Il Nucleare? No grazie, preferiamo le pietre

CALTANISSETTA – Il vento referendario ha imperversato su tutta la penisola italica. Non entriamo nel merito delle valutazioni politiche che taluni legano al raggiungimento del quorum ed all’esito dei referendum ma ci limitiamo ad alcune considerazioni in merito al quesito sul “Nucleare”.

Il dato di partenza è l’insufficienza energetica che affligge la nostra nazione; situazione che si paga anche in campo produttivo per l’elevato costo dell’energia italica, più alto rispetto a chi ha il nucleare.

Siamo un paese in cui la lettura del quotidiano è un optional: i dati statistici a livello europeo ci inchiodano sui bassifondi della graduatoria, dietro di noi solo Portogallo e Grecia. Per quanto riguarda i libri, l’arretratezza dell’Italia sembra altrettanto rilevante. Secondo varie fonti le persone che leggono “almeno un libro all’anno“ sono il 38 % della popolazione in Italia rispetto al 60 % in Spagna, 69 % in Francia e 80 % nei paesi del Nord Europa (70 % media europea). Le nostre università faticano a laureare (in media) ingegneri o matematici; le aziende per coprire questi ruoli si rivolgono al mercato asiatico o indiano.

Eppure questo nostro grande e strano paese abbonda, da qualche mese, di milioni di esperti in centrali nucleari (e sicurezza di tali strutture), trattamento di scorie radioattive e fonti di energia alternativa; un manipolo (fin’ora nascosto) di scienziati che ha sviscerato a dovere i pericoli del demonio nucleare, a cui però il resto del mondo si affida. Tralasciamo anche la considerazione che con la vittoria schiacciante dei sì è andato in archivio il progetto dei quattro reattori Epr,  per i quali l’Enel prevedeva di spendere circa 18 miliardi, e considerato che ogni centrale nucleare impiega, soltanto per essere costruita, circa 3 mila persone per 4-6 anni, con tutto l’indotto, si superano i 10 mila lavoratori a centrale.  

A fronte dei milioni di cervelloni italiani, di cui abbiamo sopra parlato, ci limitiamo a riportare il commento del professor Umberto Veronesi, oncologo a capo dell’Agenzia per la sicurezza su nucleare, dopo la notizia sull’esito del referendum: “Personalmente ritengo che sia grave per l’Italia rinunciare alla possibilità di far fronte alla futura insufficienza energetica anche con il nucleare. Temo fortemente che la ricerca italiana, già proiettata sulla fusione nucleare, si fermerà e sappiamo che senza ricerca non c’è futuro. Il mio timore è che l’Italia possa finire per essere un’appendice turistica del mondo avanzato”. Lo scienziato chiarisce ulteriormente il suo pensiero: “Considero che i Paesi avanzati del mondo, anche dopo l’incidente giapponese alla centrale di Fukushima colpita da terremoto e tsunami, danno priorità assoluta al prossimo scenario del dopo-petrolio e stanno studiando metodi di produzione di energia nucleare più efficienti e più sicuri”. Veronesi conclude: “Mi inchino di fronte alla volontà negativa dei cittadini rispetto al nucleare”.

Per gli amanti delle energie rinnovabili ed ecologiche, ci permettiamo un consiglio: prendere due pietre e strofinarle con forza, si generano delle scintille che incendiano legni ed arbusti, un sistema in voga fra gli uomini delle caverne che potrebbe tornare utile nell’Italia in cui si legge poco, si studia meno, infuria la disoccupazione, domina la crisi economica ma in cui fortunatamente abbondano…gli esperti sul nucleare!

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  • Straordinari! Impagabili! Adoro i depositari della verità assoluta, rivelata e divina. Coloro i quali partono dal presupposto di avere sempre e comunque ragione: qualcuno li chiama....(chissà perchè!?!?!)integralisti! Conforta sapere che i signori che hanno votato sì, ben illustrati dai commenti che leggiamo (ad un "pezzo" evidentemente ironico), non abbiamo nessun dubbio sulla giustezza del loro pensiero. Il dubbio come metodo filosofico? Una pochezza per deboli: certezze incrollabili guidano le nostre vite! P.s.: anche io ho votato sì al referendum ma riservando nella mia incerta mente un dubbio: ho fatto bene? Non so ma ritenevo fosse, secondo me, la cosa giusta da fare! La diversità di opinioni è una ricchezza! E poi gli integralisti sono noti per la capacità di mediare: ricordo i Crociati (nelle crociate), i conquistadores (in America), la Sacra Inquisizione, i regimi totalitari, tutti possessori e depositari di verità incontrovertibili religiose e politiche!

