Primopiano

Caltanissetta capofila per “Le vie dello zolfo”: a novembre tanti eventi e una rete per valorizzare le miniere

Le miniere di zolfo, le “Solfatare”, fanno parte della storia del nostro territorio. Lo hanno segnato in positivo, muovendo l’economia e portando lavoro, ma anche – e troppo spesso – in negativo, con il crollo di alcune gallerie che hanno causato morte e desolazione per gli adulti e per i “carusi”.

Dopo questi tragici avvenimenti e, in seguito, con la scelta di interrompere l’attività estrattiva per passare a una differente fonte energetica, le miniere di zolfo del centro Sicilia sono state lentamente chiuse e destinate al degrado, all’abbandono e in alcuni casi anche al vandalismo.

Attorno Caltanissetta, sfociando fino alle Province di Enna, Agrigento e Palermo, erano attive circa 800 solfatare dislocate in circa 50 Comuni. Un’area mineralogica che si ritrova negli archivi del repertorio Minerario RE.MI. dell’Istituto ISPRA nazionale e che, adesso, torna alla luce per essere recuperata e valorizzata.

“In passato si è cercato di creare e promuovere progetti che permettessero il recupero dei principali siti minerari” ha spiegato l’assessore di Caltanissetta Marcello Frangiamone sottolineando come alcuni di questi hanno avuto successo mentre altri, invece, per diverse motivazioni, si sono arrestati riportando i luoghi a essere seppelliti nei ricordi del passato.

Idee, forse, in alcuni casi troppo costose, poco gestibili o con una rete di contatti e relazioni che non è risultata abbastanza efficace.

L’idea, oggi, non è stata abbandonata ma, con la collaborazione dei cittadini, portatori d’interessi del territorio e primi destinatari dell’indotto che ne potrebbe derivare, è stata riadattata alle nuove richieste del turismo lento del territorio con il desiderio di avere percorsi naturalistici, viaggi di tipo esperienziale, formativo o culturale.

Ed ecco che l’assessore ha coinvolto tutti i Comuni interessati invitandoli a firmare un protocollo d’intesa che porti alla creazione di questo percorso che, a piedi, in bicicletta, in automobile o – in alcuni casi – anche con un treno storico, possa trasformarsi in un “viaggio nel tempo” lungo i siti che hanno segnato la storia del nostro territorio rivisitando e ottimizzando l’antica vocazione locale.

Un progetto che almeno una decina di Comuni ha già sposato con entusiasmo e che si desidera avviare per poter portare una nuova forma di turismo, apprezzato non soltanto da chi arriva nell’isola dal resto dell’Italia o del mondo ma anche dagli stessi siciliani.

La data scelta per firmare il protocollo d’intesa è stata fissata per l’11 novembre 2022 e verrà accompagnata da un convegno che attraverserà, in modo trasversale, le tematiche che riguardano “Le vie dello zolfo”.

Per il giorno non si tratta di una scelta “casuale” bensì “causale”. Proprio l’anno scorso il Presidente della Regione Nello Musumeci, su segnalazione del Presidente dell’Associazione Piccoli Gruppi Sacri Michele Spena e della Commissaria straordinaria della Camera di Commercio di Caltanissetta Giovanna Candura ha istituito la giornata regionale in memoria delle vittime nelle miniere.

Una commemorazione che ha il suo fulcro a Caltanissetta, città che è stata identificata in passato come capitale dello zolfo ma anche luogo simbolo per la tragica morte dei minatori, a Gessolungo, il 12 novembre 1881.

Lì, per lo scoppio generato da una scintilla di grisou, sono morti 65 minatori di cui 19 “carusi”, alcuni dei quali rimasti addirittura senza un nome e un’identità. Persone che, con la loro drammatica fine, hanno portato alla ribalta nazionale la tragedia delle condizioni di lavoro altamente pericolose per la salute e per la stessa sopravvivenza di chi, ogni giorno, prima delle luci dell’alba scendeva nelle viscere della terra. Si stima che dall’Unità d’Italia agli anni Sessanta del secolo scorso siano stati circa 350 i siciliani morti all’interno delle miniere dell’isola.

