Pareggio interno della Nissa, squadra abulica che si “conferma” fanalino di coda

CALTANISSETTA – La Nissa stecca la gara della svolta e, al Marco Tomaselli, è bloccata sull’uno ad uno dal S. Antonio Abate, compagine con la quale condivideva l’ultimo posto in classifica. I biancoscudati speravano di conseguire il primo successo stagionale e di riuscire a cambiare l’andamento di un torneo sino ad ora deludente. Amara si è rivelata la realtà: l’undici nisseno è mancato nel gioco e nella convinzione, palesando un’involuzione che rende oscuro ed incerto il proseguimento del campionato.  La salvezza inizia ad assumere le forme di una meta molto lontana. Sugli spalti dello stadio presenti poco più di centocinquanta spettatori; segnaliamo la coraggiosa presenza di otto campani in curva. Questi numeri testimoniano che anche i tifosi abbozzano evidenti segnali di delusione ed insoddisfazione. I siciliani (secondo peggior attacco del  girone) in avanti si affidano a Rabbeni, Butera e Bruno. Direttore d’orchestra, nella zona mediana, capitan Avola dai cui piedi sgorgano le idee dei padroni di casa. L’inizio sembra essere promettente. Al 3’ cross di Bruno che una deviazione trasforma in un tiro insidioso: l’estremo difensore alza la sfera sulla traversa. Al 6’ gli ospiti escono dal guscio: Corsale dai venticinque metri, esplode un bolide dalla traiettoria arcuata sul quale Marruocco si esalta.  Nella Nissa, Sassano è completamente fuori partita; il tecnico Marra al 30’ lo sostituisce con Garrasi. Nel frattempo i biancoscudati spariscono dal campo; un black-out collettivo che rende agevole la vita dei campani. Al 43’ si materializza il vantaggio ospite: Marruocco compie un miracolo su Chierchia ma nulla può sul tap-in vincente di Martone, colpevolmente lasciato solo dalla difesa (fra le peggiori del campionato). Nella ripresa chi si aspettava la reazione della Nissa, rimane deluso. Intanto pioggia battente e vento a raffiche rendono ancor più arduo il compito dei beniamini di casa. Molti spettatori delusi, talmente depressi da non contestare ed infreddoliti, s’incamminano anzitempo verso l’uscita. I campani sprecano tre occasioni per chiudere il match. Nel finale, orgoglio, paura e forza della disperazione, generano l’arrembaggio nisseno. Il pareggio giunge all’88’ grazie all’incornata di Garrasi, susseguente ad un calcio d’angolo.                                                                                                                                                                                Il punto conquistato lascia immutata la situazione in graduatoria: Nissa fanalino di coda in compagnia del S.Antonio Abate. La sensazione è che la squadra sia vittima delle proprie paure, incertezze ed insicurezze. L’attacco è assolutamente evanescente, la difesa nervosamente instabile ed il centrocampo non può essere retto soltanto dall’encomiabile Avola.                                                                                                                            Il tecnico Marra nel dopogara, sinceramente, ammette: <>.
TABELLINO:
Nissa – S. Antonio Abate 1-1 (0-1)
Marcatori: 43’ Martone (S), 42’ st Garrasi (N)
Nissa :Marruocco; Marchese; Di Marco Y.; El Harchi; Noto; Moring; Sassano (29′ pt Garrasi); Avola; Rabbeni (24′ st Cocimano); Bruno; Butera (10’ st D’Urso). In panchina: Vitale; Cordova; Ventura; Failla. All:Marra
S. Antonio Abate: D’Auria; Civita; Mattera (33′ Cimmino); Corsale; D’Aianello; Cassese; Angelino; Visciano (34′ st Nettuno); Vitale; Chierchia; Martone (40′ st Laureto). In panchina: Della Pietra; Palmisano; Morella. All: Cimmino
Arbitro: Capasso di Firenze
Note: Spettatori 150 circa; presenti 8 campani in curva. Ammoniti: Avola (N), Moring (N), D’Aianello (S), Corsale (S),  Cimmino (S) , Martone (S), Nettuno (S).  Angoli 9-7 per la Nissa. Recupero 2’ p.t.; 5’ s.t.

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  • La sorte che sta vivendo Caltanissetta è in comune con tante altre realtà siciliane e oltre ma, secondo me,non sono queste le ragioni che determinano
    la presenza di pubblico allo stadio.Da sempre, appena la squadra va male i cosidetti "tifosi" si defilano mentre sarebbe proprio questa l'occasione per andare allo stadio per incitare la squadra.Fateci caso,quando la squadra sta perdendo sugli spalti scende un silenzio cimiteriale mentre quando sta vincendo il tifo esplode fragoroso se poi la squadra torna sconfitta da una trasferta le presenze allo stadio si riducono drasticamente.C'è una logica in tutto questo ?
    Per parte mia la domenica,tranne rari casi,la partita della Nissa la vado a vedere,pagando il biglietto,soffrendo e gioiendo a seconda del risultato e mi astengo dal criticare dirigenti e giocatori che magari la domenica precedente avevano fatto un partitone.
    Poi ci sarebbe un'altro "piccolo" particolare :ma se lo chiedono i contestatori che pretendono di avere in squadra fuoriclasse chi ci mette i soldi ? E loro siamo sicuri che hanno pagato il biglietto d'ingresso ?
    Città come Ragusa,Agrigento Enna navigano tra campionati di promozione ed eccellenza e noi stiamo facendo di tutto per perdere la serie D che è una serie prestigiosa che queste città ci invidiano.
    Esorto quindi i veri tifosi a ritornare a vedere le partite e tifare forte quando la squadra stenta ad esprimersi e chi critica la dirigenza si faccia avanti ed apra il portafoglio.