  • Se in Italia ci fossero più Giornalisti come Lei, illustre dott. Polizzi, probabilmente si eleverebbe il numero di lettori.
    Si, perchè con interessanti ed argomentate inchieste, si riesce ad accattivare chi, generalmente, preferisce evitare la noiosa ricerca di fonti e la conseguente analisi e preferisce che siano altri, più capaci e volenterosi, a farlo per lui.
    Il presente commento, ispirato innanzitutto dalla volontà di ringraziarLa per il sapiente lavoro svolto, vuole essere un umile compendio al suo importante contributo: innanzitutto è da sottolineare il rilievo che Lei da alle parole dell'ONCOLOGO Veronesi, giusto per sottolineare quanto sia importante la competenza in materia.

    Poi, ho riletto più volte (per fare mio il pensiero) il periodo relativo ai "quattro reattori Epr, per i quali l’Enel prevedeva di spendere circa 18 miliardi" ecc. Sa, chiunque segua i mass media italiani- poiché a leggere siete in pochi - è convinto che i reattori da realizzare sarebbero inizialmente 2, per giungere ai 10 necessari a sodisfare il fabisogno pari al 25% dell'energia eletrica nazionale, finanziandoli con risorse pubbliche per un costo complessivo di circa 50 mld.
    Ma attenzione, nonostante l'esperienza delle uniche due epr in costruzione sia fallimentare, la serietà con cui vengono generalmente eseguiti i lavori pubblici in Italia, e la competenza acquisita ci fa ben sperare sul rispetto di tempi e costi preventivati. Per completezza di discorso:

    Edf (Électricité de France) ha annunciato che l’entrata in funzione del nuovo reattore nucleare Epr di Flamanville avverrà con due anni di ritardo e con un incremento di costi di quasi il 50% dei costi: inizialmente stimati in 3,3 miliardi di euro, ora sono lievitati a 5 miliardi di euro.

    Situazione quasi analoga a quella di Olkiluoto, in Finlandia, che doveva essere consegnata nel 2009, non sarà consegnata nemmeno nel 2011, avendo accumulato 3 anni di ritardo nei primi 3 anni di cantiere e costerà costerà 1,7 miliardi di euro in più rispetto ai 3,2 miliardi di euro stabiliti da contratto.

    Ma si sa che i Finlandesi sono inefficienti.

    Che dire poi del documento congiunto delle autorità per la sicurezza nucleare di Francia, Finlandia e Gran Bretagna che nel 2009 pubblicarono un documento in cui esprimevano dubbi sul sistema di sicurezza del reattore epr: questi scassacazzi..... ma dico io, se l'oncologo dice che è un'occasione per il paese.... bah, meno male che Veronesi è italiano, si tengano i loro di "scienziati" ecologisti!

    Poi, l'incremento occupazionale per realizzarle, vuoi mettere? Se togliamo ai 120.000 posti di lavoro creati in tre anni dalle rinnovabili chi estrae in cava le pietre focaie, che rimane?

  • aggiungerei all'ottimo commento di max, che per fare gli opinionisti generalmente è necessario conoscere l'argomento sul quale si esprime un'opinione: citare le opinioni altrui (Veronesi) non fa di un giornalista un opinionista.

    E' meglio limitarsi in questi casi a fare il (semplice) mestiere del giornalista, riportando informazioni e non opinioni personali.

  • Il dott. che ha scritto l'articolo confonde gli esperti sull'energia, che comunque sono tanti e hanno ampiamente dimostrato come l'energia nucleare sia costosa, pericolosa e inutile, con la gente di buon senso che ieri, e lo scrittore di cui sopra dovrebbe farsene una ragione, ha deciso di non perdere tempo dietro le vane promesse dei profeti nucleari.
    Potremmo stare ore ed ore a cercare di far capire allo scrittore dell'articolo cosa comporta l'adozione di una tecnologia morta e antiquata almeno quanto le pietre menzionate nell'articolo. Ma se non ci siamo riusciti in 30 anni non ci riusciremo neanche ora.
    Quindi caro scrittore lasci perdere i suoi discorsi elucubrati che ci risparmiamo di ribattere punto per punto perché non ci piace perdere più tempo appresso a persone che preferiscono insultare la maggioranza degli italiani senza addurre argomentazioni serie. Se ne faccia una ragione e viva allegramente perché la decisione di ieri fatta dagli italiani è anche a suo vantaggio. Spero che almeno questo arrivi a comprenderlo quanto prima.

    • che popolo di ignoranti, altro che nucleare e progresso... continuate a pensare a Chernobyl, bravi bravi.

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