La Sicilia, e non solo Caltanissetta, ogni anno il 12 novembre ricorderà questo tragico evento con un minuto di silenzio che sarà rispettato in tutti gli uffici pubblici. Un gesto che, nascendo come memoria storica, si deve trasformare in pungolo per il miglioramento delle condizioni di lavoro e vita di tutti i cittadini.

Nel 2021, in occasione del 140° anniversario dalla Tragedia di Gessolungo, l’associazione Piccoli Gruppi Sacri ha finanziato un murales, realizzato dall’artista Mirko Cavallotto in arte Loste, nella via Rosso di San Secondo. Quel tragico evento, nel 1883, infatti ha portato i superstiti e i familiari delle vittime a commissionare ai Biangardi una vara, “La Veronica”, che è diventata la prima opera dei gruppi sacri che ogni anno escono in processione durante la Settimana Santa di Caltanissetta. E il murales è liberamente ispirato proprio a quest’opera.

“L’intesa che verrà siglata la mattina dell’11 novembre tra gli amministratori dei Comuni interessati consentirà di aprire un tavolo di lavoro dal quale iniziare a ragionare insieme. La Sicilia – ha proseguito Frangiamone – valorizzerà il territorio che accoglieva i siti minerari, riscoprendo ricordi di archeologia industriale per trasformarli in meta di turismo lento e offrendo un ventaglio di possibilità adattabile alle esigenze e desideri di tutte le età e stili di vita. Auspichiamo che per la primavera 2023 questi percorsi saranno già fruibili e corredati di adeguati servizi”.

L’11 e 12 novembre saranno due giorni ricchi di iniziative ed eventi a sfondo professionale, culturale, ludico e ricreativo. Oltre al Convegno “Le vie dello zolfo” del venerdì mattina e la commemorazione al cimitero dei Carusi del sabato mattina, ci sarà l’inaugurazione del 44° Sicily Minieral Show promosso dall’Associazione Mineralogica Paleontologica e della Cultura della Solfara di Sicilia presieduta da Michele Brescia. La Borsa – Scambio del Minerale e del Fossile sarà operativa per tutta la giornata di sabato 12 e domenica 13 ottobre.

Il pomeriggio dell’11 novembre, alle ore 17,00 l’Ufficio Comunicazioni e Cultura della Diocesi di Caltanissetta ha organizzato nella chiesa di San Giovanni un convegno dedicato alla difficile e contestata relazione tra la Chiesa cattolica e il mondo della zolfare. Tra l’800 e il ‘900, infatti, si sono concretizzate numerose ambivalenze.Al rifiuto netto di celebrare i funerali per i minatori morti durante le ore di servizio c’era l’intesa attività di supporto portata avanti da Padre Angelico Lipani e Padre Bruccoleri che furono dei pionieri nell’impegno a supporto degli zolfatari e delle loro famiglie. La scelta di tenere il convegno proprio nella chiesa di San Giovanni è legata proprio a padre Bruccoleri che, da parroco di quella realtà, decise di avviare nei locali attigui, quelli che adesso ospitano la “Cittadella della Carità”, il centro sociale “Gesù Divino lavoratore”.

Il programma finale di tutti gli eventi cittadini è ancora in fase di definizione ma tra gli appuntamenti già confermati in calendario c’è già la presentazione di un libro che parla della vita nelle miniere, un’esibizione musicale, una performance di danza e lo spettacolo teatrale “Pinuzzo” di Aldo Rapè. Quest’ultimo sarà messo in scena la sera dell’11 novembre nella Cattedrale Santa Maria La Nova. Una location d’eccezione che verrà arricchita dalla presenza di una Vara che sottolineerà in modo indissolubile il legame tra la tradizione culturale, sociale e religiosa della città.

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