Rassegna stampa

Rassegna stampa. Sequestro di beni per un milione e mezzo di euro ad un affiliato al clan Santapaola

Gli agenti della divisione anticrimine e della squadra mobile di Catania ha eseguito il sequestro di beni ai fini della confisca, emesso dal tribunale di Catania – Sezione Misure di Prevenzione, su proposta del questore a carico di Giovanni Fraschilla, di 60 anni, sottoposto alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. L’attività fa seguito ad una indagine per tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore locale, coordinata dalla Procura etnea, che ha consentito di individuare soggetti organici al clan Santapaola, fra i quali Francesco Santapaola (figlio di Salvatore Santapaola, quest’ultimo cugino del boss Nitto Santapaola), Cesare Marletta (cognato di Fraschilla) e Nicolò Andrea Corallo , insieme ad altri soggetti vicini al clan.

Tra loro proprio Giovanni Fraschilla , con alle spalle precedenti penali e di polizia per reati di grave allarme sociale, alcuni dei quali conclusisi con sentenze passate in giudicato. Tra questi: omicidio volontario aggravato, sequestro di persona e porto illegale di armi, tentata estorsione, associazione a delinquere finalizzata alla truffa ai danni dello Stato, falso ideologico, materiale ed altro.

Le indagini patrimoniali hanno consentito di delineare la sua pericolosità sociale in considerazione dei numerosi precedenti di polizia e delle condanne definitive. In seconda battuta, sono state analizzate le sue posizioni economiche e dei suoi familiari. L’analisi dei dati ha consentito di individuare i cespiti patrimoniali e le attività commerciali oggetto di intestazione fittizia, acquisiti nel periodo in cui si è manifestata la sua pericolosità sociale, reinvestendo il danaro proveniente dalle attività illecite.

Inoltre, l’analisi dei flussi finanziari riconducibili a Giovanni Fraschilla, compiuta dagli investigatori “patrimonialisti” della divisione anticrimine e della squadra mobile, ha evidenziato una forte sperequazione tra i redditi e del proprio nucleo familiare e i beni, fittiziamente intestati a terzi e comunque nella disponibilità dello stesso che, pertanto, sono stati ritenuti frutto e reimpiego dei proventi delle attività illecite commesse dall’interessato. Nello specifico sono stati sequestrati ai fini della confisca: tre imprese commerciali attive a Nesima, nel settore della ristorazione (bar) e dell’intrattenimento (una nota ludoteca ed una discoteca annessa) e a Giardini Naxos, nel settore del noleggio veicoli; quattro immobili ubicati in una palazzina a Nesima, undici veicoli e numerosi rapporti finanziari intestati a lui e a terzi interessati. Il valore dei beni indicati è approssimativamente stimato in oltre 1,5 milioni di euro. (cataniatoday.it)

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