salute

San Cataldo, Le Spighe: “la questione sanitaria merita la giusta attenzione della politica”

Nell’ultimo periodo si sono intensificati i dibattiti e gli interventi, di cittadini ed esponenti politici, sulla gestione della sanità locale e sulle sorti dell’Ospedale Maddalena Raimondi.

Ciò accade ciclicamente, soprattutto a seguito di episodi di reale o presunta malasanità che alimentano il malcontento di chi giustamente non ha mai digerito il ridimensionamento del nosocomio cittadino e la chiusura del pronto soccorso; ma purtroppo a brevi periodi di eccessiva attenzione corrispondono lunghi periodi di silenzio e disinteresse, quantomeno apparente.

Il gruppo Le Spighe condivide che la questione sia di massima importanza e ritiene che proprio in considerazione di ciò vada affrontata con spirito critico a al contempo propositivo, certamente non in maniera faziosa e disfattista, favorendo a tutti i livelli l’interlocuzione e la fattiva collaborazione tra i vari protagonisti, politici e sanitari, al di là di ogni appartenenza e schieramento.

“L’attuale situazione – scrivono – è figlia di politiche di contenimento della spesa sanitaria, non sempre attente alle esigenze di assistenza e di cura del territorio: con la riforma Russo l’Ospedale Raimondi veniva rimodulato favorendo la riabilitazione e l’hospice. Da allora, è stato istituito il Presidio territoriale per l’emergenza, che rappresenta il livello minimo di operatività in cui si articola la risposta all’urgenza/emergenza sanitaria, presso il quale è possibile effettuare interventi di primo soccorso, di stabilizzazione del paziente in fase critica e, ove necessario, di attivazione del trasporto presso l’ospedale più idoneo.
Il PTE ha garantito anche la presenza del medico in ambulanza e pertanto la classificazione della postazione di ambulanza 118 in postazione medicalizzata, al servizio dell’intero territorio e non solo sancataldese. È evidente l’importanza di tale postazione nell’ambito dell’emergenza urgenza del territorio, come importante è il PTE che comunque concorre a limitare gli accessi al pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Elia.
Attualmente, la continuità assistenziale del PTE viene garantita da due infermieri ed un medico, ma per assicurare l’assistenza medica presso la struttura anche in occasione degli interventi dell’ambulanza è ovvio immaginare che il servizio possa essere svolto più efficacemente da due medici, affiancati dai due infermieri già previsti, come in origine.
Per tali ragioni, l’intero ospedale – a partire dal PTE – va rilanciato e potenziato, così da potere assicurare servizi e prestazioni sempre più qualificate che possano assolvere alle crescenti esigenze della popolazione. Questo – cocludono- deve essere l’obiettivo comune, l’unico obiettivo possibile se si vuole il bene della collettività, per il cui raggiungimento – anche attraverso le risorse del PNRR – non si può fare a meno di instaurare un serio e continuativo dialogo con l’Assessore Regionale Dott.ssa Giovanna Volo e con l’ASP di Caltanissetta”.

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