Scuola

Caltanissetta, al King il progetto di sensibilizzazione “L’Amore non uccide”

Il progetto “L’Amore non uccide”, portato avanti dai docenti Donatella Bognanni, Maria Teresa Cordova, Falzone Patrizia, Azzurra Fasulo, Piero Panepinto, Ilaria Testaquatra, Rossella Angileri e Letizia La Piana dell’Istituto comprensivo Martin Luther King, si è concluso martedì 28 Novembre presso la sede del plesso Michele Abbate. L’attenzione ad una tematica così sentita e forte, da togliere la parola ad alcuni giovani attori per uno sfogo di pianto, non poteva non concludersi con una tavola rotonda a cui hanno partecipato due dottoresse psicoterapeute e gli autori del libro “Ti bacio quando torno”, che ha ispirato alcuni passaggi dello spettacolo andato in scena venerdì scorso. La dottoressa Maria Concetta Muscò ha parlato dell’importanza delle case accoglienza per donne vittime di femminicidio, accompagnate spesso da minori che hanno assistito a scene di violenza; si è soffermata anche ad analizzare il fenomeno dal punto di vista dell’uomo violento. La dottoressa Maria Rita Mastrosimone , invece, ha spiegato agli alunni e ai genitori convenuti, l’importanza dell’educazione all’affettività e quale ruolo gioca in queste dinamiche l’intelligenza emotiva. Infine, ma non per importanza, c’è stato l’intervento dei due autori, Cataldo Lo Iacono e Salvatore Lombardo, i quali hanno spiegato i motivi per cui hanno riesumato-è proprio il caso di dirlo-la storia di Santina Cannella, una ragazza che settant’anni fa ha rifiutato le avance di un pretendente per inseguire il sogno di diventare un medico, pagando con la vita il suo sogno di libertà. La cerimonia si è aperta con i saluti della dirigente scolastica professoressa Daniela Rizzotto, la quale ha sottolineato l’importanza dell’educazione per contrastare i comportamenti devianti e degenerati di uomini che considerano la donna una loro proprietà. Gli alunni che frequentano le classi ad indirizzo musicale hanno allietato l’incontro con i loro intermezzi, dando una nota di classe all’evento stesso. Ospiti di onore i nipoti della vittima, entrambi portano il nome del nonno Luigi; sono venuti da Marianopoli per raccontare la loro testimonianza, per confessare di avere appreso la verità sulla “disgrazia” soltanto da poco tempo, per ribadire di essere cresciuti in una famiglia provata dal dolore e quasi dalla vergogna di avere avuto una figlia che voleva andare in direzione ostinata e contraria, contraria alla morale bigotta del tempo che collocava la donna accanto ad un uomo, per servirlo, per dargli dei figli senza chiedere nulla in cambio. La numerosa platea composta da alunni, genitori e docenti dell’istituto, ha seguito i vari interventi visibilmente commossa, soprattutto quando è stato proiettato uno stralcio dello spettacolo riguardante, appunto, l’uccisione della ragazza sulla scalinata davanti la sua casa. Che ben vengano questi momenti di riflessione collettiva intergenerazionale: è solo ricordando il passato che possiamo capire in presente e costruire un futuro migliore.

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