Soppressione Provincia, Favata proporrà consiglio congiunto

Antonio Favata, consigliere comunale Caltanissetta

CALTANISSETTA – Sulla paventata soppressione della Provincia di Caltanissetta, inserita nella manovra finanziaria varata dal governo nazionale, giunge una nota del consigliere comunale Antonio Favata.

“Si vuole dare – scrive il consigliere Favata – l’ennesima stoccata nei confronti del territorio nisseno, già in ginocchio per le scelte scellerate che sono state fatte negli anni. Si è partiti con la chiusura del distretto militare fino ad arrivare alla chiusura della sede della Banca d’Italia. Un territorio, tra i più carenti in Italia per posti di lavoro, non può più permettere tali manovre in nome del risparmio e della razionalizzazione delle spese fatte sempre sulle spalle dei cittadini nisseni”.

Il consigliere Favata annuncia pure che, nei prossimi giorni, chiederà una riunione dei capigruppo e la convocazioni di un consiglio comunale straordinario ed urgente da svolgersi congiuntamente al consiglio provinciale di Caltanissetta e alla presenza di tutta la deputazione regionale e nazionale.

“Bisogna fare fronte comune – sottolinea nella nota – abbandonando quelle che sono le appartenenze ideologiche e di partito, per evitare che Caltanissetta cada definitivamente nell’oblio più profondo, perdendo quelle che sono le competenze attribuite ad una provincia: Corte d’Appello, Commissione Tributaria e tanto altro”.

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  • Ancora una volta il territorio nisseno deve far fronte alle scelte politiche "borboniche" della regione siciliana, che lungi dal tagliare le risorse ai territori ricchi e soprattutto con forti interessi politici più o meno "leciti" bastona i "poveri" e i meno legati alle sfere alte.
    Non ci si è neanche posto il problema di azzerare tutte le province, soprattutto quelle che sperperano fior fior di quattrini come quelle di Palermo e Catania, forse, chissà... perché non conviene andare a toccare i nervi scoperti, allora si decide di andare a colpire quelli che Sciascia definirebbe i "babbi" della Sicilia, prendendo due piccioni con una fava, fare la bella faccia a livello nazionale e lasciare intatti gli interessi veramente rilevanti delle sfere alte della politica.
    Non credo che il risparmio economico possa essere così alto se si pensa che la provincia di Caltanissetta ed Enna assieme solo raggiungono la popolazione metà della popolazione della provincia di Catania o Palermo.
    Non ci si pone il problema del baratro socio-economico che la soppressione dell'ente provinciale può comportare per territori giàa endemicamente depressi come il nostro.
    La cosa più grave è che ancora una volta la politica nissena dimostra la propria inutilità dinnanzi a scelte scellerate che andrebbero a sconvolgere la storia di una provincia che è antica come l'unità d'Italia e che per l'ennesima volta si vede sottrarre i diritti acquisiti con la propria storia, come già fu con lo scorporo dei territori che portarono alla formazione della provincia di Enna.
    La politica "borbonica" siciliana che con una mano dà ai ricchi e potenti e con l'altra toglie ai poveri continua imperterrita ad affliggere il nostro territorio, come se si trattasse di un bottino di guerra.
    La unica risposta che si può dare è ....Nisseni ribelliamoci...scendiamo in piazza...protestiamo...facciamo tutto quello che si deve fare...siamo stanchi si essere continuamente abusati dai politici più o meno furbi.

    La storia insegna...la gente quando si stanca è capace di grandi cose...e direi che questo è il caso!

    ORA BASTA!!!

  • Ci auguriamo che il consigliere favata dopo aver girovagato in tutti i partiti della storia repubblicana abbia trovato la sua collocazione politica.

    Consiglio a tutti questi soggetti che vivono di politica di cercarsi un lavoro perchè la pacchia è finita............

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