Il primo game del match chiarisce immediatamente che l’andamento della gara non è per nulla scontato. La Cagnina sfrutta al meglio la battuta ed al termine di 9 minuto di fuoco, intasca l’1 a 0 ed intacca le certezze di una delle colonne storiche del circolo. Testaquatra insiste sul rovescio non impeccabile del dirimpettaio e in meno di quattordici primi si porta sul 3 a 1. L’esperienza si dimostra arma devastante: 4 a 1 in un game che si protrae per non più di 180 secondi. Il primo set certifica la superiorità di Testaquatra e si conclude sul 6-1.
Il secondo set sembra mantenere il copione del primo: il parziale iniziale di 4 a 0 incide anche sull’attenzione del pubblico. A quel punto si verifica…l’imprevedibile. Il veterano provato da 4 giorni di gare consecutive, sparisce dal campo, si aggira stancamente sotto rete senza potersi opporre all’incredibile e meritato recupero di La Cagnina che si aggiudica il set per 6-4, ribaltando completamente l’esito della contesa. Il vento è cambiato; lo dimostra l’inizio dell’ultimo e decisivo set: La Cagnina allunga 1 a 0. Testaquatra riemerge dall’oblio, le gambe girano a vuoto ma la tensione agonistica mentale consente l’ulteriore sprazzo di classe: 1 a 1 ma la sensazione tangibile è che l’incontro abbia ormai preso una direzione certa. Invece ancora una volta si materializza l’imponderabile. Il giovane leone si porta al servizio ma commette tre inspiegabili doppi falli, regalando game e inerzia a Testaquatra. Quest’ultimo fiuta la paura di vincere di La Cagnina e lo mette alle strette sfruttando classe ed esperienza. Il 6 a 1 finale rende merito al vincitore ma esalta anche le doti dello sconfitto, a cui non mancheranno le occasioni per rifarsi. “Ero davvero stanco ed alle prese con problemi fisici – esclama il campione sociale – poi l’umidità ha ulteriormente compromesso la mia non brillante condizione atletica. Nel momento peggiore, ho avuto una piccola ripresa e sicuramente la mia maggiore esperienza ha influito in maniera preponderante sull’esito di questa finale”.
La Cagnina conclude: “Aver dimostrato di potermela giocare alla pari mi rende orgoglioso. Forse troppi errori hanno gravato sullo score conclusivo. Complimenti al mio avversario, davvero forte”.