Fra i magistrati presenti, il giudice Giovanbattista Tona, finito due anni fa nel mirino delle cosche di Gela. La polizia, riusci’ a sventare l’attentato appena qualche giorno prima che venisse portato a termine. “Venire qui sotto al Tribunale – ha dichiarato – a manifestare solidarieta’ significa che ci credete nel ruolo delle istituzioni. Ci state vicino, comprendete le nostre difficolta’. Faremo di tutto per essere per voi dei punti fermi, ma bisogna respingere le blandizie e le logiche mafiose. La mafia e’ vicina a noi, non possiamo isolarla, e’ una battaglia del quotidiano che va fatta sempre, perche’ si infiltra con arroganza e prepotenza. La nostra prima responsabilita’ e’ quella di fare in modo di non essere contaminati”. Una manifestazione che arriva all’indomani della notizia che il giudice Paolo Borsellino sapeva che sarebbe stato ucciso e che scelse di sacrificarsi, come detto da un teste nel corso del processo Mori, a Palermo. “Per me – ha sottolineato Tona – non e’ una novita’ apprendere che Borsellino sapeva di rischiare la vita. Lo sapeva all’epoca e lo sapeva anche prima, ma ha continuato. Anche per questo e’ un esempio”. Alla fine un lungo applauso mentre un manifestante gridava “Paolo e’ vivo”.
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lodevole