    • P.S.
      Avete visto mercoledì come la cenerentola del campionato ha vinto sulla "corazzata" Messina ? Il calcio è anche questo :Davide può battere Golia,ma aldilà di questi raffronti biblici mi piacerebbe sottolineare che la squadra non ha avuto quel pizzico di fortuna che determina tante volte il risultato,sono convinto perciò che siccome fortuna e sfortuna si compensano nell'arco del campionato la Nissa può risalire la china e così i "tifosi della squadra che vince" possano tornare allo stadio.FORZA NISSA !

  • Il record di spettatori appartiene a glorioso Palmintelli, che negli anni

    cinquanta riuscì ad ospitarne fino a 6000. Ieri forse s'é toccato il
    fondo. I 6000 spettatori ideali, oggi irraggiungibili, risalgono ad un
    periodo in cui l'allora Nissena militava in serie C (terza serie dopo
    la A e la B) e la città aveva più abitanti di ora; quando al Palmintelli arrivavano squadre come il Bari, la Reggina, il Catanzaro, la Casertana, l'Avellino, ecc.; quando la Nissena non era fanalino di coda; quando il Campo Sportivo era più vicino al centro della città; quando il Presidente era un nisseno; e si potrebbe continuare ancora........ Ma tutti quei quando non possono mai ridurre gli appassionati di calcio da 6000 a 150. Ci dev'essere qualcos'altro.
    Io vorrei invitare chi leggerà questo commento ad esprimere le sue idee su questo fatto: perché la passione dei nisseni per la maggiore squadra di calcio della città si é ridotta fino a questo punto ?
    Io dirò subito quello che penso e lo dirò anche se quanto affermo non piacerà a molti nisseni. Se non amassi la mia città e i miei concittadini non sarei autorizzato a parlare dei nostri problemi sociali e caratteriali (chiamiamoli così). Quali sono allora le cause di questo declino d'interesse, di questa caduta del piacere ? L'avvento dell'euro, la crisi economica, le partite di SKY, la pioggia e il freddo, la squadra che gioca male, la dirigenza non gradita, l'avversario sconosciuto,il pranzo domenicale troppo lungo? No! Tutte quisquiglie! La vera ragione penso sia questa: Caltanissetta negli ultimi 40 anni ha perso troppo (le miniere, l'importanza della stazione RAI, la Banca d'Italia, gli uffici Telecom,il Distretto Militare e le caserme,ecc.ecc.) senza che i nisseni abbiano potuto fare qualcosa per evitarlo. Adesso, almeno con la Nissa, possono fare qualcosa e lo fanno: non vogliono vederla perdere e per questo motivo non vanno allo stadio. E' una legittima autodifesa: da quando il nisseno associa e confonde i risultati della squadra di calcio con quelli della città, lui non può più vedere perdere la Nissa. E allora come uscirne? Prima possibilità: allestire un'ottima squadra per un campionato di Eccellenza, da vincere a mani basse, rinunciando poi al conquistato diritto di accedere alla serie superiore. Il cassiere conterebbe i seguenti incassi: Nissa-Cianciana, 5000 spettatori (esclusa la quota abbonati), euro 50000; Nissa-Canicattì, 7000 spettatori, per la presenza di oltre 2000 ospiti (sempre esclusa la quota abbonati), 70000 euro; e così via. Seconda possibilità : accontentarsi di una squadra in serie D o perché no in seconda divisione, che però possa perdere le partite anche in casa, senza farne un dramma e cercando però di sostenerla con passione per farla uscire dalla crisi. Di questo ha bisogno questa Nissa,é un suo diritto avere al Tomaselli almeno 1000 spettatori. Altrimenti con quale faccia tosta pretendiamo che qualcuno possa mettersi le mani in tasca per tenerla a galla? Io penso che quei ragazzi stanno dando l'anima per fare punti ma hanno bisogno di sentire l'incitamento dei loro sostenitori, come avviene in TUTTI i campi della serie D, tranne che a Caltanissetta. Quando cominceremo a modificare unmilionesimo del nostro DNA sportivo per riuscire a capire che le battaglie calcistiche prima si combattono e alla fine forse si vincono?
    Con affetto, il vostro I.B. (Insanabile Biancoscudato).
    P.S. Qualcuno sa dirmi come cavolo si fa a portare il cursore indietro, se si vuole correggere qualcosa? (vedi 1° rigo: al glorioso Palmintelli)?

  • Lascia stare...ti stai perdendo in discorsi che condivido pienamente ma che non servono a nulla per la mentalità che si è riversata in questa città, uccisa dalla politica, deflagrata dalla disoccupazione e lasciata in agonia dalla fuga di giovani che non trovano lavoro e alla mancanza di risorse che economiche che impediscono alla creazione di famiglie... risparmia i tasti della tastiera fidati.....da un paio d'anni siamo al CAPOLINEA e tante peersone preferiscono andare al supermercato che andare a spendere 10€ per andare al Tomaselli a prendere acqua e vedere 4 giovanotti giocare... parole dure ma purtroppo guardiamo la realtà...

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