Mussomeli, al “Longo” strabiliante catena di soccorso per il drammatico incidente di domenica

MUSSOMELI- Dalla tragedia alla speranza il passo è breve e Mussomeli, che ha vissuto con il fiato sospeso in questi giorni, inizia a tirare un sospiro di sollievo grazie alle notizie incoraggianti che arrivano dai nosocomi  palermitani “Civico” e “Villa Sofia” dove sono tutt’ora ricoverati i ragazzi coinvolti nel terribile incidente di domenica sera. Un risvolto senza dubbio positivo rispetto al volo di circa 6 metri, per molti tutt’ora inspiegabile,  di un’utilitaria con a bordo 4 giovanissimi che domenica sera ha sconvolto un’intera città per la dinamica dei fatti e soprattutto per le condizioni apparse immediatamente gravi per due dei quattro occupanti la fiat Cinquecento. E quello che in queste ore tiene banco  non è solo e soltanto il risvolto per fortuna meno drammatico di quanto immediatamente apparso dell’incidente ma quanto la cronaca riportata da un quotidiano telematico locale che, dalla chiave di lettura fornita da molti lettori ma soprattutto dagli operatori sanitari del “Longo”, appare inspiegabile oltre che dannosa per l’immagine, non solo di un ospedale ma di una professione nobile come quella sanitaria. Le contestazioni che in queste ore si fanno sempre più frequenti anche su Facebook nascono circa le dichiarazioni, contenute in questo quotidiano telematico, secondo le quali ci sarebbe stato un ritardo nei soccorsi e nel trasferimento. La cronaca, a prescindere dalle interpretazioni, così come confermata dai sanitari, dai parenti e da molti dei presenti al Pronto Soccorso del nosocomio mussomelese, appare totalmente differente dalle dichiarazioni del sito internet, dove emerge in maniera chiara e lampante una catena di soccorso così perfetta e all’unisono da aver richiesto l’intervento di diversi operatori in quel momento non in servizio, che si sono precipitati in ospedale saputo quanto accaduto. Dall’accettazione al Pronto Soccorso fino al trasferimento in eliambulanza presso gli ospedali palermitani, tutti i sanitari impegnati a prestare soccorso ai feriti, si sono distinti per impegno, spirito di abnegazione e professionalità per una situazione immediatamente apparsa non come una semplice urgenza come vera e propria emergenza. Infermieri, medici anestesisti e operatori di supporto hanno dato vita ad una vera e propria catena di professionalità oltre che di solidarietà che ha permesso, in poco più di qualche ora, di stabilizzare i due pazienti più gravi, eseguire le indagini radiologiche e cliniche, formulare corretta diagnosi e quindi provvedere al trasferimento in eliambulanza con una sincronia a dir poco stupefacente. Oggi che le condizioni dei ragazzi appaiono in miglioramento nonostante una prognosi ancora non totalmente sciolta, si guarda al futuro di un ospedale spesso oggetto di critiche e di contestazioni anche quando, come in questo caso, lo stesso eccelle per professionalità e per spirito di solidarietà. Una situazione al limite del paradosso dove le dichiarazioni certamente in buona fede del giornalista, in quel momento hanno provocato disinformazione e disorientamento in una comunità che vive spesso, a causa di affermazioni a volte avventate degli operatori dell’informazione, il concetto di ospedale come incubo. In ogni caso quel conta e che i ragazzi stanno meglio e che, chiacchiere o meno, oggi l’ospedale “Longo” merita gli onori della cronaca per quella apparsa subito come probabile tragedia e che oggi viene vissuta come un pericolo sventato che ha quasi del miracoloso.

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  • Quanti incidenti, più o meno gravi, capitano anche a persone (ragazzi e non)anche impegnati in "cose serie", con genitori "più o meno capaci" e/o che professano qualsiasi credo religioso? Purtroppo bisogna sempre constatare come in questi spiacevoli casi emerge in tutta la sua meschinità l'atteggiamento fetido e marcio di chi sa solo sparare sentenze e proferire giudizi malevoli che non solo manifestano chiaramente un basso livello di ignoranza ma offendono ancora sia i ragazzi vittime dell'incidente, sia i loro genitori che, a prescindere da come sanno svolgere questo compito e dalla loro fede o credo religioso, sono e rimangono realmente delle persone oneste, pulite e perbene ... a differenza di chi presume di esserlo e che riuscirebbe anche a farlo credere solo se tenesse la bocca chiusa e si astenesse dallo scrivere idiozie. Scusate la sfogo ma credo che quanto ho appena scritto è conseguenzialmente naturale dopo aver letto qualche commento che provoca solo disgusto e nausea.

  • CARO FILIPPO LO SO CHE SIAMO STATI TUTTI RAGAZZI E ABBIAMO COMMESSO DEGLI ERRORI IO SONO LA PRIMA A AVERLI FATTI, MA ORA SI SENTONO TUTTI MATURI E INVECE NON LO SONO! SI DANNO ARIE DA UOMINI VISSUTI E INVECE SONO ANCORA CON IL LATTE IN BOCCA! MIO FIGLIO E IL TUO NON FANNO Cxxxxxx XCHè SONO MATURI! CHISSA XCHè? TI SALUTO. ELENA DAGNINO.

  • giovani e irresponsabili ci siamo stati tutti non facciamo i moralisti ora che siamo cresciuti.Pregherò soltanto

  • Può succedere a tutti, purtroppo. Non è la prima e non sarà l'ultima. Di certo i ragazzi non hanno avuto la maturità giusta che si acquista SOLO con l'esperienza, la stessa maturità che non riesco a captare tra le righe del tuo umile commento.

  • se i ragazzi di mussomeli come quelli di altri paesi invace di andare in giro a fare casino si impegnassero in cose + seroe tutto questo non sarebbe accaduto! tra di loro mi si dice ci siano figli di persone che si credono buoni genitori e persone anche impegnate in varie comunità cattoliche. lascio a voi il giudizio.saluti elena

    • Dalle analisi richieste dai carabinieri dopo l'incidente risulta che il conducente era drogato,quindi non è questione di maturità ma di responsabilità(ognuno è libero di rovinarsi la propria vita come vuole ma non quella degli altri).

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