politica

Roberto Gambino come Fausto Coppi: “Un uomo solo al comando…”

“Un uomo solo al comando, la sua maglia è biancoceleste: il suo nome è Fausto Coppi”.
Chi non ricorda quella famosa frase del radiocronista Ferretti che descriveva la storica tappa Cuneo/Pinerolo del 1949 ?
Mentre quella storica frase elogiava un grande mito del ciclismo, tornado a casa nostra potremmo ripetere nel nostro piccolo “Un uomo solo al comando, la sua maglia è pentastellata: il suo nome è Roberto Gambino” .


Si percepisce una profonda delusione che questa ennesima dimissione, dopo quella della Prof.ssa Marcella Natale, ha creato in chi sperava che questa amministrazione potesse rappresentare quel famoso cambiamento auspicato dai tanti cittadini, che speravano avvenisse e che lo hanno votato. Da non dimenticare anche il “licenziamento” dell’ass. Camizzi, da capire rea di cosa o se vi era “giusta causa”, e dei quattro consiglieri comunali passati all’opposizione, passaggi che pare potrebbero anche aumentare. Oggi però, a pochi mesi dalle prossime amministrative, con un sindaco cinquestelle pronto a ricandidarsi, che ha deluso molti dei suoi più stretti “simpatizantes”, che si sono nel tempo “desimpatizzati” e sentiti traditi, ritenendo non rappresentasse più quelli che sono i principi cardini e fondanti del movimento, si ritrova sempre più solo. Molti non avevano ben compreso il perchè dell’ingresso in giunta di 9 assessori, in barba al contenimento delle spese della politica, tanto sbandierata dal M5S, molti non avevano compreso, periodo pandemico a parte, scelte ed atteggiamenti che poco o nulla avevano a che vedere con chi dovrebbe incarnare lo spirito del movimento.

Non sono state comprese certe di difese di assessori che, dopo quasi cinque anni non son riusciti a far comprendere alla città, e a molti addetti ai lavori, il famoso “Primo Parco mondiale, policentrico e diffuso, dello Stile di Vita Mediterraneo…,” che non sono riusciti a riaprire una piscina, che con tanta fatica hanno completato lo Stadio Tomaselli e poco, male, o nulla fatto per le ville, del fallimento del rilancio del centro storico e tanto altro ancora. Tralasciano la poca incisività nel farsi rispettare a livello regionale, ad esempio per il completamento di opere come la SS640, la sistemazione di Via Borremans, l’atteggiamento ambiguo sul Policlinico, prima pronti a fare barricate per averlo in città ed ultimamente disposti ad assencora quello che potrebbe comportare l’ennesimo scippo, resta da chiedersi cosa questo uomo solo al comando, sostenuto ormai solo da chi sembra averne un ritorno personale, porterà di concreto a casa. Oggi sarebbe facile dire, “ah,se avesse ascoltato i consigli che, persone molto vicine, gli davano”, rimpasto, mai avvenuto, probabilmente non sarebbe andata così, ma si sa che molti i consigli non gli accettano, pensando di essere sempre nel giusto e che gli altri sbaglino o non capiscano. Un detto dice “chi è causa del suo mal, pianga solo se stesso”, peccato che qui pianga anche non solo chi ci aveva creduto, ma anche l’intera collettività. Probabilmente, anzi sicuramente, arriverà al traguardo, ma poi di lui, dei suoi e dei suoi progetti, da realizzare, che ne sarà ? Ai posteri l’ardua sentenza. Ad Maiora

Condividi