Il Governo taglia gli Enti, la Sicilia li moltiplica

Nonostante la mannaia della maggioranza, nell’isola a breve potrebbe essere istituito un nuovo comune e una nuova provincia a Gela, con il sostegno bipartisan di Pdl, Fli e Pd.

Tremonti abolisce province e comuni? Nessun problema, non è mica una tragedia. Se il governo sopprime gli enti locali, basta crearne di nuovi. In Sicilia è così che ci si sta regolando rispetto al decreto lacrime e sangue dell’esecutivo. Mentre nel resto dello Stivale dovrebbero scomparire 29 province e 1500 municipi, sull’isola potrebbero a breve essere istituiti una nuova provincia, a Gela, e un nuovo Comune, a Piano Tavola. Poco importa se in Sicilia Enna e Caltanissetta smetteranno di essere enti provinciali. L’eventuale scioglimento non bloccherà i promotori della proposta di legge popolare per il riconoscimento della provincia di Gela, che oggi ricade sotto Caltanissetta. Anzi, secondo il presidente del comitato Filippo Franzone, il decreto potrebbe persino tornare utile alle ragioni di campanile: «Se Caltanissetta ed Enna venissero sciolte, parecchi comuni potrebbero aderire alla Provincia di Gela». Sarebbe così molto più facile superare la quota dei 300mila abitanti che l’esecutivo ha fissato per la sopravvivenza degli enti provinciali.

E inoltre sarebbe completa la rivalsa su «quelli di Caltanissetta»: «I loro politici di spicco – spiega Franzone – si sono sempre dimenticati della parte più importante e produttiva che è quella dell’area gelese». Un malcontento condiviso sinora da venti sindaci e oltre 20mila cittadini che hanno sottoscritto la proposta di legge popolare, intorno a cui si è costituito un fronte trasversale che riunisce centrodestra e centrosinistra. Uno dei più battaglieri è un deputato regionale del Pd, Miguel Donegani, che ancora ieri invitava i colleghi a unirsi per il bene di Gela, sebbene «la gestione burocratica di alcune province possa far pensare che sarebbe più utile la loro eliminazione». Se Gela diventasse davvero provincia per il presidente Raffaele Lombardo, sarebbe uno smacco non da poco. Ben prima del decreto Tremonti, era stato proprio il governatore a insistere sull’abolizione degli enti sovracomunali: «Ora è il momento di abolire le province, bisogna sostituirle con consorzi che riuniscano i municipi», era stata la sua proposta lo scorso 26 luglio.

E, invece, oltre a una nuova provincia, la Sicilia potrebbe avere anche un nuovo Comune. In questo caso però Lombardo ci ha messo del suo. Insieme all’assessore regionale agli Enti locali, Caterina Chinnici, ha autorizzato il referendum popolare per l’istituzione del comune di Piano Tavola. La storia parte da lontano: il primo comitato per l’autonomia fu costituito nel 1970. Il piccolo centro in provincia di Catania, alle pendici dell’Etna, oggi è una frazione divisa tra quattro Comuni: Belpasso, Misterbianco, Camporotondo Etneo e Motta Sant’Anastasia. E nessuno degli altri sindaci vede di buon occhio l’autonomia. «Così ci portano via le tasse della parte più ricca del territorio dove ci sono industrie e negozi», dice il primo cittadino di Belapasso che promette battaglia.

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  • Molti gelesi non hanno capito che la loro "guerra campanilistica" non la devono dichiarare contro Caltanissetta ma contro le province più grandi,quelle che ricevono la maggior parte dei finanziamenti regionali,statali, europei!Una piccola provincia,quale quella di Caltanissetta (o di Gela nel caso venisse istituita) ha un misero peso politico, soprattutto in una regione dove insistono tre metropoli che da sole costituiscono la maggior parte della popolazione siciliana! Ma davvero pensate che 180 mila abitanti(contando tutti quelli della istituenda provincia del Golfo) possano far la voce grossa contro i 700.000 abitanti della sola città di Palermo?O contro i 400.000 di quelli di Catania?
    Il governo nazionale prevede l'abolizione delle province con un numero di abitanti inferiore ai 300.000 e l'eventuale istituzione di nuove province che abbiano una popolazione non inferiore a 500.000 Se la matematica non è un'opinione la provincia del Golfo verrebbe abolita ancor prima di nascere,rispettando quelle che sono le direttive legislative nazionali(notate bene, l'insediamento degli organi periferici dello stato quali prefettura, agenzia delle entrate, comandi provinciali delle forze dell'ordine, etc sono di competenza del governo romano, non del parlamentino siciliano). Un'annotazione molto importante: la nascita di una nuova provincia deve essere voluta dalla maggior parte della popolazione interessata,non solo dai 18000 cittadini che si sono schierati a favore della sua istituzione. Il che significa che su una popolazione prevista di 180 000 abitanti (Gela,Niscemi,Butera,Licata,Riesi,Piazza Armerina), il 50% più 1 degli aventi diritto al voto ( un referendum per ogni comune interessato, con tanto di quorum)dovrebbero dichiarare il loro benestare.
    Infine voglio ricordare ai gelesi che odiano a morte Caltanissetta che negli ultimi 15 anni al governo della provincia regionale ci sono stati presidenti vostri concittadini, non nisseni.Quindi non accusate Caltanissetta di non di non aver fatto nulla per la vostra Gela!Anzi, sono stati proprio gli scontri campanilistici rivolti dai gelesi contro i nisseni che hanno comportato,un esempio, il declino dell'Università,Siate obiettivi!Ricordate inoltre che la fonte della vostra ricchezza,il petrolio,non è inesauribile ed è per questa ragione che tra uno o 2 decenni potreste andare incontro allo stesso destino che ha colpito Caltanissetta negli anni '80 con la chiusura delle miniere.Forse sarebbe il caso,piuttosto che separarsi,di cercare nuove alleanze, creare una provincia più grande che possa far il braccio forte "contro" quelle di Catania e Palermo in primix! Un'idea sarebbe una fusione tra le attuali province di Caltanissetta, Enna e parte dei territori di quelle di Messina, Agrigento, Palermo!

  • E noi restiamo a guardare, come sempre impassibili
    Il nisseno rimarrà sempre "friscu", l'unica cosa che sappiamo fare è lamentarci, piangerci addosso e criticare.
    Poveri e superbi dice qualcuno, e non ha tutti i torti.

    Ma nonostante tutto, continuiamo a leccare il culo ai quei quattro fantocci che ci rappresentano facendo solo ed esclusivamente i propri interessi.

    E' ora di svegliarsi.

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