Scuola

Caltanissetta: danzando “La vertigine dell’innocenza” il R.Settimo racconta l’uomo e le sue contraddizioni

È andato in scena, al Teatro Rosso di San Secondo, il VII Concerto di danza del Liceo Classico, Linguistico e Coreutico “R. Settimo” di Caltanissetta.

Sul palco, per “La Vertigine dell’innocenza”, sono saliti tutti gli studenti che frequentano l’indirizzo Coreutico e una rappresentanza di allievi degli altri indirizzi di studio. Per circa un’ora i ballerini hanno permesso al pubblico in sala di dimenticare di essere davanti a un Concerto di danza di studenti adolescenti conquistando con tutta la loro passione emotiva, capacità artistica e offrendo, con semplicità, la loro essenza di aspiranti professionisti.

La danza, sul palco, è diventata molto più che un semplice intrattenimento ricreativo ma si è presentata come strumento per veicolare un messaggio sociale molto importante: quello dell’accettazione dell’altro, dell’inclusione, della necessità di acquisire competenze empatiche e instaurare un confronto costruttivo. Un messaggio che invitava a deporre le armi, rinunciare ad atteggiamenti aggressivi o prevaricatori per far rinascere una primavera di tolleranza, amore, condivisione e comprensione.

Al centro della narrazione i docenti hanno collocato il Minotauro, figura mitologica temuta dal suo popolo e dal suo stesso padre perché “diversa” da ciò che convenzionalmente la società ritiene accettabile. Il Minotauro, riscattato, viene messo in scena in tutta la sua fragilità umana di “essere incompreso” e, in conseguenza a ciò, isolato.

Una performance di danza classica, moderna e contemporanea che ha intrattenuto la platea e riscosso applausi.

Un viaggio attraverso Daft Punk da “Tron”, Le quattro stagioni di Vivaldi, Khachaturian da “Spartaus”, a Koff Epic war music e Save the nation per narrare emozioni e reazioni del Minotauro, Luce e Tenebre, la violenza sulle donne, Compassione e altruismo, Il Labirinto, Arianna e Teseo, Teseo e il Minotauro, la guerra e la rinascita.

Gli studenti, dal primo al quinto anno, attraverso i movimenti del corpo, impreziositi dai costumi di scena, dalla scenografia mobile e dalle luci, sono riusciti a coinvolgere con il loro messaggio di inclusione, incoraggiando l’importanza di impegnarsi per comprendere “l’altro” con tutte le sue fragilità. Un percorso che ciascuno dovrebbe intraprendere poiché permetterebbe di poter far maturare non soltanto il singolo individuo ma l’intera umanità, riuscendo, con una ferma determinazione, a fermare la guerra e far fiorire una rinnovata primavera sociale e culturale.

Le coreografie delle docenti Dominique Cavallaro, Eva Farinella e Vanessa Marletta, introdotte dai testi curati dalla docente Loredana Scintilla, sono stati capaci di evidenziare forza e fragilità, rabbia e compassione, egocentrismo e altruismo, odio e amore. Un avvicendarsi di emozioni all’interno di una narrazione che ha consentito di delineare uno spaccato di una società che non deve necessariamente essere identificata con quella dell’epoca del Minotauro ma che rappresenta un prototipo, purtroppo, ancora oggi attuale.

Un messaggio sottolineato nella carta di sala che ha presentato lo spettacolo e che ha raccontato “l’uomo e le sue contraddizioni fin dai tempi degli dei che genarono il mostro essere raccapricciante, cattivo, capace di uccidere ma per cibarsi io per l’incapacità di misurare la propria forza ma anche infinitamente solo e confuso, ora dio, ora curioso e innocente come un bambino. Disperato, dentro un labirinto dove cresce e dove troverà la morte, un labirinto di bugie, tradimenti ma anche di mani tese e caritatevoli, un labirinto dove le tenebre e luce si susseguono senza fine. La storia si ripete, il Mostro alberga in ognuno di noi, gli stessi sentimenti, le stesse emozioni generano conflitti, violenza ma ance purezza e bontà perché come allora, dopo goni notte oscura continuerà a sorgere il sole, la luce, la speranza”.

La dirigente scolastica Irene Cinzia Maria Collerone ha ringraziato tutti i presenti sottolineando il talento di questi giovani studenti e l’impegno che ogni giorno investono tra le aule dell’istituto nisseno grazie anche al prezioso supporto di tutto il corpo docente.

Hanno contribuito al progetto, oltre i già citati docenti, anche Aldo Giordano, Corrado Sillitti e Grazia Zaffuto per la collaborazione musicale, Fabio Fiorenza per gli elementi scenici, Nella Regalino per le discipline di indirizzo e Mariangela Infantino per la segreteria amministrativa.

Inclusione e scambio di idee, confronto culturale costruttivo e dialogo sono il pilastro formativo fondante per l’istituto scolastico nisseno e, proprio per sottolineare questo aspetto hanno partecipato al progetto anche alcuni studenti che frequentano altri indirizzi di studio.

“La scuola è di tutti ed è per tutti – ha ribadito la dirigente Collerone -. Il nostro compito è quello di consentire a ciascun allievo, a prescindere dalle proprie competenze o disabilità, di potersi esprimere al meglio delle proprie capacità. L’essere umano solo imparando a conoscere e rispettare l’altro si arricchisce di sensibilità e umanità. Caratteristiche che permettono all’intera società di evolversi e migliorarsi”.

La sensazione lasciata allo spettatore, a conclusione del concerto di danza, è stato il valore aggiunto regalato dall’intero corpo di ballo che si è impegnato per un unico obiettivo: quello di contribuire per presentare ogni esibizione in un’espressione emotivamente coinvolgente. È stata proprio l’unione delle singole individualità a rendere lo spettacolo così apprezzato. Ed è per questo motivo che gli applausi non si sono limitati ai ballerini che, con eleganza, si sono espressi in un assolo o in coppia ma sono stati estesi, equamente all’intero gruppo di studenti.

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