1) l’indicazione precisa degli oneri incomprimibili della retribuzione, stante che il bando lascia intendere che essi possono essere ribassati dai concorrenti, con ciò che ne deriva in termini di riconoscimento del salario ai dipendenti e di conseguenza col rischio che l’utenza potrebbe ricavarne;
2) l’indicazione di tempi certi per la riscossione delle fatture a fronte del servizi prestato;
3) l’adeguamento tariffario in funzione degli indici ISTAT.
La Confcooperative, in particolare, ha chiesto al Sindaco Campisi, in via cautelativa, di sospendere il bando in questione e la convocazione urgentissima di un tavolo tecnico di confronto dove Sindacati, Movimento Cooperativo, Associazionismo e Enti Locali, definiscano, una volta per tutte, un modus operandi che non scontenti più nessuno. Confcooperative rileva che altri due bandi hanno caratteristiche analoghe (assistenza domiciliare anziani e disabili) e anch’essi dovranno essere ritirati, rivisti, corretti e di nuovo banditi secondo principi di equità ed economicità che tutelino prima di tutto l’utenza, secondariamente i lavoratori e per ultimo le legittime attese dell’Amministrazione Comunale e delle cooperative.