrocessione

  • La colpa e' sempre degli altri... facciamoci un esame di coscienza la colpa e' di tutti nessuno ecluso.

    • Luca bello giudicare gli altri quando tu non sai nemmeno di cosa stai parlando infatti l'mprenditore di cui parli è di avola non di modica e se no n ricordo male non mi sembra che durante la sua permanenza a caltanissetta la squadra abbia dato grossi risultati se no non saremmo messi cosi male. ma da bravi nisseni è più bello guudicare senza metterci la faccia,comehanno fatto qst 7 tifosi e non inprenditori,che agire e partecipare attivamente ognuno nel proprio piccolo x quello che può

      • il problema è proprio quello Alfonso. Ognuno nel proprio piccolo dovrebbe fare quello che può o che sa fare. Hai ragione io non mi intendo tanto di Nissa o di calcio, ma mi dava profondamente fastidio che nel 2012 e nella mia città ci fossero ancora slogan di campanilismo o peggio ancora minacce scritte nei muri della città contro Ilardo (correggimi se sbaglio). Caltanissetta è un capoluogo di provincia e meriterebbe altro.
        Se in questa città tutto sta andando a scatafascio, compresa la Nissa ( e mi dispiace) è perchè molti si avventurano in cose più grandi di loro senza averne le competenze. La passione a volte da sola non basta, servono anche le competenze, gli investimenti e la buona fede.

        • caro luca se tu non ti intendi di nissa statti zitto e non parlare.
          1)lo sai chi è ilardo?? 2)Lo sai perchè tutto questo campanilismo??? Sicuramente non lo sai e te lo spiego in 2 parole ilardo è quello che si è mangiato la nissa a partire dal settore giovanile a finire alla prima squadra,il campanilismo c'era perchè ilardo minacciava di VENDERE il titolo della nissa a gela LA NISSA E' DI CALTANISSETTA non di ilardo e le scritte contro ilardo era il minimo che potevano fare minimo si doveva andare a prenderlo da casa e darici tanti lignati ma queste cose le fanno in altre città perchè qua si usa armamuni e partiti quindi se le cose non le sai stai zitto. SEMPRE FORZA NISSA

          • Scusate io non sono un tifoso ma ricordo la scorsa stagione intere pagine di quotidiani che celebravano Ilardo per aver salvato la Nissa dalla sparizione. Poi ricordo l'estate scorsa con Ilardo che lavora per il ripescaggio attorniato dal comitato per la serie C (formato anche da persone che adesso fanno parte della... dirigenza)!Ripeto sono ignorante, mi spiegate perchè Ilardo prima "Santo" ed ora "Diavolo"?

        • Luca non meriti risposta,meglio lasciarti nell'ignoranza,nel senso che ignori tante cose ed è meglio non fartele sapere tanto non capiresti, come tu stesso hai affermato. Un plauso a qst coraggiosi dirigenti

      • Eh già Alfonso, è sempre facile giudicare l'operato di persone che hanno preso in mano la squadra il 17 febbraio quando già era in una situazione critica e con la campagna di rafforzamento conclusa da un pò! ma cosa si ci aspettava da questi signori? che vi dessero anche il @@? tra poco lo faranno pure visto che di soldi propri ne hanno messi abbastanza....Vorrei solo invitare tutti coloro che hanno critiche da fare solo per distruggere quel po che rimane, di venire allo stadio e farle di persona che è bello stare a casa e poi criticare quando non si sanno nemmeno le cose giuste !

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