Il procedimento “Redde Rationem” ha visto solo due operatori economici denunciare di aver subito vessazioni.
“L’esempio è illuminante. Da quel procedimento è emersa la totale assenza di denunce, per così dire spontanee, in territori (penso ad esempio all’area del Vallone) che, allo stato, non possono nemmeno giovarsi di collaborazioni recenti con la giustizia”.
Un risultato deludente?
“Si tratta di un risultato che può dirsi, sino a questo momento, inferiore alle aspettative ed a ciò che era legittimo attendersi rispetto alle pur lodevoli premesse di un’annunciata volontà di operare una “rivoluzione copernicana” sul tema del contrasto al fenomeno estorsivo nella provincia di Caltanissetta e non solo”.
Cioè?
“Mi sia consentita una piccola metafora: quando sono giunto in questa città ed allorché sono poi stato chiamato ad occuparmi del fenomeno mafioso in questo territorio, già l’alba era spuntata, nel senso che parevano essersi create quelle condizioni per porre definitivamente fine ad un sistema che da troppi anni aveva condizionato l’economia legale, soffocandola. Il chiarore dell’alba è certamente più confortante rispetto al buio fitto della notte. Ma chi, come me, alle prime luci del giorno era già abituato, ha atteso che il sole divenisse alto nel cielo e lo ha visto, invece, rimanere sempre basso all’orizzonte, nonostante da più parti si sostenesse che fosse ormai giorno pieno”.
Ma il giorno è ancora lontano?
“Oltre alle affermazioni di principio sul tema dell’antimafia e del contrasto al pizzo, ciò che serve, affinché l’alba divenga giorno pieno, è che le parole si traducano in fatti concreti, creando, ad esempio, le condizioni affinché il singolo imprenditore e commerciante sia portato a denunciare in maniera spontanea la vessazione subita e rispettando in maniera rigorosa quelle regole che pure le associazioni di categoria hanno deciso finalmente di darsi”.
Cosa augura a Caltanissetta?
“Un impegno comune, non c’è dubbio. E’ banale dirlo, ma il tema dell’antimafia non può essere patrimonio esclusivo di alcuno. E ciascuno è chiamato a dare il proprio contributo nel settore di competenza”.