Dal Vallone

Mussomeli, oggi i primi 100 anni della Parrocchia di San Giovanni Battista (A cura del dott. Mario Bertolone)

Era il 25 Gennaio 1924, la chiesa di San Giovanni Battista, veniva eretta in Parrocchia autonoma dal Vescovo mons. Giovanni Jacono, non più succursale della Chiesa Madre di Mussomeli.  Son passati ben 100 anni (1924-2024) con ben sei parroci che si sono succeduti, (P. Pasquale Mulè, Padre Gaspare Alessi, P. Sebastiano Lo Conte, P. Ignazio Carrubba, P. Leonardo Mancuso, P. Francesco Maria Miserendino),  le feste rinnovate,  i vari gruppi e le tradizioni tramandate.  Tanti i ricordi e gli aneddoti dei parrocchiani, come tante sono state le opere benefiche a favore della comunità, tra opere di carità, come  la vestizione del bambino bisognoso per il giorno di Natale, ma anche le costruzioni di tombe sociali a cura della Confraternita del SS. Sacramento  di San Giovanni Battista, come anche la più recente, l’apertura del Banco Alimentare “Madre Speranza” e tant’altro. Nel passato l’Azione Cattolica per tanti anni è stata una realtà importante per la formazione cristiana e umana, e successivamente, anche  altri gruppi  hanno preso parte attiva della parrocchia,  come il gruppo dei devoti di Padre Pio , a seguito dell’arrivo del simulacro nel 1999 introducendo la relativa festa.  Le parrocchie negli anni hanno spesso contribuito ad iniziative per il territorio di Mussomeli, come nel caso della parrocchia di San Giovanni Battista che si è distinta per iniziative come l’apprezzato presepe vivente negli anni 80-90 approntato presso il piazzale di San Giovanni, e,  dal 2010 in poi,  tra i vicoli del quartiere e la rocca dell’annivina. Da ricordare anche la messa in scena della rappresentazione della passione di Cristo, fortemente voluta dai parrocchiani “sangiuvannisi”. Recentemente anche l’approntamento della “Sagra dei ‘mbraculi di San Caloriu”, preparati con devozione dalle attive parrocchiane. Evidentemente, questo e tanto altro ancora ci sarebbe da raccontare di questi ben 100 anni. E proprio, oggi,  un pensiero va ai tanti fedeli che hanno ricevuto i sacramenti in parrocchia, ai tanti parrocchiani che hanno già raggiunto la Casa del Padre e a coloro che, seppur in maniera diversa, hanno servito e collaborato per  la parrocchia di San Giovanni. Insomma, nelle alterne vicende della vita, son passati 100 anni e spero che, nel corso di questo anno, non mancheranno iniziative culturali e storiche, per la valorizzazione del quartiere. Da sottolineare che la parrocchia di San Giovanni comprende anche il Santuario della Madonna dei Miracoli, la rettoria di Santa Maria di Gesù e la chiesa della Madonna di Trapani,  chiusa al culto.  Certamente è cambiata in questi cento anni la situazione del quartiere, rispetto a come era. Lo sviluppo e l’espansione del paese sono avvenuti soprattutto nella zona a monte. Il territorio della parrocchia non è spopolato, ma abitato da persone per lo più anziane. Fatta eccezione per le vicine scuole superiori e per i momenti di festività religiose che riguardano il Santuario e le altre chiese del territorio, la vita sociale, economica e aggregativa scorre altrove. Molto si potrà comunque ottenere, con un preciso impegno di cura e attenzione verso i bisogni e le emergenze del quartiere. Un secolo fa è stata istituita questa prima parrocchia accanto a quella della Chiesa Madre per un servizio più qualificato alla gente, al popolo di Dio. Questo fa capire l’importanza e la centralità della persona. Il quartiere e la sua gente merita tuttora, che si investano tempo, servizio e amore. Per l’identità del “mussomelese” l’aspetto religioso e il contributo che può dare la parrocchia rimangono vitali   e significativi.  Auguri di cuore a tutta la comunità di crescere sempre nella fede, nell’unione, nella fratellanza e nel praticare sempre più opere sociali e benefiche. Ringraziamo Dio per questa comunità parrocchiale di San Giovanni Battista.  Grazie Dio per questo primo centenario. (Mario Bertolone)

Condividi