Rassegna stampa

La content creator Matilde Manucci: «Su Onlyfans pagano 2 mila euro per un video. Il lavoro dipendente mi opprime»

Matilde Manucci è la prima creator italiana per guadagni su Onlyfans a gennaio. Laureata in scienze infermieristiche, oggi convoglia fino a 20 mila persone sul suo canale. Grazie a «trasparenza e genuinità», spiega in un’intervista a Repubblica. Ero già molto seguita su Instagram, sono stati i miei follower a spingere perché aprissi un canale sulla piattaforma. Tre anni fa mi sono detta: “perché no”, avevo voglia di provare». Mentre la carriera di infermiera «non faceva per me. Mi sono laureata lo stesso per far capire agli altri che non sono una stupida e perché non sono una che molla. Ma non penso che riuscirei mai ad adattarmi a quello stile di vita, il lavoro dipendente mi opprime».

Manucci dice che preferisce non dire quanto guadagna: «Ma i miei prezzi sono abbordabili: un video personalizzato parte da 30 euro. Solo alcuni fan più affezionati hanno speso oltre 2mila euro per i miei prodotti, tasse escluse». Anche se i profitti non sono stellari come sembra dall’esterno: «No assolutamente, dipende dalla notorietà e dalle tecniche di marketing utilizzate, ma anche dalla fortuna. Sicuramente bisogna evitare di essere ripetitive e farsi venire sempre idee nuove, anche perché c’è molta competizione. Le persone apprezzano anche che sia io stessa a gestire il mio profilo, mentre altre si affidano alle agenzie per chattare al posto loro». Inizia a lavorare «dal tardo pomeriggio in poi, quando le persone tornano dal lavoro. Cerco di rispondere a tutti, ma dedico più attenzioni a chi sblocca un video o compra una chat. Servono diverse ore e bisogna avere molta pazienza, anche perché non sempre ho voglia di chiacchierare».

Manucci dice che la cosa più assurda che le hanno chiesto è stata «fare dei video in cui fingo di essere la loro fidanzata. Ci sono poi delle cose a cui dico di no, perché non voglio farle o perché la piattaforma le vieta. Il sesso esplicito non è censurato, ma non si possono mostrare escrementi, persone legate o sangue. Uno dei miei clienti era un feticista del tampax e mi aveva offerto una mancia generosa, ma ho dovuto rifiutare». E soprattutto «non ci sono tendenze. Capita che in alcuni periodi più gente chieda del materiale a tema piedi o dominazione, ma è un caso». Infine, pronostica che tra dieci anni non sarà più lì: «Per me è un mezzo per raggiungere altri obiettivi lavorativi. Magari c’è chi vuole fare questo tutta la vita, ma penso che prima o poi la piattaforma sarà superata. Il mio sogno è di investire i soldi che sto mettendo da parte per aprire la mia impresa personale, ma per scaramanzia non dico altro». (open.online)

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