il Fatto Siciliano

Processo Montante. Lauretta: “I contributi per sostenere Crocetta erano del popolo, non degli imprenditori”

 “La candidatura di Rosario Crocetta a presidente della Regione fu la gente comune a volerla. Erano i cittadini a chiedere di candidarlo e, poi, a dare i contributi”. Lo ha detto Loredana Lauretta, citata come teste nel maxi processo Montante che si svolge a CALTANISSETTA e vede imputati, oltre all’ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, anche politici e forze dell’ordine.

Tra questi anche Crocetta. “Per le regionali – ha spiegato la teste – sono stata la presidente del comitato elettorale che non era un semplice comitato ma un’associazione. Dei contributi elettorali me ne occupavo io. Era la terza campagna elettorale che facevo perché avevo seguito Crocetta anche per le comunali e le europee. La candidatura di Crocetta fu molto strana. Perché mentre alle Europee fu una candidatura quasi imposta dalla popolazione, quella delle Regionali non era messa in conto.

Tutti i fine settimana Crocetta rientrava dal Parlamento europeo e faceva attivamente segreteria politica a Gela, cosa di cui era molto orgoglioso. Dal mese di maggio in poi tutti i fine settimana era un viavai di gente comune, mai imprenditori, di diverse province, dove nascevano comitati spontanei, anche di partiti diversi, che facevano pressione per candidarlo. Non ci fu una vera e propria campagna elettorale fino a fine agosto quando fu annunciato che era candidato”.

“Appena si seppe la notizia fu una specie di festa del popolo. – ha aggiunto Lauretta – Mentre nelle campagne precedenti lui era candidato per altri partiti, questa volta si era deciso di creare un movimento politico e un proprio comitato. Noi abbiamo ricevuto bonifici di 10 euro, di 100 euro, di persone comuni. E i contributi arrivavano con assegni e bonifici, così come previsto dalla legge. Tra gli imprenditori c’era chi dava 1000 euro di contributo, chi 10mila. Il signor Turco diede 5mila euro. Catanzaro non versò neanche un centesimo per la campagna elettorale. Gli imprenditori – ha aggiunto la teste – avevano interesse a elargire contributi anche perché scaricavano dalle tasse.” Tra gli imputati del processo gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù e Carmelo Turco. 

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