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Sicilia, 200 tirocinanti ex Avviso 22 ancora non pagati: “L’assessore Albano ci dia risposte”

“L’assessore al lavoro Nuccia Albano deve chiarire in aula all’Ars la posizione sull’Avviso 22 e soprattutto sulle 189 pratiche che ancora oggi non tutte risulterebbero pagabili. Vogliamo chiarezza dei fatti”.

A ribadire l’appello dei tirocinanti dell’avviso 22 della Regione Sicilia è il portavoce del comitato costituito ad hoc per chiedere e ottenere i diritti ancora negati a 200 giovani che hanno accettato di aderire al progetto.

“In precedenza alcuni tirocinanti sono stati esclusi dai pagamenti è non sono state chiarite le motivazioni.

L’assessorato al lavoro deve necessariamente chiarire le responsabilità. Un tirocinio variabile da 6 a 12 mesi, retribuzione 500 euro al mese. Non sì può aspettare 4 anni per poi non essere pagati?Siamo stati presi in carico dalle aziende, imprese private ed enti pubblici svolgendo un lavoro di qualità e di quantità e siamo stati esclusi dal mercato del lavoro.

In sintesi mandati a casa ad oggi non pagati e senza alcuna occupazione. Una vergogna legalizzata!! Tutt’oggi siamo disoccupati della regione siciliana, ma nessuno delle istituzioni del governo regionale trova le condizioni per il futuro di noi cittadini siciliani. Siamo delusi dalla politica siciliana.

Quest”ultimi tirocinanti sono rimasti senza parole ormai dinnanzi a queste  politiche poco chiare e senza alcuna trasparenza. Gli ultimi quasi 200 tirocinanti in attesa di essere pagati da 4 anni, chiedono alle istituzioni del Governo regionale di dare delle risposte concrete. Si sentono truffati da un tirocinio svolto e mai pagato.

Le istituzioni della politica regionale siciliana non possono defilarsi difronte ad una situazione di fatto più volte segnalata. Ben 189 pratiche sono rimaste ferme da molto tempo per degli intoppi burocratici mai risolti, inoltre i tirocinanti vogliono sapere sè ci sono le condizioni per risolvere queste lacune burocratiche, che ormai sembrerebbero confermate dagli uffici regionali del dipartimento lavoro di viale Praga a Palermo.I tirocinanti, aspettano da molto tempo, ma nessuno degli organi competenti della regione siciliana si pronuncia a dettare una soluzione alternativa per definire queste ultime pratiche al pagamento.Non si può rimanere in un limbo di incertezze, l’assessorato al lavoro chiarisca dando comunicazione a ciascun tirocinante, fornendo informazioni trasparenti sullo stato delle pratiche.

I Fondi Europei utilizzati solamente per sfruttare un lavoro sottopagato e senza alcun inserimento lavorativo, siamo stati ingannati dall’avviso 22. Gli stessi fondi che dovrebbero garantire l’occupazione stabile, in realtà favoriscono lo sfruttamento lavorativo.

Da 4 anni aspettiamo ancora l’indennitá dalla regione siciliana, un sistema che non ha dato nessuna garanzia sul lavoro stabile e ad oggi non garantisce i pagamenti per gli ultimi tirocinanti.il comportamento della classe politica siciliana verso i propri cittadini è davvero vergognosa ed inqualificabile. Il caso del fondo sociale Europeo a fatto cassa alla regione siciliana.Che fine hanno  fatto? Vogliamo chiarezza… 22.000.000.00 di euro arrivati dalla comunità Europea dal progetto dell’avviso 22.Né sono stati spesi tra pagamenti del tirocinio ed incentivi di assunzione, 3.600.000.00 Euro Disponibili i 18.000.000.00 di euro mai spesi dell’avviso 22.Dove sono finiti? Noi tirocinanti siciliani non siamo mai stati considerati dalle istituzioni della politica regionale.

Fondi pubblici Europei destinati esclusivamente all’occupazione in Sicilia dei giovani inoccupati in cerca del primo lavoro, oltre gli Over 40enni disoccupati è senza alcun aiuto sociale.I fondi ci sono, mentre noi tirocinanti regionali siamo  rimasti senza lavoro e senza futuro. Si potrebbero reinvestire per gli stessi inoccupati dell’avviso 22, tutt’oggi dal dipartimento lavoro regionale ci risulta di essere tirocinanti della regione siciliana abbiamo lo status a pieno titolo, ma nessuna forza politica al parlamento regionale (all’Ars) ha mai presentato in finanziaria un emendamento che preveda un progetto di politiche del lavoro che possa darci dignità”

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