Attualità

Crisi energetica e caro bollette, con piccoli sacrifici potremmo essere di grande aiuto alla comunità

Mentre si continua a parlare di problemi legati alle forniture del gas russo e al conseguente aumento dei costi dell’energia e delle materie prime, come anche il grano, oltre ai consigli che abbiamo letto, sarà necessario, nostro malgrado e perdurando la crisi in atto, mettere in pratica esperienze già vissute, che però oggi difficilmente verrebbero digeriti, come avvenne in passato.
Leggiamo ormai quotidianamente sempre più consigli su come risparmiare energia, specialmente in previsione dei mesi più freddi. Chi ha una certa età ricorderà l’Austerity. Furono misure necessarie che cambiarono la vita degli italiani. Nel 1973 comprendemmo tutti, che a causa del forte aumento del prezzo del petrolio, bisognava risparmiare in qualche modo e così accettammo le regole imposte dal governo. Chi non ricorda le domeniche a piedi, in bici o con i pattini insomma una nuova forma di socializzazione. Per i più giovani Austerity – Wikipedia .
Oggi è chiaro si fa fatica a rinunciare a qualcosa, come anche il fare certi sacrifici, non siamo più abituati a farne, specialmente le nuove generazioni, abituati al “benessere” economico e dall’avere tutto a disposizione, ovviamente il discorso non vale per tutti. Ma in un preciso periodo storico, come quello che stiamo attraversando, a qualcosa bisognerà pur rinunciare ed ognuno deve fare la sua parte in maniera consapevole e responsabile, accettando di dover rinunciare a qualche “comodità”.


Abbiamo letto tutti il decalogo del Ministero, abbiamo visto anche vari consigli dati da scienziati, ad esempio per la cottura della pasta, ma penso che c’è ancora qualcos’altro che si può fare. I panificatori locali, ma non solo qui, si lamentano, giustamente, per gli alti costi sia della farina ma soprattutto del gas o dell’elettricità, materie prime per le loro attività, stessa cosa vale per pizzerie e ristoranti. Ci saranno problemi anche per scuole, uffici pubblici e privati, e per tutte quelle strutture che consumano tantissima energia. Perchè allora non pensare a risparmiare dove è possibile ? Per i panifici, ad esempio si potrebbero evitare le panificazioni pomeridiane e serali, nonché domenicali. Mangiare il pane sfornato e comprato in mattinata o il giorno prima non ha mai fatto male a nessuno ed inoltre le quantità vendute rimarrebbero uguali. Perchè non pensare di andare a cena evitando di superare la mezzanotte ? Si otterrebbe anche il risultato di far lavorare tutti i locali e si eviterebbero lunghe attese in alcuni e sale mezze vuote in altri. Perchè non pensare ad andare al cinema evitando l’ultimo spettacolo, che potrebbe essere benissimo tolto ? Tanto raramente le sale sono pienissime. Perche non pensare alla chiusura dei supermercati/centri commerciali nei giorni festivi, come succedeva in passato, quando addirittura gli alimentari erano pure chiusi il mercoledì pomeriggio ? Perchè non ridurre l’illuminazione delle insegne, evitando di lasciarle accese tutta la notte ? Anche perchè non le vede nessuno. Perchè non spegnere la notte metà dell’illuminazione stradale alternando i lampioni ? Perchè invece di stare in casa a maniche corte o quasi, non ci si mette un bel maglione di lana ? Potrebbero esserci tanti altri “Perchè”, ma sta a noi condividere la criticità del momento e cercare di contribuire tutti, trovando le più disparate soluzioni. Adesso qualcuno obietterà sostenendo “abbiamo fatto tanto per crearci delle comodità e questo, come altri, vengono a dirci di fare sacrifici ? Ci pensi il Governo” Signori, sappiamo bene che ci sono scelte che vanno al di là delle competenza nazionali e che l’Italia ha un’economia ed un debito pubblico diversi da altri stati, Francia o Germania ad esempio, dove certe misure a sostegno sono state e saranno sicuramente superiori alle nostre. Ricordiamoci inoltre che da che mondo è mondo “la botte piena e la moglie ubriaca”, non si è mai potuta avere. Quindi o facciamo tutti dei sacrifici, contribuendo al risparmio energetico generale e personale, non pensando solo a noi stessi “io me lo posso permettere e me ne frego”. Questo atteggiamento, come quello di sperare solo negli aiuti dello Stato, non aiuterebbero di certo a risolvere i problemi dell’immediato.

Solo con dei piccoli sacrifici, che alla fin fine non stravolgerebbero la nostra vita, pensiamo che c’è gente che li fa da sempre, aiuteremmo anche moltissime attività commerciali che non potendo affrontare gli elevati costi, che già ci sono e che purtroppo, se non succede quello che tutti auspichiamo, il ritorno della pace, aumenteranno sicuramente. Costi che i commercianti non possono certamente scaricare sulla clientela, ci perderebbero economicamente. In caso contrario dovremo a breve fare i conti con la realtà, che costringerà tanti commercianti ad abbassare le saracinesche, con la conseguente perdita di moltissimi posti di lavoro, il tutto non per mancanza di clientela o di vendita, ma perchè impossibilitati a reggere i costi per l’energia.
Ad Maiora

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