Scuola

Caltanissetta sempre più internazionale: alla “Rosso di San Secondo” sono gli alunni a spostarsi tra le aule

Suona la campanella, i cancelli e le porte dell’Istituto si aprono, gli alunni entrano e raggiungono il proprio armadietto per lasciare il materiale scolastico che servirà per le ore successive e si dirigono nell’aula dove, per almeno due ore, li attende un docente per attività didattiche relative ad una disciplina.

Suona nuovamente la campanella, gli alunni si alzano, tornano ai propri armadietti per il cambio dei libri e raggiungono la nuova aula dove ad attenderli c’è un altro docente.

Non si tratta della scena di un film americano, bensì di una realtà che, da quest’anno scolastico, è stata avviata nel plesso della scuola secondaria “Rosso di San Secondo”, facente parte dell’Istituto Comprensivo “Lombardo Radice” di Caltanissetta.

Formare gli studenti offrendo loro competenze adeguate è un dovere che ogni scuola deve (o quantomeno dovrebbe) perseguire utilizzando tutti gli strumenti potenzialmente a propria disposizione. Un compito che va perseguito restando sempre aggiornati sugli approcci cognitivi suggeriti dalle ricerche delle neuroscienze e con una mentalità sempre aperta al cambiamento.

Non si tratta di una “sperimentazione” in fase di valutazione, bensì di una modalità didattica ben strutturata fortemente voluta dall’ex Dirigente Scolastica Dott.ssa Bernardina Ginevra, progettata a partire dall’a.s. 2022/23 e sviluppata dalle docenti Anna Del Popolo Carciopolo (Animatore Digitale) e Loredana Pardo (prima collaboratrice della Dirigente Scolastica).

Il progetto, concretizzato con i fondi del P.N.R.R. Piano Scuola 4.0  Azione 1 – Next generation classroom, ha previsto una revisione logistica dell’Istituto riadattando gli ambienti che sono diventati vere e proprie “aule tematiche”. Nulla è stato lasciato al caso: dalla scelta dei banchi agli strumenti tecnologici, dagli arredi verticali alle indicazioni dei percorsi tracciati sui pavimenti, dagli armadietti per singolo alunno alla Digital Board.

Quella che si realizzerà è una didattica moderna che permetterà a ciascun alunno di avere un ambiente di studio che possa massimizzare l’esperienza formativa andando ben oltre la tradizionale lezione frontale. Una visione non soltanto astratta ma anche concreta, sfruttando al meglio gli arredi scolastici e distribuendoli nei 35 ambienti di apprendimento disponibili. Ed ecco che, camminando tra i corridoi e sbirciando oltre le porte si noterà che a cambiare non sono soltanto gli alunni ma anche la disposizione dei banchi (singoli, a trapezio o a isola) per facilitare lavori di gruppo o le prove individuali.

Ogni giornata è articolata prevalentemente in tre blocchi. Gli alunni si muovono compatti da un luogo all’altro. Ciò fa loro “perdere il guscio”, quell’aula nella quale entravano alle 8 per uscirne alle 14 (o più tardi se avevano scelto il percorso musicale), restando magari sempre agli ultimi banchi o nascosti dietro un compagno più alto.

Adesso, con una disposizione delle aule più funzionale alle esigenze di ciascun ambito disciplinare, ogni allievo sarà spronato ad apprendere, a sviluppare abilità e conoscenze e ad acquisire competenze, grazie ad una didattica laboratoriale, inclusiva ed immersiva, che coniuga il sapere al saper fare. Ciò che, del resto, è richiesto alla scuola per poter formare al meglio i propri allievi. Lo spostamento tra le aule tematiche, inoltre, ha un ulteriore vantaggio: quello di far aumentare l’autonomia personale e il senso di responsabilità collettivo, ma anche di consentire all’allievo di poter liberare la mente, sgranchirsi e far ripartire da zero la curva dell’attenzione, consentendo di poter essere sempre pronto ad imparare.

“I ragazzi stanno rispondendo con entusiasmo a questa nuova modalità organizzativa – ha commentato la nuova Dirigente Scolastica prof.ssa Loredana Matraxia – e stanno seguendo con ordine e attenzione le nuove regole di condotta. Il nostro auspicio, dopo eventuali e funzionali adattamenti, è quello di poter estendere questa visione contemporanea della scuola anche ai bambini della primaria. Un progetto per noi molto ambizioso realizzato con la collaborazione di tutto il corpo docente, personale ATA, genitori e alunni di cui andiamo già fieri e che continuerà a spingerci in avanti nelle sperimentazioni per il bene dei nostri alunni e di tutta la comunità nella quale si inseriranno”.

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