Cultura

Le notti del Radiomobile, sulle gazzelle dei carabinieri: Camarca firma docuserie in presa diretta da su Rai3

È notte e dopo essere intervenuta per un furto in appartamento, Federica Strano, maresciallo, sale le scale di corsa. Questa volta si tratta di un bambino. Entra in casa e ai colleghi arrivati poco prima chiede solo: “come sta?”. Poi lo sguardo cade sul letto. “Quell’esserino era così piccolo – dice – da essere quasi invisibile tra le coperte”. Un neonato appena, che il padre, se così si può chiamare, voleva togliere di mezzo.

“Sta bene”, le rispondono. “Ecco – riflette lei oggi – io figli non ne ho, ma quando sono tornata a casa quella notte ho pensato che veramente eravamo serviti a qualcosa”. È una delle storie del viaggio di 112 – Le notti del Radiomobile, docuserie esclusiva che dal 22 marzo in seconda serata su Rai3 (e su Raiplay), per sei appuntamenti segue in presa diretta il lavoro del Nucleo operativo radiomobile dei carabinieri, il reparto che H 24 presidia le strade del nostro Paese.

Nata da un’idea del regista Claudio Camarca, che con l’Arma ha già collaborato più volte da Avamposti a Uomini in prima linea, La cattura (sull’operazione per l’arresto del boss Matteo Messina Denaro), prodotta da Alessandro Lostia per Indigo stories in collaborazione con il comando generale dei carabinieri, la serie attraversa tre città – Roma, Milano Napoli – viste dai vetri blindati delle gazzelle dei carabinieri.

Un racconto senza sosta, giorno e notte, che diventa anche umano, accanto ai cittadini. “L’Arma e Rai, due storie che in diverse occasioni si sono intrecciate – commenta il direttore di Rai Approfondimenti, Paolo Corsini -. Ieri come oggi resta per noi importante come servizio pubblico continuare a raccontare l’impegno quotidiano dell’Arma al servizio del Paese. Lo abbiamo fatto in diverse forme, dal reportage alla fiction o con i podcast, ma quello che resta immutato è l’immagine dell’Arma, la figura del Carabiniere: un eroe moderno della nostra televisione”.

“Erano cinque anni che coltivavo l’idea di questa serie – spiega Camarca che nelle puntate viaggia a bordo delle gazzelle -. Non era facile raccontare i carabinieri in mezzo alla strada. Quando escono in pattuglia sono soli. Dietro ogni porta non sanno cosa troverammo. In più, portarsi dietro me, tre operatori, un drone, il fonico, è una grande responsabilità”.

Il risultato, che si avvale anche della partecipazione dei procuratori generali Nicola Gratteri e Marcello Viola, è un’immersione totale nella vita dei “10mila carabinieri che svolgono servizio h 24 – dice Stefano Romano, capo Ufficio cerimoniale del Comando generale dell’Arma – Un lavoro che non ha differenze tra il paesino della Val d’Aosta o la Sicilia, se non la densità”. “Stare con i carabinieri era il passepartout per entrare nelle case e raccontare anche un’altra Italia – prosegue Camarca – Accanto alle operazioni per strada, questi ragazzi sono chiamati anche a cose non previste”, tra violenze domestiche, “orchi”, “e devono avere la velocità di capire dove sono e come intervenire.

Una capacità da radiomobilista. Incarnano davvero la solidità dello Stato”. Quanto alle città, prosegue, “abbiamo scelto tre metropoli, che rappresentassero il nord, centro e sud d’Italia”. “A volte le chiamate sono ‘semplici’: una signora anziana caduta dal letto, una bambina che si è chiusa in casa”, dice il produttore Lostia.

Ma “uno dei fili rossi – aggiunge Camarca – è l’incidenza dei codici rossi. Nel 2023 sono state 315 le donne uccise, che questo diventasse uno dei perni del racconto non ce lo aspettavamo, ma è così. E poi colpisce il senso di impunità che si respira tra le strade, il modo in cui un cittadino reo fermato si rivolge ai carabinieri, come se non avesse fatto nulla di grave o non fosse punibile”. ( Ansa – di Daniela Giammusso)

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