il Fatto Siciliano

Sicilia, il carcere come punto di partenza per un reinserimento sociale e professionale

“Il carcere non e’ una cosa che sta al di fuori dei territori. Quindi abbiamo il dovere di attuare ogni forma di collaborazione con le amministrazioni in cui gli istituti insistono”.

Lo ha detto Carlo Renaldi, capo del Dap, a margine della cerimonia per la firma del protocollo di intesa con l’amministrazione comunale di Palermo attraverso il quale sara’ possibile l’utilizzo di almeno 20 soggetti detenuti in opere di pubblica utilita’. Si tratta di un progetto gia’ avviato nel 2019, di fatto bloccato a causa della pandemia, che consente loro, ha aggiunto Renoldi, nell’ottica e nell’attuazione della giustizia riparativa “di acquisire nuove conoscenze professionali, sanare la ferita sociale scaturita dal reato ed essere reinserito successivamente nel mondo del lavoro”.

Il modello di protocollo di pubblica utilita’ e’ stato anche condiviso e attuato dal governo degli Stati Uniti del Messico, i cui esponenti sono stati collegati in video conferenza con la sala Onu del teatro Massimo di Palermo dove oggi e’ stato rinnovato l’accordo tra il Dap e il comune di Palermo. “Il protocollo prevede – ha spiegato Gianfranco De Gesu’, direttore generale del dipartimento Detenuti e trattamento – riguardera’ inizialmente 20 soggetti detenuti che verranno messi a disposizione del personale tecnico dell’amministrazione comunale di Palermo per svolgere attivita’ di pubblica utilita’, in particolare per la manutenzione del verde.

Il numero verra’ incrementato successivamente”. “Questa e’ l’occasione – ha detto il sindaco Roberto Lagalla- per rafforzare la collaborazione che ci lega con l’amministrazione della giustizia e quella penitenziaria. Ma e’ importante questo accordo – ha aggiunto – anche per il suo valore sociale e nel suo significato etico e di prospettiva in cui il tema del riscatto, del recupero, della rigenerazione e del reinserimento nei binari della legalita’ assumono una valenza e’ una specialita’ del tutto peculiari. In particolare per quanto riguarda giustizia riparativa affinche’ il tema della detenzione venga sdoganato dal concetto di oblio e emarginazione sociale”.

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