il Fatto Siciliano

Elezioni, Armao: “Per la pubblica amministrazione serve una rivoluzione copernicana”

Nell’edizione di oggi del QdS viene pubblicato un Forum con il candidato presidente Gaetano Armao che propone una serie di misure per migliorare il rapporto tra la Pubblica Amministrazione e i cittadini con particolare attenzione al sistema di impresa. Armao rispondendo alle domande afferma:  “Nel funzionamento dell’Amministrazione regionale, l’apparato burocratico è cruciale. Se non funziona diventa una zavorra del sistema produttivo un peso per i cittadini e una disgrazia per chi deve investire in Sicilia.Ci vuole una rivoluzione copernicana che deve connotare l’Amministrazione

. Innanzitutto è necessario un apparato organizzativo per garantire che le leggi siano applicate, altrimenti le norme rimangono solo sulla carta. Ci deve inoltre essere un ricambio generazionale con personale formato e competente.. I criteri di fondo di un dirigente sono innanzitutto la responsabilità piena della pratica presa in carico, con la individuazione digitale del responsabile. Più è alta la carica e maggiore è la responsabilità”.  “Stiamo facendo un riaccertamento dei residui perché vi sono dei pagamenti da parte della Regione che sono in ritardo.

Per questo ho chiesto i primi giorni di agosto il procedimento disciplinare nei confronti dei dirigenti del settore Pesca e della programmazione perché hanno ritardato o in alcuni casi sbagliato le schede da inviare all ‘assessorato all’Economia per eseguire il riaccertamento dei residui.  Oggi più che mai, soprattutto con l’inflazione al 9%, l’incremento dei costi energetici e delle materie prime, un’ora, per un imprenditore è denaro che vola. Figuriamoci se possiamo farli attendere mesi e mesi per avere risposte sull’investimento”. “L’altro tema nell’ Amministrazione pubblica, a cui tengo molto, che è quello della legalità e del contrasto al racket.

Ho raccolto il messaggio della professoressa Maria Falcone, perché noi riteniamo assolutamente rilevante che queste cose siano oggetto di attenzione, dibattito, impegni. E poi bisogna puntare nella Pubblica amministrazione digitale. Distinguiamo due tipi di digitale: quello inteso come servizio ai cittadini, e in Sicilia siamo un’eccellenza perché siamo riusciti a passare da una spesa di un milione e mezzo di euro a oltre trecento milioni. Oggi la Sicilia ha il doppio dei Comuni digitalizzati rispetto alla Lombardia e al Veneto. Poi c’è la digitalizzazione della Pa: dal primo gennaio 2023 entreremo nel sistema finanziario e contabile che viene utilizzato in tutta Italia, passando da un sistema di cassa a uno di tesoreria, con tutte le procedure di pagamento digitalizzate”.

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