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Reddito di cittadinanza, in arrivo le modifiche del governo Meloni

Reddito di cittadinanza nel mirino del governo: in campagna elettorale il Centrodestra, con diverse sfaccettature, avevano annunciato profonde modifiche al sussidio.

E tra chi propone l’abolizione e chi invece un innalzamento ma con nuove caratteristiche, la spunta probabilmente una modifica soft ma immediata. Ecco dunque cosa c’è sul tavolo del presidente Giorgia Meloni. E già nel tavolo coi sindacati convocato dal governo potrebbero arrivare le nuove linee guida del Rdc.

Stop al sussidio illimitato – Al momento i percettori del Reddito di cittadinanza posso avere il sussidio fino a che non trovano un lavoro. Il primo vero intervento potrebbe dunque essere apportato proprio sulla lunghezza. Non più un sussidio illimitato ma con una durata massima. Attualmente la Naspi, il sussidio per chi perde il posto di lavoro, dura 18 mesi. Il “nuovo” Reddito di cittadinanza potrebbe aggiungere altri 30 mesi di supporto portando al massimo cinque anni la copertura entro la quale il percettore dovrà trovarsi un posto di lavoro. Negli ultimi 18 mesi del sussidio potrebbe anche essere previsto un calo scaglionato dell’importo mensile.

La sospensione del Reddito di cittadinanza – La riforma proposta dalla Lega prevede che dopo 18 mesi il percettore del Reddito di cittadinanza che ancora non ha trovato lavoro venga sospeso dal sussidio e “girato” in un percorso di politiche attive del lavoro (resta ancora un mistero il futuro dei navigator). In pratica dovrà frequentare corsi di formazione che siano adatti al suo profilo e che lo “spingano” verso le richieste da parte delle aziende.

Durante questi sei mesi, tanto dovrebbe durare il percorso, verrebbe economicamente sostenuto grazie al Fondo sociale europeo. Se dopo la formazione non riuscirà ancora ad entrare nel mondo del lavoro, il percettore verrà sospeso per sei mesi al termine dei quali potrà richiedere il Reddito di cittadinanza che lo coprirà per 12 mesi ma con una decurtazione del 25%. Passato questo periodo, nei quali si prevedono ulteriori corsi di formazione, subirà una nuova sospensione di sei mesi al termine dei quali potrà richiedere, per l’ultima volta, il Reddito di cittadinanza che lo sosterrà per sei mesi con una nuova decurtazione del 25%. Inasprita anche la regola del lavoro rifiutato: se non si accetta anche solo una proposta congrua di occupazione, il Rdc viene tolto.

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