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Strage di profughi a Gaza. Hamas libererà alcuni ostaggi stranieri

Prosegue l’offensiva di terra israeliana nella Striscia di Gaza, dove sono in corso pesanti scontri tra truppe israeliane e miliziani palestinesi, mentre continua a crescere il bilancio delle vittime civili: 8.525 vittime tra cui 3.542 bambini secondo le autorità controllate da Hamas. Il campo profughi di Jabalya, nel Nord della Striscia, è stato colpito da un raid israeliano. Secondo fonti palestinesi, le vittime, tra morti e feriti, sarebbero circa 400. L’esercito israeliano rivendica di aver ucciso alcuni capi di Hamas durante l’operazione. 

Lo Stato ebraico non intende però accogliere gli appelli internazionali per un cessate il fuoco, mentre Washington continua a insistere sulla necessità di fornire ai civili gli aiuti necessari. “C’è un tempo per la pace e uno per la guerra: questo è il tempo della guerra”, ha dichiarato il primo ministro israeliano, Benjamyn Netanyahu, mentre Tel Aviv amplia in modo sempre più significativo la presenza di truppe a nord della Striscia di Gaza, dopo che nel fine settimana ha messo in atto il bombardamento più pesante dall’inizio della guerra e un blackout delle comunicazioni nella Striscia.

L’esercito israeliano “avanza in maniera misurata ma molto potente all’interno della Striscia di Gaza”, inizia la “terza fase della guerra” contro Hamas, aggiunge Netanyahu. Le forze israeliane stanno avanzando in due direzioni verso Gaza City, con il probabile obiettivo di tagliare l’asse stradale principale che collega il nord e il sud della Striscia.

Hamas ha intanto diffuso un video di tre donne prese in ostaggio nell’attacco terroristico del 7 ottobre: nelle immagini, diffuse sui social legati all’organizzazione islamista, le donne chiedono di essere liberate e accusano il primo ministro israeliano.

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