Primopiano

Caltanissetta verso le amministrative. La “minoranza attiva”: nuovo asse Dell’Utri, Licata, Failla

Le chiamava “le minoranze attive” lo psicologo sociale Serge Moscovici, quelle che riescono a far mutare posizione ad una maggioranza. L’asse che si sta strutturando all’interno del centro destra nisseno potrebbe essere una minoranza attiva. Tra i protagonisti Massimo Dell’Utri segretario regionale di “Noi Moderati” pare propositore della cordata, Salvatore Licata di Orgoglio Nisseno e Angelo Failla che distaccatosi dalle posizioni del leader locale di Forza Italia Michele Mancuso adesso ha deciso di percorrere una strada parallela con la proposta del gruppo che lo supporta della candidatura a sindaco. Mentre scriviamo pare che ci sia un incontro tra i tre componenti che non ci stanno rispetto al metodo scelto dai due partiti maggiori FI e Fdl per chiudere l’alleanza e andare verso le amministrative. Con l’alternativa pare ventilata che se al tavolo provinciale non si discute un accordo complessivo con Gela i tre non andrebbero. Mancuso tende a chiudere Caltanissetta perché la situazione gelese è stroppo frazionata per una conclusione a breve.

Al gruppo di minoranza compresa Giovanna Candura che al momento non fa parte dell’alleanza a tre, non sta bene l’equilibrio sul quale si stanno muovendo le decisioni per la suddivisioni dei ruoli all’interno della futura amministrazione. Considerato un metodo che attesterebbe lo strapotere di Forza Italia. Fa trasparire serenità Michele Mancuso che raggiunto al telefono derubrica il rinvio della riunione di coalizione del centro destra di oggi pomeriggio, come un fatto contingente a causa di vari impegni dei protagonisti. In realtà fonti certe dicono che non si sarebbe andato a sedere nessun partito minore al momento. Anche all’interno di Fratelli D’Italia le acque non sono calme. C’è chi ancora spera in un rimescolamento di carte per ridiscutere anche la candidatura a sindaco sulla quale al momento pare esserci la conferma rispetto al nome di Walter Tesauro. Ma perché strapotere di Forza Italia? La vicenda è legata anche alla nomina del nuovo direttore generale dell’Asp se arriverà un nuovo, pare debba essere un nominativo in quota Forza Italia.

C’è chi dice che manager Asp, sindaco e due assessori sarebbe troppo per il partito di Schifani. Anche per questo le riunioni si rinviano e i tempi si allungano per vedere che accadrà .Le nomine sono previste per il 31 gennaio. La situazione di Orgoglio Nisseno è differente perché come già anticipato nei giorni scorsi il movimento è spaccato in più posizioni e Salvatore Licata non ha ancora abbandonato l’idea della candidatura a sindaco in prima persona, ma sa che in solitaria non andrebbe molto lontano per questa ragione tesse tele e prove tecniche di alleanze che comunque spaccherebbero il centro destra. La componente tempo non è a favore dei partiti maggiori, perché dilata ma soprattutto aumenta le ragioni di dissapore e anche i desiderata. Più tempo passa e più corposi si fanno. Se la prospettiva per l’asse di minoranza è un eventuale ballottaggio troppe variabili ancora per presupporre o solo anche per supporre.

Condividi